Snowden, Obama teme altri documenti.

27 Giugno 2013
Redazione YOUng
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“Ma per bloccarlo non useremo i caccia”
«Nessun decollo per un hacker
di 29 anni». E sui matrimoni gay:
«Una vittoria per la democrazia»
Gli Stati Uniti non invieranno caccia per intercettare Edward Snowden, la «talpa» del Datagate, quando ripartirà da Mosca. Il presidente Usa Barack Obama continua ad essere preoccupato per gli altri documenti di intelligence che l’ex tecnico Cia potrebbe avere con sé ed è per questo motivo che gli Stati Uniti vogliono arrestarlo, ma senza organizzare missioni speciali. «Non farò decollare caccia per catturare un hacker di 29 anni» ha spiegato Obama, che ha fatto sapere di non aver avuto contatti diretti con i suoi omologhi di Cina, Xi Jinping, e Russia, Vladimir Putin, riguardo al caso dell’analista bloccato nella zona transito dell’aeroporto di Mosca che oggi ha lasciato partire un altro volo per l’Avana.

Stallo diplomatico
La compagnia di bandiera russa Aeroflot non ha rilasciato commenti, mentre una fonte dello scalo ha escluso la presenza del nome di Snowden nella lista dei passeggeri registrati per l’imbarco.
Il prossimo volo per Cuba è sabato, ma ormai tutti gli analisti concordano che il trentenne americano sarà costretto a bivaccare al terminal finché non otterrà asilo politico da un Paese in grado di fronteggiare le pressioni Usa. Intanto, dopo l’Ecuador, anche il presidente venezuelano, Nicolas Maduro, ha fatto sapere che un’eventuale domanda di asilo di Edward Snowden verrebbe «quasi certamente» accolta: un messaggio che è praticamente un invito a chiedere rifugio. Maduro tra l’altro da lunedì è a Mosca per il Forum dei Paesi Esportatori di Gas e incontrerà anche il presidente russo, Vladimir Putin.

Il caso nozze gay
All’indomani della storica sentenza della Corte Suprema sul matrimonio gay- definita «una vittoria per la democrazia americana»- il presidente Obama ha «girato la lezione» degli Stati Uniti all’Africa, dove è in tour diplomatico: «La mia idea è che senza tener conto di razza, religione, sesso e orientamenti sessuali la gente deve essere trattata con equità».

L’appello all’Africa
Barack ha poi lodato le autorità di Dakar. «Il Senegal è una delle democrazie più stabili in Africa e uno dei partner più stretti che abbiamo nella regione» ha detto. «Sta andando nella giusta direzione, con riforme che rafforzano le istituzioni democratiche. Credo che il Senegal sia un grosso esempio».

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La redazione di YOUng
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