Nuovo piano industriale Fiat Chrysler Automobiles

7 Maggio 2014
Redazione YOUng
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Auburn Hills, 6 maggio 2014, ore 8.30 del mattino, 14.30 ora italiana. Inizia l’evento chiamato “FCA Investor day”, una maratona di 11 ore che serve a Sergio Marchionne ed alla sua squadra ad illustrare ad analisti, azionisti e giornalisti di tutto il mondo cosa farà il gruppo FCA (Fiat Chrysles Automobiles) da oggi al 2018.

Si inizia con l’analisi di ogni singolo marchio, con relativa presentazione del piano prodotto per i prossimi anni, programmi ed obbiettivi del nuovo piano quinquennale, poi i dati finanziari, infine la conferenza stampa.

Sono presenti 200 analisti finanziari e 100 giornalisti internazionali. A tutti i presenti viene donato un tablet, completo di cover, penna usb ed una normale penna ad inchiostro. I tablet che non verranno ritirati saranno donati alla United Way for Southeastern Michigan, una associazione benefica che li distribuirà alle scuole pubbliche in difficoltà economiche del Michigan.

Da quando Marchionne ha preso il timone della Fiat e poi ha comprato Chrysler ha dovuto affrontare la crisi dei due gruppi industriali, la crisi economica mondiale esplosa nel 2009 e la fusione tra le due realtà industriali, facendo ordine tra le aziende, le azioni e gli stabilimenti che ne facevano parte. Ora che lungo processo si sanificazione finanziaria e riordino burocratico è finito,  con il mercato americano in ripresa e quello asiatico che continua a crescere, è finalmente venuto il momento di costruire nuove automobili.

“Il mondo appartiene a chi ha una visione a lungo termine” ha detto Marchionne, ma anche:”Ho aspettato questo giorno per molti anni ed ho lavorato nel frattempo all’unificazione non solo dei modelli industriali, ma delle culture”. Oggi FCA è una multinazionale che guarda al futuro a lungo termine e non ha confini in tutto il mondo, le sue potenzialità sono quasi infinite e quasi del tutto inespresse.

Il primo marchio ad essere presentato è Jeep: la moda del SUV non accenna ad affievolirsi ed il marchio americano punta a dominarne il settore arrivando ad 1,9 auto vendute all’anno dal 2018. Per non perdere il forte carattere del marchio, le future Jeep saranno tutte delle fuoristrada vere ma anche dei veicoli polifunzionali e di stile chiaramente americano. Sono appena arrivate sul mercato le nuove Cherokee e Renagade (prodotta in Italia), arriverà un nuovo modello di segmento c che sostituirà sia Patriot chee Compass (analogo al Nissan Qashqai) oltre  la grossa e lussuosa Grand Wagoneer. Anche Grand Cherokee e Wrangler saranno aggiornate.

Chrysler. Il marchio di Detroit ha l’obbiettivo di passare da 350 000 ad 800 000 unità vendute all’anno entro 5 anni. Entro il 2016 le novità in gamma saranno la nuova Town and Country (il classico minivan), la nuova 100 (una berlina piccola analoga alla Volvo V40) ed un inedito crossover nel 2017. Anche Chrysler punterà su una personalità tipicamente americana ma molto sarà molto elegante pur restando nella fascia media di mercato, senza diventare “luxury”. I modelli 300 e 200 saranno mantenuti ed aggiornati.

Dodge. Altro marchio americanissimo. Anche Dodge non sarà “low cost” né “luxury” occupando la fascia di mercato media, ma si differenzierà fortemente da Chrysler per un animo prettamente sportivo e giovanile. Al suv Durango verrà affiancata la nuova Charger a fine 2014,  nel 2016 le nuove Dart e Journey, poi una inedita segmento B. Ovviamente la mitica Challenger verrà aggiornata e tutti i modelli avranno una versione SRT ad alte prestazioni.

Fiat. I modelli 500, Panda, Punto, Qubo, Doblò e Freemont vanno bene e devono rimanere sé stessi. Da oggi la gamma Fiat sarà declinata in due famiglie: una derivata dalla 500, che punterà su eleganza ed emozione, l’altra derivata dalla Panda che punterà su funzionalità e concretezza. Della prima famiglia abbiamo già un esempio, ovvero la 500L: una monovolume non piccola imparentata solo stilisticamente con la 500 e che non ne condivide la meccanica. A breve uscirà la nuova SUV 500X, sorella della Jeep Renegade, entrambe vengono fabbricate a Melfi e saranno esportate anche in America. Non mancheranno le nuove Punto e Bravo ed alti modelli a sorpresa.

Alfa Romeo. Dire che i piani per la casa milanese sono ambiziosi è riduttivo. Alfa Romeo tornerà ad essere quella di un tempo, come hanno sempre sognato gli appassionati, diventerà un vero marchio di lusso andando a sfidare Mercedes-Benz e BMW, impresa non riuscita nemmeno i colossi industriali giapponesi. Alfa punterà fortemente su stile, sportività e personalità fortemente italiane. Per realizzare le economie di scala, non ci sarà, come paventato in passato, la condivisione di piattaforme e motori con Chrysler. Alfa sfrutterà le sinergie tecnologiche ed industriali con Maserati e Ferrari. Un team di 200 ingegneri Alfa (diventeranno 600 nel 2015) è già al lavoro in un capannone segreto vicino agli stabilimenti Maserati e Ferrari. Progettazione e produzione saranno totalmente italiani, saranno investiti 5 miliardi di Euro e saranno lanciati 8 nuovi prodotti, tra cui SUV e grandi berline, entro cinque anni. Le nuove Alfa Romeo saranno esportate anche fuori dall’Europa.

Ram. Il marchio americano è poco interessante in Europa, essendo specializzato in Pick-up, settore importantissimo in Nord America. Ram gode di ottima salute e non necessita di essere rivisto.

Maserati. Anche Maserati punterà al settore del lusso, inserendosi tra Alfa Romeo e Ferrari. Anche Maserati conserverà gelosamente personalità, produzione e progettazione italianissime, ma seguirà l’esempio di Porsche allargando la Gamma. Sono previsti un inedito SUV (anticipato dal prototipo Levante), Una sportiva per far concorrenza alla Porsche 911 (anticipata dal prototipo Alfieri), il riposizionamento verso l’alto della GranTurismo oltre alle attuali Quattroporte e Ghibli che hanno goduto in tutto il mondo di grande successo di pubblico e di critica.

Ferrari. La gemma più preziosa del gruppo FCA non è in vendita e non lo sarà mai. L’obbiettivo principale è mantenere il livello di stile, sportività, blasone, tecnologia ed esclusività che non ha rivali in tutto il mondo. Non ci saranno mai modelli economici oppure SUV, confermati gli enormi investimenti per lo sport e la ricerca. La produzione è attualmente limitata a 7000 esemplari l’anno per mantenere l’esclusività, ma potrebbe passare a 10 000 visto l’aumento della popolazione ricca in tutto il mondo. Ferrari lancerà un modello nuovo ogni anno per i prossimi 5.

Lancia. Purtroppo il glorioso marchio torinese non viene nemmeno citato nel nuovo piano industriale. Il rilancio di Fiat, Alfa Romeo e Maserati assorbiranno già tutte le risorse disponibili.

Nel 2013 il gruppo FCA ha venduto in tutto il mondo 4,4 milioni di vetture, l’obbiettivo è arrivare a 6 milioni l’anno entro il 2018.

Il mercato dell’auto in Europa, nella sua totalità, è il leggerissima ripresa ma i numeri assoluti sono ancora scarsi, mentre il mercato nord-americano è in ripresa fortissima ed ha già raggiunto livelli di vendite superiori a quelli pre-crisi. L’area Asia-Pacifico è sempre in forte crescita, mentre si registrano cali a doppia cifra percentuale in America Latina. Le vendite del gruppo FCA seguono sostanzialmente il trend delle aree macro-geografiche di riferimento. Vale la pena ricordare che Fiat è leader assoluto di mercato in Brasile, per cui ha sofferto gravemente del calo del mercato sud-americano. La penetrazione sul mercato asiatico, in Cina in particolare,  dopo le sfortunatamente fallite joint venture con industrie locali, è ancora tutta da costruire, per cui le cose nell’Est del mondo possono soltanto migliorare per FCA. Nel primo trimestre del 2014 le vendite globali ed i ricavi netti di FCA hanno avuto una significativa crescita.

Il primo giorno dopo l’ “Investor day” il titolo in borsa FCA perde più dell’8%. Evidentemente gli analisti bocciano il nuovo piano industriale, giudicandolo troppo ardito. Grandissima euforia, invece, tra i “car guys”, gli appassionati ed esperti del settore auto per il rinnovato portafoglio prodotti. Se, com’è prevedibile, i nuovi prodotti (ovvero le nuove macchine) dell’industria Italo-americana riusciranno a conquistare il mercato (ovvero gli acquirenti) oltre ai car guys, allora si aprirà per FCA un’età dell’oro senza precedenti.

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La redazione di YOUng
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