"The Voice of Italy": Valerio Jovine vince la Battle e conquista i Knock Out

24 Aprile 2014
luciana
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1509767_10152089824796395_3281654586935095194_n Riporre tra le corde vocali di Valerio Jovine “Je so pazzo” di Pino Daniele è come chiedere al Vesuvio di eruttare benigni e fertili lapilli di napoletanità.

Collocare Valerio Jovine su un ring è come gettare benzina su un fuoco che, già di suo, proprio non vuole saperne di cessare di dare libero, estremo e totale sfogo all’impeto che dannatamente lo infervora.

Eppure, l’esito della sua Battle contro il milanese Piero Comite si è rivelata, fin dalle prime battute, dall’esito tutt’altro che scontato e prevedibile.

Almeno fin quando lo spirito d’appartenenza, il grintoso groove e l’anima di scaltro e talentuoso “genio della musica“, pioniere di stili, forme ed emozioni vergini che risiedono con salde e profonde radici dentro Valerio,  si sono intrecciati e fusi, imponendogli di salire in cattedra e dominare il palco.

Come un leone bianco, energico, famelico, deciso, eppure innocuo, in quanto incapace di affondare artigli ed incisivi sulla carcassa dell’avversario per infliggergli ferite letali, tuttavia, ostinatamente spietato nell’imprimere quei colpi bruti e ferini, necessari per perseguire l’obiettivo.

Un leone, buono, ma pur sempre un leone, animato da succulenta brama di conquista, sfrontato, concentrato, cinico, volitivo, tenace, ironico, melodico, coinvolgente, affascinante, accattivante, ma che, nel frattempo, non perde di vista l’obiettivo.

Anzi.

Mentre diverte e si diverte, i suoi occhi continuano a fissare dritto negli occhi la preda.

E la preda si chiama “verdetto“.
Nulla può quel solare milanese, al cospetto di quella tromba d’aria di carica emotiva che Napoli se la porta tatuata sulla pelle e che, ogni volta che erutta lapilli d’arte, incessantemente e sistematicamente, sa rivolgergli un pregevole ed inedito omaggio, dipinto di melodie e colori insoliti, imprevedibili, impressionanti, originali, veraci.

La vittoria di Valerio, in realtà, non è esclusivamente circoscritta al passaggio del turno e che gli consentirà di risalire nuovamente stasera sul palco di “The Voice” per prendere parte allo step successivo: i Knock Out.

Valerio vince anche e soprattutto, perché sta sbattendo in faccia all’intera Italia, analgesici schiaffi, vigorosi, eppur dolci come carezze, portatori di una nuova e diversa immagine di Napoli.

Riporre nella sua voce la concreta speranza che possa riuscire a disegnare nell’ideologia del resto del mondo un nuovo modo di “sentire” e percepire Napoli, di esibizione in esibizione, diventa sempre più auspicabile, lecito e tangibile.

https://www.youtube.com/watch?v=C-Eb_XgrAY4

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