Perchè non andare a vedere "Anarchia: la notte del giudizio"

21 Luglio 2014
Redazione YOUng
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Salve amici,

questo sarà un post un po’ diverso dai soliti ma ci tenevo a condividere con voi la mia opinione (naturalmente, personale) in merito al film horror/thriller americano “Anarchia – La notte del giudizio“, sequel della pellicola di grande successo “La Notte del Giudizio“.

Andiamo con ordine.

Venerdì scorso, sono andata al cinema per vedere il film “Transformers 4” (lo ammetto, sono una grande appassionata della serie).

Ebbene, durante la proiezione della solita pubblicità pre-film mi sono imbattuta nel trailer del film “Anarchia – La notte del giudizio“, il cui regista è James DeMonaco e che approderà sui grandi schermi italiani a partire dal prossimo 23 luglio.

Devo ammettere che, fino ad oggi, ignoravo che fosse il sequel di una pellicola di grande successo (o almeno così mi è stato riferito).

Sono rimasta a dir poco stupita, perplessa ed anche non poco agitata dopo la messa in onda di quei due/tre minuti di trailer.

Il motivo? La violenza, a mio modo eccessiva, trasfusa nel concetto base del film.

La storia è ambientata nel 2022, quando la società americana ha ormai raggiunto un livello di perfezione altissimo, eliminando quasi del tutto crimine e disoccupazione. Un giorno all’anno (detto anche “giorno dello sfogo”), però, la legge viene abolita e chiunque può compiere le azioni più efferate (omicidi, stupri ed ogni altro genere di crimine) senza essere punito dallo Stato.

Il pericolo di questo film (ma anche di tanti altri di questo genere) è che molte persone, con una psiche instabile, potrebbero “prendere spunto” da una realtà non tanto surreale o lontana dalla nostra – basti guardare ai numerosi fatti di cronaca nera che ogni giorno ci ritroviamo a leggere sui giornali.

Insomma, il confine tra ciò che è reale e ciò che è finzione molto spesso diventa veramente sottile.

Naturalmente, non intende fare la “moralizzatrice” ma spero che riusciate a prendere questo post come un momento di riflessione e di condivisione.

Voi cosa ne pensate?

 

 

L'AUTORE
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