Sciopero della fame sotto assedio – Negoziati, bombe e ricordi

10 Dicembre 2013
Redazione YOUng
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 Leggi la prima parte  SCIOPERO DELLA FAME SOTTO ASSEDIO – IL VOSTRO SOSTEGNO È LA MIA UNICA ARMA

 

qusaiblogpostGiorno 7 – La mia ernia del disco mi ha causato un dolore insopportabile oggi. Volevo urlare, sbattere la testa contro il muro, fare qualsiasi cosa per diminuire il dolore. Il dolore si è spostato nella gamba sinistra e non posso muoverla. In paese stanno succedendo molte cose, ma il dolore ha coperto la commozione attorno a me. Se non fossi così dolorante, potrei preoccuparmi di dover lasciare il paese tra qualche giorno, se gli abitanti saranno costretti a cedere alle condizioni illegali imposte dal regime per il cessate il fuoco. Pare che potrebbe succedere presto.

Tra le loro condizioni, prima che inizi la tregua, vogliono che tutti coloro non originari di Moadamiya se ne vadano. Esatto, questo regime vuole buttarmi fuori dal paese in cui sono cresciuto e che amo, perchè sono di origine palestinese.

Non so dove andrò se dovesse succedere. Non posso pensare al futuro in questo momento. Mi dispiace che io non sia in grado di scrivere molto oggi. Spero che il dolore svanisca domani e che io possa spiegare cosa sta succedendo qui.

Giorno 8– Ho passato la maggior parte della giornata a letto, ma avevo dolci ricordo a farmi compagnia. Ieri notte, dopo aver preso un potente antidolorifico, ho dormito per molto tempo e ho fatto uno strano, ma stupendo sogno.

Bellissima Moadamiya. Estate 2012.

Bellissima Moadamiya. Estate 2012.

Nel mio sogno, camminavo per il paese e mi fermavo nel negozio all’angolo, quello gestito dal mio vicino, ed era pieno di cibo. Dolci, per la maggior parte. Biscotti e cioccolato di ogni tipo! Afferrai un pacchetto di biscotti dallo scaffale, lo aprii e ne mangiai tanti quanti potessi inghiottirne. Divoravo un biscotto dopo un altro e il proprietario del negozio mi fissava con un’espressione del tipo ‘cosa diavolo stai facendo?’. Ma non mi importava. Il piacere di sentire quei biscotti riempirti lo stomaco era così bello.

Successivamente, mi trovavo al confine tra Moadamiya e Daraya, nel mio ristorante preferito, dove io e i miei amici abbiamo fatto migliaia di pasti. Entravo e dicevo al proprietario di farmi un sandwich di ogni tipo del menù: manzo, pollo, crispy. Quello croccante era il mio preferito. È fatto con petto di pollo fritto. E una porzione di patatine, dicevo al ragazzo, e ovviamente litri e litri di soda. Poi mi trovavo nella pasticceria preferita da me e i miei amici. Il mio migliore amico comparve e non ci vedevamo da tempo, quindi voleva salutarmi e darmi il classico bacio siriano su entrambe le guance, ma io ero del tipo: ehi, prendimi quel harisi (un tipo di dolce), con semna (burro) e ‘ishta (crema). Possiamo salutarci dopo! C’è dell’harisi li e io la voglio!’

Ho dormito tanto la scorsa notte, più di quanto il mio corpo mi permetta di dormire di solito, forse per l’antidolorifico o forse perchè stavo mangiando tutti i miei cibi preferiti. E quello non è il tipo di sogno dal quale vuoi svegliarti.

Mentre passavo la giornata a letto, pensavo a come prima dell’assedio e prima della rivoluzione, il cibo fosse il centro delle nostre vite. Tutto ciò che facevo con gli amici era uscire e andare nei nostri ristoranti preferiti ed indulgere nelle prelibatezze siriane. Oh, come sono cambiate le cose. Se Dio vuole, quando cadrà il regime, la Siria sarà ancora meglio di prima.

moadamiyaflaggrafittinov2013Giorno 9 – Ho davvero una brutta sensazione su dove le negoziazioni stiano portando. Le condizioni del regime sono fatte per distruggere la nostra dignità e dare al regime una vittoria propagandistica. Questa rivoluzione è cominciata per la libertà e la dignità. Alcuni dei membri dei comitati locali vogliono dare via la nostra dignità, per cosa? Il regime non romperà neppure l’assedio. Permetterà solo l’entrata di piccole razioni di cibo al giorno. Nessuno di noi si fida del regime, non importa su quali altre cose non siamo d’accordo.

Ci sono persone corrotte tra i negoziatori, in entrambe le parti. Stanno premendo per un cessate il fuoco nonostante le umilianti condizioni del regime, come la pretesa razzista che tutti coloro che non sono ‘puri’ originari di Moadamiya siano espulsi, e che il paese issi la bandiera del regime. Il fatto che il regime stia premendo così tanto per questo mostra quanto sia sotto pressione. Ha un forte bisogno di una strada aperta per Moadamiya. Dovremmo resistere fino a quanto non riceveremo ciò che meritiamo: la rottura dell’assedio. Il cibo è un diritto umano fondamentale. Sono frustrato per gli abitanti che sono disposti a svendere il nostro paese cosi in fretta.

Ho parlato contro questo orrendo accordo e sono stato minacciato di morte se non taccio e non smetto di influenzare la discussione. Anche alcuni dei miei amici sono stati minacciati, se non lasciano che i negoziatori ottengano ciò che vogliono. Queste sono le tattiche che alcune persone hanno imparato, passando la loro vita sotto il regime. Solo il tempo sarà in grado di dire.

Giorno 10 – Cibo cucinato dalla Quarta Divisione dell’esercito di Assad, noti a tutto il mondo per la loro abilità nel tagliare membra umane: tu lo mangeresti?

Non è uno scherzo: oltre ad espellermi dalla città per la mia origine palestinese, il regime sta davvero proponendo nei suoi subdoli negoziati che “il cibo deve essere cucinato dalla Quarta Divisione.” Questa è la condizione posta su qualsiasi cosa si mangi nella città di Moadamiya. Il nostro consiglio locale sta riflettendo attentamente….

Sai quando hai quella spiacevole sensazione che il cameriere possa sputare nel tuo cibo? Questo, moltiplicato per una capacità di male che va oltre l’immaginazione della maggior parte delle persone che leggono questo blog, sta facendo venire la nausea ad un sacco di stomaci in Moadamiya.

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Ai palestinesi sotto occupazione viene negato l’accesso all’acqua. Ai siriani – e a questo palestinese siriano – viene negato l’accesso al cibo sano . Voglio sentire l’indignazione del mondo. La giustizia del cibo è un diritto umano fondamentale. Senza pre-condizioni. Cibo – non veleno. Che altro potrebbe essere lo scopo, se non l’avvelenamento ? La risposta è: umiliazione .

Non stanno rompendo l’assedio per permettere a convogli umanitari di portare sacchi di riso e farina, oh no. Alle donne molto capaci di Moadamiya piacerebbe molto mettere le mani su alcuni arnesi per cucinare. No. Il regime vuole distribuire boccone dopo boccone, come razioni prigione, per controllarci su una base quotidiana .

Sapete una cosa? Questo regime vince il premio per l’inganno. Non sono sicuro che la maggior parte delle persone al di fuori della Siria capiscano quanto sia ingannevole questo regime con i suoi media. Voglio dire, chi avrebbe mai pensato che si potesse fare una semplice richiesta: ” cibo, adesso” e renderla come : “voi prenderete solo queste razioni di cibo, direttamente dalle nostre mani grondanti di sangue che vi hanno uccisi, e lo farete ora, alle nostre degradanti condizioni.” Poi si vantano con il mondo, dicendo che ci stanno dando “cibo “, cercando di distruggere l’attenzione che stiamo guadagnando, per un consistente auto umanitario internazionale al milione e mezzo di persone che stanno morendo di fame nelle città assediate.

Se ci penso, in realtà, la fame è stata utilizzata per decenni dal regime per tenerci al guinzaglio, come un cane portato al suo piatto per essere sottomesso. Che altro vuol dire altrimenti avere un paese dove la maggior parte delle persone non riesce a guadagnare un salario per avere cibo in tavola di mese in mese , dove la famiglia regnante e i suoi compari fanno la cresta ad ogni persona che lavora, con estorsioni e tangenti ? Dove le persone, costrette dalla necessità di mangiare un pò di pane, sono disposte ad accettare l’umiliazione, come se fosse normale per gli esseri umani vivere senza libertà, senza dignità, senza giustizia ? Chiediamo che chef internazionali vengano a sorvegliare Maher e la sua Quarta Divisione nel cucinare il nostro cibo.

Giorno 11– Mi sveglio con il familiare suono del bombardamento da parte della quarta divisione del regime, dalla loro postazione di montagna. Stranamente, ci si sente bene in questo momento nel svegliarsi al rumore della pioggia di ordigni di Assad. Forse perché aiuterà i miei concittadini a Moadamiya a ricordare che non possiamo fidarci del regime. Un giorno mandano negoziatori. Il giorno successivo ci bombardano. Ancora una volta .

Moadamiya 2013. La colonna sonora della nostre vite è diventata il suono dei bombardamenti senza sosta.

Moadamiya 2013. La colonna sonora della nostre vite è diventata il suono dei bombardamenti senza sosta.

Oh , e il regime appena aggiunto un altra pre-condizione per il cibo : Qusai Zakarya (sono io… ) deve essere posto sotto la custodia del regime . Adorano la gente nei media. Prima di far mangiare i bambini, il regime esige anche che alcuni leader del consiglio locale e comandanti dell’Esercito Libero siano consegnati nelle loro mani amorevoli.

Il mio mal di schiena mi sta uccidendo e sto iniziando a perdere il controllo della mia gamba sinistra, quindi vado anche oggi all’ospedale da campo, così che i medici possano controllarmi. Non badando al pesante bombardamento, mi incammino per le strade di Moadamiya . La mia città è coperta di polvere e fango, perché ha piovuto tutta la notte e quando le bombe di Assad colpiscono il suolo, coprono di fango gli edifici a Moadamiya. Che strana, ma bella, scena…

In ospedale , mi aspetto di trovare molti civili feriti. Credo che, dato che Natale sta arrivando, abbiamo ottenuto un miracolo di Natale in anticipo, nessuno finora è stato colpito da una granata. Ma riposa in pace Mahmoud Hamdan Abo Obeid, un anziano morto oggi a causa della malnutrizione.

Molte persone sono nell’ospedale campo. Si nascondono lì dal bombardamento, perché l’ospedale da campo è in un seminterrato. Stanno tutti dicendo “al diavolo negoziare una tregua, il regime di Assad non cambierà mai e non potremo mai fidarci di loro.” Il forte spirito dei miei concittadini mi fa dimenticare il mio dolore e io sorrido.

Giorno 12 – È stata la pioggia di ordigni. Il bombardamento di ieri da parte del regime di Assad a Moadamiya, ha buttato giù il minareto della moschea Rawda, dove ci raccoglievamo prima di uscire in strada per gridare “Libertà!” e “il popolo vuole la caduta del regime!

Vedere il minareto a terra è stata come una ferita su tutti noi. Avete mai visto un luogo distintivo della vostra terra, distrutto dalle bombe di un nemico? Il bombardamento non ha distrutto solamente il minareto. Il bombardamento ha distrutto anche i negoziati del regime per un cessate il fuoco. E’ cambiato qualcosa dentro la mia città, la mia Moadamiya. Vedere il minareto al suolo, ieri, ci ha portati tutti a ricordare i primi giorni di proteste pacifiche e gli amici che abbiamo perso sotto i proiettili del regime. Il mio amico e vicino vicino di casa è uno di loro, un giovane uomo nel fiore degli anni. Noi lo chiamavamo Abu’l Khayr, ed è stato ucciso circa un anno fa. Poi ci fu anziano che tutti chiamavano ” il Mufti.” Il suo nome era Said Douba, lo uccise il regime. Ce ne sono altri, così tanti da piangere. Così tante vedove, tanti orfani. Così tanto dolore.

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Improvvisamente, l’idea di consegnare una cinquanta dei nostri cittadini nelle braccia del regime, ha iniziato ad avere un aspro sapore per la maggior parte delle persone in Moadamiya. Sapeva di tradimento. Quei membri del consiglio che ancora oggi proponevano di soddisfare tutte le richieste del regime e le pre-condizioni, parlavano al vento . Perché anche per la gente senza cibo il tradimento fa venire più nausea della fame.

Testi originali: Sciopero della fame sotto assedio: Moadamiya, Siria, Qusai Zakarya

 

Traduzione di Vanessa Marzullo
L'AUTORE
La redazione di YOUng
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