Andy Warhol in mostra a Napoli: i primi 3 giorni è gratis!

17 Aprile 2014
Valentina Sanseverino
Per leggere questo articolo ti servono: 2minuti

andy-warhol-napoli-vetrine-museo-pan.04jpg-280x215“Per me l’eruzione è un’immagine sconvolgente, un avvenimento straordinario e anche un grande pezzo di scultura… Il Vesuvio per me è molto più grande di un mito: è una cosa terribilmente reale”. E’ il vulcano il fil rouge che unisce Andy Warhol a Napoli: un amore che viene da lontano, che nasce negli anni ’70 dall’amicizia con il gallerista partenopeo Lucio Amelio e prende forma 10 anni dopo, quando gli echi del disastroso terremoto in Irpinia arrivano fino a New York.

download (1)Era il 23 Novembre 1980 e dal titolo de Il Mattino “Fate presto”, Warhol trasse ispirazione per il suo più noto e monumentale headline work, punta di diamante della mostra collettiva “Terrae Motus”, organizzata proprio dallo stesso Amelio e che oggi, dopo aver viaggiato per il mondo, è esposta permanentemente alla Reggia di Caserta. Chiamato a Napoli dallo stesso Amelio insieme ad altri 49 artisti di fama internazionale per l’occasione, Andy rimase folgorato dall’ambiente intellettuale napoletano, dalla musica e dai colori, dai “femminielli” e dai falsari, dalla vita di strada e dal decadente splendore dei suoi palazzi e monumenti, dal magma ribollente della sua creatività melodrammatica e underground, dalla promiscuità e multirazzialità delle anime che la popolano, dall’empatia che regola il suo ordine sociale, dal gusto dilagante per il kitch, dal paradosso reso quotidianità, ma soprattutto da quella maestosa, inquietante, affascinante minaccia che è il Vesuvio: l’ingombrante e incombente presenza della morte, quell’ineluttabile precarietà che si riflette nel carattere degli abitanti della città, gli ispirarono Vesuvius (1985), una serie di opere in cui in colori diversi si replica l’immagine del vulcano in tutto il suo variopinto splendore e in tutta la sua maestosa pericolosità.

imagesMa c’è anche molto altro in “Vetrine”, la mostra che, da domani e fino al 20 luglio 2014, gratis per i primi tre giorni, il PAN (Palazzo delle Arti di Napoli) dedica all’icona della pop art. Curata da Achille Bonito Oliva e organizzata da Spirale d’idee in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, propone la serie Ladies and Gentlemen del 1975 (acetati e polaroid), i disegni realizzati dall’artista a partire dalle fotografie di Wilhelm von Gloeden (1978); la storica serie Marilyn del 1967 e quella firmata nel 1985 da Warhol con la scritta Marilyn this is not by me (“Questa non è mia”); le numerose collaborazioni con case discografiche, cantanti e gruppi musicali; opere su carta tratte dalla serie Golden Shoes, le serigrafie delle Campbell’s soup e dei Camoufflage, e “scatole-scultura” e t-shirt realizzate dalla Andy Warhol Foundation for the Visual Arts in sintonia con la volontà dell’artista.

SOSTIENI IL PROGETTO!
Sostienici
Quanto vale per te l’informazione indipendente e di qualità?
SOSTIENICI