Mettile un lucchetto

10 Novembre 2013
Redazione YOUng
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(“Put a lock on it”, di Reticuled Writer, dal sito omonimo, 3 novembre 2013, trad. e adattamento Maria G. Di Rienzo)

Numerosi lettori mi hanno chiesto di scrivere sull’ultimo insulto alle donne ovunque: la biancheria intima antistupro. E’ un’idea talmente ridicola che ho pensato fosse uno scherzo. Allora ho fatto qualche ricerca su questa cintura di castità del 21° secolo, pur sapendo già quale sarebbe stata la mia opinione nel caso la notizia fosse vera.

mutanda lucchetto

E’ risultata essere una campagna di Indiegogo. I designer stanno ancora tentando di raccogliere denaro per finanziare i prototipi del prodotto. Ciò significa che non potete andare al supermercato locale e comprarne un paio da indossare per il vostro appuntamento “al buio” di venerdì sera. Le mie scuse se vi avevo dato false speranze.

Io ho avuto la stessa reazione di molta gente all’idea che le donne dovrebbero indossare speciale biancheria per prevenire le aggressioni sessuali. La sola ipotesi manda un messaggio terribilmente sbagliato. Sicuramente sto predicando ai convertiti, ma vediamo di capirci: lo stupro non accade perché le donne e le ragazze dimenticano di mettere un lucchetto alle loro vagine quando escono di casa.

Lo stupro accade perché alcuni uomini scelgono di commettere violenza sessuale su coloro che sono impossibilitate a difendersi per qualsiasi ragione – minor forza fisica, paura, consumo di alcool o di stupefacenti, incapacità fisica o mentale, nominate voi quel che volete, perché tutto gira attorno al potere e al controllo. Non succede perché le donne non stanno indossando mutande antistupro.

Questo riguarda molto personalmente troppe donne, e io sono una di loro. La gente che vuol produrre la linea di indumenti antistupro certamente cerca di difendere i propri prodotti. Sostengono, costoro, che si tratta di una scelta che la donna può fare quando sta per intraprendere un’attività potenzialmente pericolosa, “come l’avere un appuntamento al buio, fare una corsa di sera, il fare “clubbing” (sic), il viaggiare in paesi non familiari, ed ogni altra attività che potrebbe rendere qualcuna ansiosa rispetto alla possibilità di un’aggressione.”

Vorrei spingermi oltre e suggerire, dato che la maggior parte delle donne sono bersagli per l’assalto sessuale, noi si indossi indumenti antistupro sempre. Dai Pampers alle mutande per le anziane ai tanga… tutto fatto con tecnologia antistupro, perché no? Spero di stare ancora predicando ai convertiti, quando dico che il prodotto si rivolge al pubblico sbagliato. Non sono le donne che devono mettersi addosso mutande con la chiave. Sono gli uomini che dovrebbero indossare degli slip bianchi e puliti con il lucchetto, e con la parola “sì” come sola chiave per aprirli. Penso davvero sia un progetto valido. Lo chiamerò “Campagna per gli uccelli in gabbia”: qualcuno vuole investire?

Ma tornando ad essere seri, il vero problema sono gli uomini che stuprano, non i vestiti che le donne – o gli uomini – indossano. Il vero problema è che viviamo in una cultura della stupro che in effetti incoraggia e sostiene il trattamento delle donne come oggetti, la cosa principale che conduce allo stupro.

Noi donne non siamo responsabili per il fatto che gli uomini ci stuprano (e si stuprano fra loro), perciò mettere addosso biancheria speciale non è la risposta. Gli uomini non ci violentano per quel che abbiamo o non abbiamo addosso, e suggerire che è la donna ad avere il controllo della situazione quando un uomo intende stuprarla è allo stesso tempo ingenuo e pericoloso. Non abbiamo questo controllo.

Lo stupro è un atto di violenza, per cui io mi preoccupo che la biancheria intima antistupro possa dare alle donne un falso senso di protezione. Bisogna essere idioti per credere che uno stupratore determinato non possa fare a pezzi le mutande speciali. Se un uomo picchia una donna abbastanza a lungo, o se le mostra un coltello o una pistola, o se minaccia i suoi bambini o i suoi amici, è facile sia lei a togliersele per lui. La biancheria speciale semplicemente non protegge una donna da un uomo che sia deciso a commettere violenza sessuale. Potrebbe, invece, rivelarsi un incentivo a peggiorare la violenza. Il video dei designer sostiene che opporre resistenza allo stupro previene gli attacchi e non aumenta i tipi di violenza. Parlano di “studi”, che mi piacerebbe proprio vedere, su un argomento che è quasi impossibile studiare. E non dimentichiamo che la vagina non è il solo posto in cui una donna può essere stuprata. Pensano anche di creare una speciale maschera per coprire le nostre bocche? Perché se uno stupratore non può entrare in un orifizio, cosa lo frena nel provarne un altro?

C’è chi dice che se la biancheria previene un solo stupro vale la pena dare alle donne la scelta di indossarla. Forse. Posso solo immaginare cosa mio padre avrebbe detto se tale biancheria fosse stata disponibile quando io ero adolescente e uscivo con qualche ragazzo: “Reticula, adesso vai diritta di sopra e ti togli un po’ di trucco dalla faccia. E voglio vedere le tue mutande chiuse prima che tu solo pensi di salire in macchina con quel ragazzo.” Disturbante, eh?

L’intera faccenda mi sfrega nel modo sbagliato, mi prude come se avessi messo a rovescio un paio di mutande di lana. E’ l’altra faccia della medaglia “lei indossava una gonna corta e perciò lo voleva”. Solo che in questo caso lo stupratore potrà dire che lei lo voleva perché non aveva indossato la biancheria “ho detto no e no è quel che intendo”.

Io non darò un centesimo alla campagna, ma ho visto che almeno 1.000 persone lo hanno fatto. Forse è piaciuto loro il video, che mostra giovani modelle magre contorcersi e girare e tirare indumenti attillati, e mani senza corpo che gentilmente tentano di abbassare le loro mutande. Sexy. Non sembra uno stupro. Lo stupro è tutto fuorché sexy ed è assai più violento di ciò che si vede nel video. Sulla scala degli orrori nella cultura dello stupro, questo è a stento un battito di ciglia.

Metti un lucchetto alla tua vagina. Non metterlo. In ambo i casi, gli stupratori continueranno a stuprare. Il problema è molto più complesso di ciò che può essere coperto da un paio di mutande. Voi le comprereste? Le comprereste per vostra figlia? E di vostro figlio, cosa mi dite?

Ribloggato da  Lunanuvola’s Blog

L'AUTORE
La redazione di YOUng
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