Faccia a faccia con Abu Sakkar, il "cannibale siriano mangiatore di cuori"

7 Luglio 2013
Redazione YOUng
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Suonava come la più inverosimile affermazione di propaganda – un comandante dei ribelli siriani che estraeva il cuore di un soldato nemico caduto, e lo mangiava davanti al tifo dei suoi uomini.

_68575690_de27La storia si è rivelata essere vera nel suo aspetto più rilevante – una manifestazione rituale di cannibalismo – tuttavia, quando incontrai il comandante, Abu Sakkar, in Siria la settimana scorsa, sembrò vago sui dettagli.

“Io non ricordo davvero,” dice, quando gli chiedo se era il cuore dell’uomo, come riferito al tempo, o fegato, o un pezzo di polmone, come ha detto un medico che ha visto il video. E continua: “non l’ho morso, l’ho solo tenuto in mano per mostrarlo”.

Il video dice il contrario. Si tratta di uno dei più raccapriccianti emersi dalla guerra civile in Siria. Nel video, Abu Sakkar sta sopra un cadavere nemico, tagliando nella sua carne.

“Sembra che tu lo stai tagliando un cuore di San Valentino”, dice uno dei suoi uomini. Abu Sakkar raccoglie una manciata insanguinata di qualcosa e dichiara: “Noi mangeremo i vostri cuori e i vostri fegati, soldati di Bashar il cane.

_68567796_sakkar_closeup2_bbc624aPoi si porta la mano alla bocca e chiudere le labbra intorno a ciò che ha in mano. Quando il video è stato rilasciato, a maggio, gli abbiamo telefonato e lui ci ha confermato che egli aveva effettivamente dato un morso simbolico (di un pezzo di polmone, disse).

Ora, incontrandolo faccia a faccia, sembra un po più cauto, anche se la sua rabbia monta quando chiedo perché ha commesso tale depravato gesto.

“Non volevo farlo. Ho dovuto”, mi dice. “Dobbiamo terrorizzare il nemico, dobbiamo umiliarli, proprio come loro fannl a noi. Ora, non oseranno trovarsi ovunque si trova Abu Sakkar.”

Lui ha 27 anni, un beduino dall’aspetto duro del quartiere di Baba Amr di Homs, con uno sguardo selvaggio e la pelle scura bruciata dal sole. Mi racconta la storia del suo coinvolgimento nella rivoluzione, e ciò che lo portò alla sua attuale notorietà.

Prima della rivolta, lavorava come operaio a Baba Amr. Si unì alle manifestazioni che iniziarono nella primavera del 2011. Poi, dice, una donna e un bambino sono stati uccisi durante una manifestazione. Suo fratello cercò di aiutarli. Uccisero anche lui.

In un video di YouTube di giugno 2011, si può vedere Abu Sakkar di fronte a una folla, mentre agita rami di ulivo per salutare degli ufficiali disertori dell’esercito.

Poi prese le armi contro il regime, fu uno dei primi ad aderire ad un nuovo organismo chiamato l’Esercito Siriano Libero (ESL).

_68551573_sakkar_bbcNel febbraio 2012, combatteva con la Brigata Farouq e hanno cercato, invano, di fermare la presa di Baba Amr da parte del regime. Quando l’ESL lasciò Baba Amr, creò la sua brigata, la Omar al-Farouq. Parteciparono a duri scontri a Qusayr.

Lungo la strada, ha perso un altro fratello, molti parenti e innumerevoli dei suoi uomini. I suoi genitori furono arrestati e racconta che la polizia lo chiamò così che potesse sentire mentre li picchiavano.

“Mettiti nei miei panni,” dice. “Hanno preso tuo padre e tua madre, e li hanno insultati. Hanno massacrato i tuoi fratelli, hanno ucciso tuo zio e tua zia. Tutto questo, a me è accaduto. Hanno massacrato anche i miei vicini.”

Continua a parlare dell’uomo di cui teneva la carne tra le mani:. “Questo tizio aveva dei video sul suo cellulare. Mostravano lui mentre stuprava una madre e le sue due figlie. Le spogliò mentre lo pregarono di fermarsi in nome di Dio. Alla fine le ha massacrate con un coltello … tu che cosa avresti fatto?”

Beh, forse non avrei fatto del mio nemico un pasto, credo. A quel tempo, gli uomini di Abu Sakkar accolsero il suo gesto al grido di “Dio è grande”. Ora i combattenti che si occupano di lui mentre si riprende da una ferita, sembrano solo un pò imbarazzati.

Abu Sakkar afferma che il soldato morto era un alawita o miliziano sciita. “Ci insultava. Gridava: ‘Oh Ali, oh Hussein, oh Haydar [slogan shiiti],”

“All’inizio, quando catturavamo un combattente alawita, gli davamo da mangiare, lo facevamo sentire a suo agio. Gli dicevamo che eravamo fratelli. Ma poi hanno iniziato a violentare le nostre donne, a massacrare i bambini con i coltelli.”

_68556727_babaamr_gettyAbu Sakkar mi mostra le cicatrici di 14 diverse ferite da proiettile sul suo corpo. “Siamo sotto assedio, sono passati due anni” dice. “I video dei shabiha [milizie governative] mostrano cose molto più terribili di ciò che ho fatto. Ma non vi hanno dato molto fastidio. Non c’è stata molta fanfara mediatica. A voi non importava. Se doveste soffrire la metà di quello che abbiamo sofferto noi, voi fareste ciò che ho fatto io e anche di più.”

E continua: “Qusayr è stata distrutta, Baba Amr è staa distrutta, Homs è stata interamente distrutta. A nessuno importa. Vedete come vivono i rifugiati? Accettereste che i vostri genitori vivano allo stesso modo? Il popolo siriano si rifiuta di essere umiliato. Stiamo difendendo la nazione islamica e questo è come gli arabi e l’occidente ci trattano? Che cosa ha fatto l’Occidente? Niente.”

Infine, aggiunge: “Se non otterremo aiuto, una no-fly zone, armi pesanti, faremo peggio [di me]. Non hai ancora visto niente.».

Così Abu Sakkar è diventato il “ribelle cannibale” – un simbolo utile per tutti coloro che, come il presidente russo Vladimir Putin, si oppongono ad.armare i ribelli siriani.

In piedi accanto a un David Cameron a disagio, il signor Putin ha detto in conferenza stampa al G8: “Queste sono persone che non solo uccidono i loro nemici, aprono i loro corpi, e mangiano le loro interiora di fronte al pubblico e alle telecamere. Sono queste le persone a cui volete… dare armi? “

E possibile che Abu Sakkar fosse mentalmente instabile in quel momento. O forse la guerra lo ha ridotto così. La guerra danneggia gli uomini – e la Siria non è diversa. Come ha scritto il poeta WH Auden: “Coloro a cui viene fatto del male, fanno del male in cambio.”

_68556723_sakar_videostillAbu Sakkar sembra incerto su come reagire alla sua notorietà. Egli è, di volta in volta, imbarazzato, nervoso, arrabbiato e amareggiato. Ha senza dubbio l’aspetto di un uomo che ha visto troppe cose terribili. Alla fine della nostra intervista dice di essere un “angelo della morte”, che giungo per incassare le anime dei nemici.
Dopo che il video è stato reso pubblico, i suoi uomini lo hanno ripreso mentre faceva una dichiarazione. (Non per niente questa è stata chiamata la guerra di YouTube.)
In questo video, Abu Sakkar è in uniforme e fuma una sigaretta in un modo che dona un’aria leggermente assurda all’intera performance. Dice di essere disposto ad affrontare un processo – ma solo se il presidente Bashar Assad farà lo stesso.

Non c’è alcuna immediata prospettiva per entrambi gli uomini di affrontare i loro accusatori. Né di colloqui di pace, neppure di un cessate il fuoco. E così la discesa della Siria nella follia continua.

di Paul Wood – BBC News, Syria

Traduzione di Vanessa Marzullo

L'AUTORE
La redazione di YOUng
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