«Al tuo fianco, Marcello». Il necrologio della stampa italiana

27 Giugno 2014
Redazione YOUng
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Noi che leggiamo il giornale tutti i giorni – e siamo sempre di meno – sappiamo che, tra quei fogli di carta che ci anneriscono un po’ i polpastrelli, si possono trovare, oltre a notizie e articoli, anche delle altre interessanti sorprese. Le più piacevoli, a mio parere, sono le pubblicità dei costumi da bagno per le donne. Soprattutto quando inserite tra notizie come “I trentenni senza futuro” e “Uccide il marito e cucina il fegato in agrodolce”. Nel momento in cui stai pensando se morirai di inedia oppure cannibalizzato da tua moglie, girare la pagina e ritrovarci una modella mezza nuda, in qualche modo ti consola.

Il Comitato di redazione del Corriere ha dichiarato "molto grave" la decisione di accettare la pagina.

Il Comitato di redazione del Corriere ha dichiarato “molto grave” la decisione di accettare la pagina.

Ogni tanto, poi, qualcuno compra una pagina del giornale. C’è il calciatore che dà l’addio ai propri tifosi, c’è l’imprenditore che critica i politici, c’è il governo argentino che vuole urlare al mondo la sua rabbia. E poi ci sono gli amiconi di un condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa che consolano il malcapitato e tessono nei suoi confronti lodi sperticate, neanche l’avessero appena tumulato. «Al tuo fianco, Marcello» la scritta che balza subito agli occhi, al centro della pagina. Poi tanti, piccoli grandi pensieri di deputati, senatori, ex colleghi di lavoro, semplici amici. T’aspettano tutti, a MarcèNun fa’ scherzi.

Un’offerta che non si può rifiutare. Quando Della Valle comprò una pagina delle quattro maggiori testate nazionali – Corriere, Repubblica, Sole 24 Ore, Gazzetta – per cazziare i politici, spese in tutto 240 mila euro. L’allora direttore De Bortoli – ancora in carica – disse: «Non so se gli hanno fatto lo sconto in quanto Della Valle è un azionista del mio giornale, una pagina costa tra i 50 e i 60 mila euro».

Quindi oggi sappiamo quanto vale la dignità del Corriere della Sera, giornale fondato nel 1876, a Milano, da Eugenio Torelli Viollier che decise di devolvere in beneficenza l’incasso del primo numero.

L'AUTORE
La redazione di YOUng
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