Il Vallietà – La triste storia di Rodolfo Valentino

24 Aprile 2014
Veronica Valli
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valentino

Era un po’ di tempo che in tv non trasmettevano una fiction dell’ottimo Teodosio Losito e diciamocelo, si iniziava a sentirne la mancanza. Ma il sempre munifico team produttivo di Mediaset pensa sempre al suo pubblico che non lascia certo a bocca asciutta, così ecco arrivare sui nostri teleschermi la fiction “Rodolfo Valentino – La leggenda”, in onda in prima serata il giovedì su Canale 5.

CORSI E RICORSI Forse ricorderete Teodosio per capolavori senza tempo come “Il Peccato e la Vergogna”, “Baciamo le mani” e soprattutto l’inarrivabile “Pupetta”, insomma tutte fiction che hanno lasciato il segno nella storia del trash nostrano. Un’opera di Losito la si riconosce dal trailer pubblicitario anzi, dal primo fotogramma di questo, poiché la sua cifra stilistica è sempre (tristemente) la medesima. L’autore si rifà sovente agli antichi fasti del fotoromanzo anni Cinquanta, cui aggiunge una sana dose di erotismo con scene di languido seminudo che si sa, non fanno mai male – anche perché fanno parlare della fiction con toni sensazionalistici – e naturalmente, una manciata di attori dal discutibile talento. E a proposito degli interpreti, Losito sceglie con perizia sempre gli stessi, chiaramente a rotazione, come Gabriel Garko, Manuela Arcuri e Massimiliano Morra, l’uomo dalla nuance di fondotinta perfetto.

LA TRAMA – A calarsi nei panni di Rodolfo Valentino è l’ottimo Gabriel Garko che, con espressione sempre uguale e capello unto di olio deltonno in scatola, cerca di far rivivere il mito del divo del cinema muto. La trama è incentrata attorno alla vita dell’attore, dagli esordi da incompreso in un paesino della profonda Puglia, fino al successo negli Stati Uniti, passando ovviamente per amorazzi, figli illegittimi, caduta nell’oblio. La fiction vorrebbe di raccontare la storia di quello che divenne il “Latin Lover” per antonomasia facendolo diventare un’icona moderna e mostrando al pubblico le pene da lui patite per giungere al successo ma purtroppo riesce solo ad essere un feuilleton obsoleto, dove tutto è fin troppo telefonato e solo rari momenti di puro trash riescono a risvegliare l’attenzione dello spettatore (uno su tutti: l’esibizione col mandolino stile folklore partenopeo, davvero agghiacciante).

SOLO IL TRASH CI SALVERA’ – Ma forse sta proprio nel trash la motivazione per cui c’è chi guarda ancora fiction del genere e in generale, i lavori di Losito. D’altronde, in tempi di crisi, la gente ha bisogno di ridere più che di commuoversi e francamente di Gabriel Garko che si tira un secchio d’acqua addosso stile “Flashdance” non può che scatenare ilarità. Da menzionare anche l’inspiegabile presenza in questo contesto di Asia Argento, che speriamo si sia prestata a questo scempio per fare cassa e poter finanziare progetti artistici più nobili.

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