"Convivere? Peggio che uccidere". E' bufera sul parroco – FOTO
Le parole di don Tarcisio Vicario, parroco di Cameri, pronunciate in occasione della Santa Messa di domenica scorso hanno fatto molto discutere.
Il sacerdote ha dichiarato: “Convivere è peggio che uccidere“. L’omicidio è un “peccato occasionale“ che può essere cancellato con “un pentimento sincero“, mentre chi convive, come anche chi “si pone al di fuori del sacramento contraendo il matrimonio civile“, vive “in una infedeltà continuativa“.
Giulio Brambilla, vescovo di Novara, ha commentato così le parole di don Vicario: “[Un’equiparazione] inaccettabile”. In una lettera pubblicata sul sito della diocesi, il vescovo ha chiesto scusa ai fedeli dichiarando “una netta presa di distanza sia dai toni che dai contenuti del testo per una inaccettabile equiparazione, pur introdotta come esempio, tra convivenze/situazioni irregolari e omicidio“.
Secondo don Tarcisio Vicario,se si convive o ci si sposa civilmente non si può, ad esempio, “fungere da padrino o madrina“ perché non si è “in grazia santificante“ e, quindi, “non si può assumere l’onere e l’onore di insegnare al figlioccio la corretta via cristiana“.
Vista la polemica, il sacerdote ha poi fatto marcia indietro scusandosi in una lettera rivolta ai parrocchiani nella quale ha definito le proprie parole “inopportune e sbagliate” visto che “semplificano una realtà che è complessa“. Infine, ha chiesto ai fedeli di pregare perché “la Chiesa novarese sappia essere sempre più una chiesa madre“.