Nella mia ora di libertà

24 Giugno 2014
Redazione YOUng
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statua della libertàOggi ho preso una decisione e voglio condividerla con voi, usando questo spazio davvero come un blog personale.

Da anni (molti in rapporto ai miei 31) ho visto decine di blog trasformarsi in piccoli capolavori di web marketing, testate online elemosinare “click” rinunciando alla dignità della professione, persone trasformarsi in brand, strette di mano in connessioni.

Ho visto dove la “scrittura per il web” ha condotto i post, come la misura di ciò che chiamiamo “influenza” abbia offerto e requisito megafoni.

Il mio entusiasmo ha accompagnato queste evoluzioni (o involuzioni, che dir si voglia).

Lungi da me l’idea di un discorso apocalittico, affatto. L’interazione attraverso i social media non è affatto una cosa negativa, di per sé. Personalmente ho scoperto persone, opinioni, libri, artisti, luoghi e fatti, online. Mi esprimo liberamente e godo dell’altrui libertà d’espressione, online.

Il problema è un equilibrio che viene messo in discussione.

Non sopporto i tentativi spasmodici attraverso i quali molti dei miei contatti tentano di controllare la loro impressione sugli altri che arrivano a generare teorie, pratiche, prassi, pseudoscienze.

Non ne posso più di vedere “selfie” con personaggi (pseudo) famosi solo per una questione di page-rank, oppure fotografie con libri appena comprati (che probabilmente non verranno mai letti) con tanto di tag all’autore.

Il tutto peggiorato da quel sapore d’elemosina di visibilità che si respira intorno chiunque lavori nell’ambito del marketing e della comunicazione.

Non propongo un obiettivo e non è questa una battaglia da combattere, ma ho deciso di rimuovere tutti i “pulsanti social” dal mio blog personale, le statistiche di lettura, le tecniche SEO.

Lo posso fare con facilità anche perché non è una fonte di guadagno, per me. E’ solo un piccolo spazio di libertà.

Ho cancellato i widget di Facebook, di Google Plus e di Twitter.

I commenti, ora, non sono più delegati a Disquss.

Il dominio è mio, come lo spazio e come i contenuti.

Torno ad essere il proprietario di quello spazio, lo faccio per me.

Non voglio sapere quante persone leggono quel blog, a quanti “piace”.

Se qualcuno avesse qualcosa da dirmi, può scrivermi una email (raffaele.pizzari@gmail.com) e/o usare la pagina “contatti“.

Per farlo leggere a qualcun altro, lo si può condividere come si ritiene opportuno. Sarà solo un po’ più complicato perché invece di premere un tasto, bisognerà copiare e incollare l’URL.

Spero, in questo modo, di riacquistare un po’ della libertà d’espressione tanto sbandierata.

In cambio spero di offrire l’onestà dei post, che non avranno nulla da implorare.

L'AUTORE
La redazione di YOUng
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