Lammily sfida Barbie: la bambola della “porta accanto”

7 Marzo 2014
Redazione YOUng
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Lammily Doll

Le prove che una donna reale con le fattezze della famosa bambola per bambine simbolo di femminilità e bellezza dal 1959 sia fonte di frustrazione sono lampanti: Barbie rappresenta un ideale che è difficilmente raggiungibile per la media delle donne sul pianeta. Che la bambola sia solamente un giocattolo limita la sua pretesa di verosimiglianza, ma in un’epoca in cui la visione del corpo femminile e la sua strumentalizzazione commerciale ha non poche ripercussioni su come le bambine possano percepire il loro ruolo sociale e il loro corpo, Barbie è sempre stata tartassata di critiche per essere troppo perfetta.

Lo sfidante del colosso Mattel si chiama Nickolay Lamm, artista digitale specializzato nella visualizzazione di dati e nell’elaborazione di modelli 3d, che a dicembre ha presentato il suo prototipo di Lammily, con lo slogan “Normale è bello”. La bambola è costruita sulla base delle proporzioni medie del corpo femminile, è più bassa, più rotonda e soprattutto non ha i piedi perennemente a punta come la sua celebre cugina reginetta di bellezza. Il progetto è divenuto subito virale attirando l’attenzione dei media tanto da convincere il designer a lanciare una campagna di crowdfunding per avviare la produzione indipendente della bambola a partire dal 5 Marzo 2014, e in tre giorni ha già ottenuto tutti i finanziamenti di cui aveva bisogno, superando abbondantemente l’importo prefissato: invece di 95mila dollari ne sono arrivati quasi 200mila.

L’intento di Lamm è quello di “promuovere la diversità” e rendere la bambola più “vera” secondo un paradigma piuttosto recente e in voga che disdegna l’omologazione e l’impero degli stereotipi predominanti. Ambizione piuttosto vasta che cancella ancora un po’ il confine tra i concetti di “normalità” e “diversità”,  andando nella direzione di affermare: è normale essere diversi, e imperfetti.

L'AUTORE
La redazione di YOUng
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