Zazzz, il distributore di marijuana comodo e intelligente

15 Aprile 2014
Valentina Sanseverino
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download10Sembra una banale macchinetta che per pochi spiccioli eroga bibite o snack, invece è un dispositivo per scopo medico, sensibile ed intelligentissimo. Zazzz, il primo distributore automatico di marijuana per scopo medico, che a breve entrerà in funzione a Denver, Colorado, funziona tramite una card rilasciata su richiesta del paziente dal proprio medico di base. Inserendola nell’apposita fessura, l’apparecchio riconoscerà la vostra età, i vostri dati biometrici, la vostra ricetta medica e il numero di tessera sanitaria ed erogherà, sul momento, il tipo e la quantità di cannabis adatta al vostro scopo, non un grammo di più. Per molti è un sogno ad occhi aperti, per gli abitanti dello Stato che, con il referendum del novembre 2012 ha abolito qualsiasi tipo di sanzione per chi consuma marijuana, è la realtà quotidiana.

“I prodotti andranno direttamente dal laboratorio alla macchina – spiega Greg Honan, proprietario di un dispensario di Eagle-Vail, in Colorado. Non vi sarà così possibilità di furti da parte di pazienti o impiegati, né perdita della tracciabilità per l’inventario”.

downloadL’idea dei un distributore automatico di marijuana nasce per rispondere alla esigenze crescenti dei malati che, sempre più numerosi si affidano al tetraidrocannabinolo per curare sopratutto gli effetti collaterali di chemioterapia, anoressia indotta dall’AIDS, nausea, cefalea e altre malattie ma anche per ristabilire il livello di zuccheri nel sangue: secondo uno studio multicentrico coordinato dai medici di Philadeplhia, infatti, un uso regolare di cannabis può limitare il rischio di contrarre il diabete; lo dimostrano, tra l’altro, test effettuati su consumatori abituali di cannabis – che negli USA sono quasi 4 milioni  – su cui sono stati riscontrati livelli di insulina significativamente più bassi. Inoltre gli scienziati promettono che, a breve, per chi lo gradisce, sarà possibile annullare gli effetti “collaterali” (leggasi “sballo”) della sostanza: una recente ricerca pubblicata su “Science” ha riconosciuto infatti nel pregnenolone, un ormone naturale, la capacità di ridurre drasticamente  l’effetto psicoalterante del THC, permettendo di sfruttare le capacità mediche della pianta, senza subirne effetti che per qualcuno possono risultare sgradevoli.

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