Sciopero della fame sotto assedio – Giorno 16

12 Dicembre 2013
Redazione YOUng
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Giorno 15 Non riesco a sentire le dita dei piedi. Sono congelate. Maledizione all’inferno. Si, il fuoco dell’inferno sarebbe molto utile adesso per i bambini siriani che stanno congelando a morte sotto assedio o nei campi profughi.

Il calore dell’inferno potrebbe affievolire il dolore che sto provando adesso in entrambe le mie gambe congelate, così potrei uscire dalla antina e camminare per le strade di Moadamiya e urlare: vaffanculo Bashar e fanculo ad ogni persona che ti sta dietro, e fanculo ai corrotti tra i ribelli e i leader dell’Esercito Siriano Libero, la cui idiozia ha permesso a Bashar di portarci a queste condizioni. Dio. Vorrei prendere a pugni il cielo e lottare con il vento per evitare che congeli una persona affamata. Smettila! Smettila di aggiungere dolore ai rifugiati senzatetto.

Dio perdonami e abbi pietà e dacci la forza per combattere il freddo. Maledizione al freddo.

La gente nel mio paese sta cercando di recuperare ciò che trovano tra le macerie delle case distrutte, legna, plastica, qualsiasi cosa.

Oh mia amata Siria, cosa ti hanno fatto? Uccisa, stuprata, bombardata, sfollata, asfissiata, ridotta alla fame e ora fanno morire di freddo i tuoi figli e le tue figlie, solo perchè non volevano vedere te, donna libera, scegliere il proprio amore. Shh, shh, ora non piangere o farai piangere anche me, Siria. E’ una notte buia e gelida.  Copriti bene, dormi sulle tue ferite un’altra notte e sogna il tuo cavaliere nella splendente armatura che arriva su un veloce cavallo. E lasciami il mio dolce sogno, sul fuoco caldo dell’inferno.

HUNGER STRIKE UNDER SIEGE: MOADAMIYA, SYRIA – QUSAI ZAKARYA, CITIZEN JOURNALIST

Traduzione di Vanessa Marzullo
L'AUTORE
La redazione di YOUng
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