La grandiosa protesta dei lavoratori dello spettacolo francesi – FOTOGALLERY

2 Luglio 2014
Valentina Sanseverino
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Sono tanti, sono incazzati e lo sono in maniera creativa. Non potrebbe essere altrimenti dal momento che loro, gli “Intermittents et precaires du spectacle” sono l’anima artistica di un intero paese. E sono in lotta. Al grido “Ils ont les milliards, nous sommes des millions”, i lavoratori dello spettacolo francesi hanno invaso le piazze, occupato i teatri, boicottato gli spettacoli, convocato improvvisate e spontanee assemblee pubbliche proclamato decine di scioperi – ultimo quello che rischia di paralizzare l’attesissimo Festival d’Avignon, che dovrebbe aprirsi il prossimo 4 Luglio – per protestare contro la legge, approvata dal governo in via definitiva lo scorso 29 giugno, che ratifica il nuovo accordo sull’indennità di disoccupazione.

3911811_nus-intermittents-filippetti-2_545x341Forte restrizione dei criteri di accesso di intermittenti, precari, interinali e professionisti del quinto stato e buchi di bilancio scaricati sui soggetti più sfruttabili sono solo alcuni dei punti contestati dagli artisti precari francesi, la cui colorata protesta ha incrociato trasversalmente le attuali manifestazioni in nome della dignità dei lavoratori con il sostegno, da una parte, della Confindustria francese, che chiede al governo maggiori controlli sul lavoro usurante e i turni massacranti, dall’altra del Sindacato dello Spettacolo (CGT). E proprio il Segretario Generale, Denis Gra­vouil, nei giorni scorsi ha infiammato la lotta invitando tutti i manifestanti ad un mega sciopero di massa in occasione del celebre Festival teatrale di Avignone, il più importante evento live dell’estate francese, autentica prova del nove per la coesione del movimento “Siamo sicuri che non avrà luogo – ha dichiarato sicuro Gravouil alla stampa -. O meglio che si svol­gerà secondo le moda­lità decise dai lavo­ra­tori dello spet­ta­colo”. “Sacri­fi­care il Festi­val non ser­virà a nulla” controbatte amareggiato Oli­vier Py, direttore artistico di questa edizione, che teme un festival a singhiozzo, come già accaduto per altri eventi e manifestazioni artistiche delle scorse settimane, con continue cancellazioni e rinvii decisi dagli artisti, riuniti in un neonato coordinamento nazionale, e comunicati alle istituzioni solo all’ultimo momento.

arton491Dopo l’occupazione, nelle scorse settimane, prima della direzione generale delle Poste in solidarietà con i lavoratori in mobilitazione, poi del Châ­te­let di Parigi – solo l’ultimo di una lunga serie di teatri occupati dai manifestanti – il Ministro della cultura Auré­lie Filip­petti ha cercato l’incontro con i rappresentanti della protesta, chiedendo pubblicamente una tregua ed una mediazione. “Accettate la mano testa del governo – ha chiesto ai manifestanti -. I Festi­val devono avere la possibilità di svol­gersi rego­lar­mente, gli arti­sti di espri­mersi sul palcoscenici insieme ai tec­nici … Le discus­sioni sono le ben­ve­nute senza che que­sto signi­fi­chi però annul­lare le manifestazioni pre­vi­ste”.

Nudi o mascherati, i lavoratori dello spettacolo, fanno sempre molta scena: e, con le loro ardite, artistiche ed allegre proteste accendono i riflettori su quelle di precari e sans papier di poste, ferrovie e centri commerciali a cui la Filippetti ha offerto la disponibilità dell’Eliseo a rivedere le leggi sul ribasso del sus­si­dio di disoccupazione. “Oggi – ha detto loro il ministro – abbiamo finalmente l’occasione di realizzare la grande riforma attesa da tanto tempo. Dal 2003 stiamo vivendo un pro­gres­sivo impoverimento e una precarizzazione molto più vasta degli arti­sti e dei tec­nici dello spet­ta­colo. Il dia­logo è pos­si­bile, anzi è acces­si­bile, e così le con­di­zioni per­ché i festi­val pos­sano avere luogo rego­lar­mente. Ogni rinun­cia sarebbe una scon­fitta in un momento che ci offre l’opportunità di rico­struire per tutti gli inter­mit­tenti, regole più giu­ste e più adatte alla situa­zione attuale”.

Ma l’accordo è stato ormai ratificato e “la lutte – come dicono i lavoratori dello spettacolo – est ici”.

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