Il Papa a Lampedusa: una visita funzionale alle azioni del governo

9 Luglio 2013
Maria Melania Barone
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Quando la comunicazione emotiva è funzionale all’azione politica…

Papa Francesco LampedusaInteressante notare come il Papa sia funzionale alla politica italiana soprattutto quando si tratta delle “non azioni del governo”. Per carità, non ci sono elementi per dire che lo abbia fatto a posta o che si sia accordato con Enrico Letta eh… Ci mancherebbe altro! Papa Francesco è la simpatia fatta persona. Però ieri se ne è andato a Lampedusa, attraversando le acque su una barchetta come fa quotidianamente l’ultimo tra gli ultimi, quello che attraversa i continenti senza nemmeno un documento. Un “Cristo” senza nome che cerca la salvezza in una terra “civilizzata”, in una terra dove lo sfruttamento non è all’ordine del giorno o almeno, crede che sia così. Magari approda stremato, ustionato, indebolito per non aver mangiato da giorni, distrutto nell’anima per aver perso i parenti. A consolarlo solo l’accoglienza umana delle persone che non possono dire di no. Gente di mare che incarna l’idea di Stato in un paese dove lo Stato è assente: non esiste. Lo Stato in Italia è solo un’invenzione giuridica per creare una parvenza di ordine. Ordine che andrebbe rispettato e amministrato mediante un sistema in cui ogni elemento opera in modo funzionale al lavoro di un altro elemento.. Il sistema quindi è in grado di regolamentarsi come fa naturalmente l’organismo umano: un sistema che funzioni non ha bisogno di un governo. Viceversa, il governo necessita di un sistema che non funzioni. Questo secondo modello descrive alla perfezione quello italiano caratterizzato da una perenne disgregazione di sistema. In buona sostanza, quando si passa alla pratica, alla cosiddetta “politica del fare”, ogni elemento lavora per sè, come fosse autonomo, separato, superiore…

Ma col Papa no, non è stato così. Si è presentato a Lampedusa in piena stagione estiva, in quel periodo cioè in cui Lampedusa tenta di vivere di turismo se non fosse per quelle carrette del mare che finiscono per riempire di pietas gli alberghi, le cantine e le cucine dei siciliani. Una piccola comunità dal gran cuore che riesce a sostituire il governo spesso assente, che lascia sempre nelle mani del popolo i lavori più duri per poi infarcire di burocrazia quelli più semplici.

Adesso l’humanitas di questo padre, vescovo di Roma, capo della Chiesa Cattolica e dello stato del Vaticano riporta l’attenzione del governo a Lampedusa ma, soprattutto, illanguidisce i cuori di coloro che faranno fronte nuovamente a questo soccorso umanitario. Cittadini commossi, finalmente premiati per aver fatto il lavoro del governo, benedetti dal Papa e quindi finalmente  in grado di sopportare onde di “cristi senza identità” che cercano protezione.

Cicchitto oggi redarguisce Bergoglio per il brillante discorso di ieri e sottolinea quanto sia importante mantenere l’occhio vigile per difendere il paese da quell’immigrazione irregolare che viene intesa come reato. Presto Cicchito, che non ha capito ancora l’importanza del Papa nell’isola dell’accoglienza, si accorgerà di quanto la visita del Papa sia funzionale alla “non azione di governo”. Forse un giorno si accorgerà anche che l’immigrazione clandestina è direttamente proporzionale alla colonizzazione internazionale, ma questo è un altro discorso..

Dicevamo: in un sistema ciascuno coopera per il lavoro degli altri. Ogni azione è funzionale alle azioni degli altri e finalizzata alle reazioni di tutti. E vale anche e soprattutto per il Pastore che pascola il gregge. Il comportamento evangelico dei lampedusani va premiato, non importa se il Vangelo finisce per arricchire i cuori al posto di un governo che non c’è e che invece svuota le tasche di uno stato che finge di rappresentare…

Intanto i soldati di Dio sono pronti, benedetti e allargano le braccia verso il mare felici di avere avuto il giusto riconoscimento…

Il Papa a Lampedusa

L'AUTORE
Giornalista pubblicista nasce a nel cuore di Napoli ma vive in molte città italiane, dopo aver compiuto studi umanistici si interessa al mondo editoriale con particolare attenzione alla politica, ambiente e geopolitica.
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