Jorge Odon, il meccanico che ha rivoluzionato il parto naturale – VIDEO
La maggioranza delle grandi scoperte della medicina sono state compiute con pochi mezzi, quelli che offriva il progresso tecnico e le possibilità dell’epoca in cui vissero gli “inventori” che ci hanno permesso di vivere meglio.
Servono soldi, sonanti.
Questi finanziamenti dovrebbero arrivare dallo stato, una parte dei suoi introiti dovrebbero finanziare le ricerche scientifiche favorendo il progresso e la crescita del paese (che poi ricade favorevolmente in altri settori, dall’occupazione all’economia) ma non basta e soprattutto è quasi utopia.
Ecco perché entrano in gioco le aziende farmaceutiche, sono le uniche che hanno la possibilità economica e soprattutto l’interesse diretto a “pagare” per fare ricerca, di “mantenere” attive le strutture che possiedono le attrezzature con tutto quello che ne consegue di positivo (finanziamenti) e di negativo (ricerche di parte, abbandono di terapie per malattie rare ed altro). In fondo è una sorta di ricatto: l’azienda paga chi cerca ma non pagherà mai chi cerca ciò che non serve, un meccanismo complicato e delicato. L’alternativa sarebbe la sovvenzione statale (ma come?) o le donazioni pubbliche (che saranno sempre insufficienti).
Si è passati così da una ricerca pionieristica fatta nei laboratori scarni ed obsoleti dei nostri avi, ad una ricerca moderna, raffinata ma complicata e costosa e che sempre più dipende dai privati.Un “perfetto anonimo” probabilmente non avrà i mezzi culturali o organizzativi che si possono avere dentro un laboratorio, ma è vero che chiunque, se ha un’idea valida e riesce a portarla avanti, può riuscire ad aiutare il prossimo anche nel campo della salute, persino andando contro gli interessi milionari delle aziende ed alle abitudini ormai acquisite.
Jorge Odon è il secondo da sinistra, all’estrema destra il rappresentante dell’OMS a Ginevra, prof. Mario Merialdi |
Qualche settimana dopo aver assistito emozionato alla nascita del suo primo nipote, Jorge è vittima di uno scherzo del suo amico Carlos. Un rompicapo: come far uscire un tappo di sughero infilato in una bottiglia di vetro vuota. E’ impossibile tranne usando un piccolo trucco che ha bisogno di un sacchetto di plastica (o di un fazzoletto di tessuto).
Lo strumento inventato da Jorge Odon servirebbe a (spiego in parole molto povere) facilitare l’espulsione di un feto al momento della nascita quando questa fosse difficoltosa o impedita da qualche ostacolo imprevedibile.
Per risolvere questi problemi oggi abbiamo due strumenti: ilforcipe e la ventosa ostetrica. Il primo è ormai quasi in disusovisto che, nonostante la sua utilità, presenta dei rischi e degli effetti collaterali potenzialmente gravi, il secondo è tutt’ora utilizzato e presenta un’ottima efficacia e scarsissimi rischi ma richiede addestramento ed esperienza, oltre ad avere un costo economico non indifferente (soprattutto nelle versioni “usa e getta”).
Un applicatore che tiene aperta una guaina di plastica (il corrispondente al “sacchetto” del gioco del tappo di sughero) applica la guaina attorno alla testa del nascituro ancora all’interno del canale da parto. Si gonfia la guaina con una semplice pompetta e si tira con forza. La plastica, gonfiata, fa da “cuscino” morbido per la testa fetale che “sguscia” verso l’esterno.Visto l’interesse Jorge preparò una sorta di “prototipo” artigianale, un “utero” di plastica che simulava quello della donna che doveva partorire, una bambola che doveva simulare il nascituro ed un esempio dell’apparecchio che aveva ideato. Gli “esperimenti” casalinghi di Jorge procedevano bene, tutto sembrava funzionare e così, dopo qualche contatto, l’uomo arrivò a mostrare la sua invenzione a vari primari del suo paese; uno di questi incontrò Jorge ed assistendo alla “dimostrazione” del suo meccanismo si disse “stupefatto”.
Prototipo dell’Odon Device |
Non poteva finire lì. Jorge chiese la collaborazione di un professore di ginecologia argentino che lo aiutò a perfezionare l’apparecchio: iniziò a provarlo e riprovarlo, a sistemarne i particolari fino ad ottenere il “prototipo finale” che brevettò e con il quale ha iniziato a girare il mondo per dimostrarne le capacità.
Schema di funzionamento dello strumento (il sacchetto si gonfia ed avvolge delicatamente la testa del nascituro) |
Jorge Odon |
Lo strumento è ancora più esaltante perché non richiede alcun addestramento, può essere utilizzato praticamente da chiunque ed ha un costo esiguo. Si pensi ai paesi poveri nei quali manca non solo il personale ma anche i soldi per acquistare strumenti chirurgici.
Lo strumento di Odon è stato introdotto in Italia nei primi mesi del 2012.