Oliviero Biancato: morto l'operaio eroe licenziato per troppi giorni di "chemio"

22 Novembre 2013
Redazione YOUng
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La storia di Oliviero Biancato, elettricista 53 enne, operaio presso una ditta di Mestre merita di essere raccontata perchè evidenzia quanto l’attuale stato di crisi economica e le poche misure previste per fronteggiarla creino lo spegnersi della speranza e gettino le persone in uno stato di abbandono.

oliviero biancato

Oliviero è morto venerdì dopo una lunga malattia che aveva comportato la sua sottoposizione a cicli di chemioterapia molto intensi, a causa dei quali si era assentato per parecchio tempo dal luogo di lavoro; l’azienda per cui faceva l’operaio, poichè aveva superato le 274 ore di assenza autorizzate distribuibili in 3 anni previste dal contratto nazionale, lo ha licenziato il 29 aprile 2013 dicendogli che avrebbe potuto continuare a curarsi a casa.

Oliviero lascia un figlio di 24 anni e la moglie che commenta l’accaduto dicendo che: “è stato fatto tutto in regola, lo abbiamo chiesto anche ad un consulente del lavoro: il contratto nazionale dei metalmeccanici prevede per il datore di lavoro il diritto al licenziamento al termine del periodo di comporto”; nessun rancore è leggibile nelle parole della donna nei confronti dell’azienda ma ciò che viene spontaneo e legittimo pensare sia a lei che a noi, venuti a conoscenza di questa storia, è che la disciplina del lavoro esistente in Italia sia palesemente ingiusta in quanto mette in condizione le persone di dover scegliere tra lavoro e salute, interessi molto forti e garantiti costituzionalmente alla stessa stregua.

di Ada Fantetti, BlazonPress

L'AUTORE
La redazione di YOUng
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