La lotta per l'uguaglianza dei matrimoni gay si svolge nel cortile del Papa

2 Luglio 2014
Redazione YOUng
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Nonostante la presenza del Vaticano in Italia, sembra che l’opinione pubblica del Belpaese non mostri molta più disapprovazione in ordine alle relazioni omosessuali rispetto ai paesi vicini. Il 74% per cento degli italiani che hanno risposto ad un sondaggio Pew 2013 hanno detto di ritenere “l’omosessualità un modo di vita che dovrebbe essere accettato dalla società”. Più o meno come la Francia, che ha riconosciuto le unioni civili dal 1998 e ha sancito l’uguaglianza del matrimonio omosessuale l’anno scorso . Un sondaggio Ipsos del 2013 ha rilevato che il 48% degli italiani sostiene il diritto al matrimonio per le coppie dello stesso sesso e un ulteriore 31%, seppur si oppone al matrimonio, supporta una forma alternativa di riconoscimento del partenariato, alla pari con la Gran Bretagna.
Il cambiamento di tono inaugurato da Papa Francesco ha contribuito a creare un ambiente in cui questa opinione pubblica può essere tradotta in azione politica.

Papa

 

Parliamo di un ambiente diverso che è stato creato quest’anno”, ha detto Sergio Lo Giudice, spiegando che è stato molto più facile portare con sé i membri del suo partito che sono vicini alla Chiesa. La dichiarazione di Papa Francesco all’inizio del suo pontificato: “Se qualcuno è gay, ma cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicare?” è stato interpretato come una sorta di allontanamento dalla posizione retorica del suo predecessore. Papa Benedetto XVI era noto per aver posto grande enfasi sulla lotta all’omosessualità e all’aborto, e ha contribuito a installare intransigenti sistemi di pensiero su questi temi su tutta la gerarchia del suo pontificato. Questa primavera, Papa Francesco ha suggerito che potrebbe venire un momento in cui la Chiesa dovrà far cadere la sua opposizione aprendosi ad una qualche forma di unioni civili. “Il matrimonio è tra un uomo e una donna”, ha detto il Papa in un’intervista pubblicata dal Corriere della Sera. “Gli stati laici vogliono giustificare le unioni civili per regolamentare diverse situazioni di convivenza. Dobbiamo guardare ai vari casi e valutarli nella loro varietà”.

Non è chiaro in che misura il Papa potrebbe essere pronto a mostrare segni di conciliazione con le persone LGBT, ma vi è la certezza che egli sia meno impegnato contro l’omosessualità di Benedetto XVI. Ma anche se il Papa ritiene che la Chiesa possa approvare alcuna forma di unione civile, Francesco non ha il potere di attuare tale cambiamento, pur essendo il capo della Chiesa.

Tuttavia ci sono segnali di disgelo nella Città del Vaticano anche da parte di Monsignor Marcel Sánchez Sorondo, Cancelliere della Pontificia Accademie delle Scienze e delle Scienze Sociali, dagli uffici vaticani che si impegnano con la ricerca sulla società ed altri ancora. Avvenire, il quotidiano di proprietà della Conferenza Episcopale Italiana, ha fatto saltare la proposta di unione civile in un editoriale di prima pagina il mese scorso, dicendo che il disegno di legge introdurrebbe “un mini-matrimonio e preparerebbe l’inevitabile svuotamento del matrimonio tradizionale.” E a prescindere dalle posizioni della gerarchia della chiesa stessa, ci sono ancora molti cattolici laici – specialmente quelli più anziani – che però si mobilitano per cercare di fermare il disegno di legge. Un sondaggio Univision ha rilevato che, sebbene il 50% dei cattolici italiani tra i 18 e i 34 anni supporti il matrimonio omosessuale, il 65% di quelli tra 35 e 54 e il 78% di quelli oltre i 55 anni si oppone. E gli oppositori dei diritti LGBT sono incoraggiati da massicce proteste organizzate in opposizione alla legislazione sulla parità del matrimonio emanata in Francia lo scorso anno.

La Spagna ha una popolazione che in realtà è molto più cattolica che in Italia – il 94% in Spagna, rispetto a circa l’80% qui da noi. Ma ha promulgato la piena uguaglianza del matrimonio nel 2005, diventando così il terzo paese al mondo a farlo. Ma questi paesi, come sottolinea Scalfarotto”, alla fine [avevano] governi di sinistra puri ed erano in grado di contrastare la Chiesa che mostrava la sua opposizione. Sia la Spagna che la Francia sono stati governati da governi socialisti quando l’uguaglianza del matrimonio è diventata una realtà, cosa mai avvenuta in Italia. Il principale rivale di Berlusconi sulla sinistra, Romano Prodi, ha tentato di approvare una legge sull’unione civile dopo la sua elezione a primo ministro nel 2006, senza riuscirci,e dovendo abbandonare le poltrone due anni dopo. Insomma la strada è appena all’inizio.

L'AUTORE
La redazione di YOUng
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