Il tipo di camminata influenza la possibilità di essere aggrediti
Sembrare una vittima facile rende più probabile un’aggressione
Già nel 1980 , due psicologi di New York , Betty Grayson e Morris Stein , girarono brevi clip di pedoni lungo le strade di New York , e poi li mostrarono ai detenuti dell’ East Coast . Chiesero loro quanto potenzialmente facili vittime fossero le persone ritratte in quelle clip. I pareri dei detenuti non furono omogenei, i pregiudizi falsarono parzialmente le percezioni, soprattutto quelli di genere. I detenuti indicavano più facilmente le vittime di sesso femminile come le più esposte, o gli anziani. I ricercatori hanno allora fatto analizzare i video da esperti del metodo Laban.
E’ risultato che le persone identificabili come vittime avevano un complesso di movimenti meno coordinato rispetto a quelli delle non-vittime.
Negli anni seguenti, e con tecnologie più avanzate, sono stati ripetuti test analoghi da gruppi di ricerca internazionali ma i risultati non sono cambiati. Sono stati sottoposti a test gli stessi soggetti prima e dopo un corso di autodifesa ma la loro postura non si modificava.
Un incedere sicuro, accompagnato da movimenti sincroni e decisi scoraggia il potenziale aggressore. Per correggerla basta un po’ di concentrazione, la stessa che ti aiuterà a interpretare le intenzioni altrui proprio dai movimenti .
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