Benzina alle stelle. La colpa è dello Stato o dei petrolieri?

8 Agosto 2013
Redazione YOUng
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benzina

Poche settimane fa il ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, dichiarò di volersi occupare della questione “carburanti” e lanciò un monito ai petrolieri, protestando contro gli ultimi rincari programmati a ridosso dell’esodo estivo.

Che il prezzo del carburante in Italia sia alle stelle e i rincari continuino a susseguirsi, sono dati di fatto, ma non è altrettanto veritiera l’ipotesi che la colpa sia tutta dei petrolieri, in Italia.

Sul prezzo finito della benzina pesa un’altissima imposizione fiscale, circa il 50% del totale, tra Iva, imposte e accise. Ma andiamo nel dettaglio:

ACCISE

1,90 lire (0,000981 euro) per il finanziamento della guerra d’Etiopia del 1935-1936;

14 lire (0,00723 euro) per il finanziamento della crisi di Suez del 1956;

10 lire (0,00516 euro) per la ricostruzione dopo il disastro del Vajont del 1963;

10 lire (0,00516 euro) per la ricostruzione dopo l’alluvione di Firenze del 1966;

10 lire (0,00516 euro) per la ricostruzione dopo il terremoto del Belice del 1968;

99 lire (0,0511 euro) per la ricostruzione dopo il terremoto del Friuli del 1976;

75 lire (0,0387 euro) per la ricostruzione dopo il terremoto dell’Irpinia del 1980;

205 lire (0,106 euro) per il finanziamento della guerra del Libano del 1983;

22 lire (0,0114 euro) per il finanziamento della missione in Bosnia del 1996;

0,02 euro per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004.

0,005 euro per l’acquisto di autobus ecologici nel 2005;

0,0051 euro per far fronte al terremoto dell’Aquila del 2009;

da 0,0071 a 0,0055 euro per il finanziamento alla cultura nel 2011;

0,04 euro per far fronte all’arrivo di immigrati dopo la crisi libica del 2011;

0,0089 euro per far fronte all’alluvione che ha colpito la Liguria e la Toscana nel novembre 2011;

0,082 euro per il decreto “Salva Italia” nel dicembre 2011;

0,02 euro per far fronte ai terremoti dell’Emilia del 2012.

Nonostante tutta questa sfilza di accise, la maggior parte delle quali pluritrentennali e mai abolite,  vanno poi sommate l’imposta sulla fabbricazione dei carburanti, e l’ IVA al 21%, paradossalmente calcolata sia sul prezzo del carburante, sia sulle varie accise e imposte. Una tassa sulla tassa, genialità tutta italiana.

Totale imposizione fiscale: 46% per i diesel, 53% per la benzina.

Fonte dei dati: ministero dello Sviluppo Economico, di cui è titolare Flavio Zanonato, probabilmente a sua insaputa.

L'AUTORE
La redazione di YOUng
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