Le lobby delle armi investono milioni di dollari in corsi per bambini

31 Maggio 2014
Marco Miggiano
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armaChe negli Stati Uniti d’America esista un grosso problema rispetto all’uso e al possesso delle armi da fuoco è un dato di fatto nemmeno tanto nuovo, ma che le lobby delle armi investano sull’uso di questi strumenti di morte da parte dei bambini è qualcosa che risulta davvero difficile capire.

Un articolo dell’ABC News rivela, infatti, che esistono ormai corsi frequentatissimi organizzati dalla National Rifle Association (Nra), una delle maggiori lobby delle armi statunitensi, in cui un numero altissimo di bambini e ragazzi minorenni vengono addestrati all’uso e alla conoscenza delle armi automatiche. Nel 2012, riporta sempre l’ABC News, quasi quattro milioni di bambini e ragazzi hanno partecipato a questi programmi di formazione, con un trend di crescita raddoppiato rispetto ai due milioni del 2008. Quindi, in quattro anni ben sei milioni di bambini e ragazzi degli Stati Uniti d’America sono entrati in un poligono per sperare o hanno partecipato a dei corsi di formazioni sull’uso delle armi. Un numero davvero impressionante.

Durante questi “simpatici” corsi di apprendimento vengono mostrate tutte le particolarità dell’arma al fine di aumentare la sicurezza dei bambini dimostrando loro il corretto modo di utilizzare uno strumento letale; solo nel 2009, infatti, quasi ottomila ragazzi al di sotto dei venti anni sono stati ricoverati per ferite di arma da fuoco in tutti gli Stati Uniti.
Le lobby delle armi, industria che ha un fatturato che si aggira intorno ai trenta miliardi di dollari l’anno, investe quindi una grossa fetta dei sui ricavi per incentivare l’ingresso dei bambini al poligono, dimostrando come le armi possano essere utili nel loro futuro, crescendo così sin da piccoli i propri futuri clienti.

Nikki Jones, presidente della lega femminile di Austin Sure Shors di Austin, città dello Stato del Texas dove esiste uno dei poligoni per bambini più frequentati di tutta l’America del Nord, in risposta a coloro che criticano questi programmi ha affermato con tutta franchezza che “Quando si insegna a bambini così piccoli si toglie il mistero alle armi ed è già una buona cosa da fare”. Lei ha imparato a sparare da piccolissima e nei suoi corsi, grazie alla sua esperienza, insegna “a non puntare mai la pistola contro qualcosa che non vuoi uccidere o distruggere”. Nello stesso poligono texano c’è, per esempio, una bambina di soli nove anni, Gia Rocco, che ha imparato a sparare a cinque anni ed ora le armi automatiche sono le sue migliori amiche. Ha un suo arsenale personale e gareggia in competizioni di tiro con persone adulte e già esperte. Oppure, Vanessa Aguilar di sette anni, che si diverte molto di più a sparare che a giocare con i suoi giocattoli, “Quando sparo penso che sia una cosa molto più divertente di tutto quello che c’è nella mia stanza”.

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