Quando Report negò la spontaneità dei roghi di Caronia

23 Luglio 2014
Maria Melania Barone
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La trasmissione Report del 14 marzo 2010 negò la spontaneità dei roghi di Caronia che dal 2004 causano ingenti danni economici agli abitanti del borghetto. Ecco cosa fu detto all’epoca in un servizio d’inchiesta giudicato da molti “troppo leggero”.

Caronia, il mistero dei roghiIn questi giorni i vari telegiornali Rai riportano una notizia: quella dei misteriosi incendi di Caronia che affliggono quel remoto angolo della Sicilia dal lontano 2004. Sono dunque 10 anni che a Caronia avvengono dei fenomeni che tutti ormai definiscono “paranormali”: gli scaldabagni bruciano a temperature elevatissime, sciogliendosi e accartocciandosi e lasciando evaporare gli oltre 1500 litri di acqua e i cellulari molto spesso, non hanno bisogno della corrente per caricarsi. Gli elettrodomestici bruciano anche se non sono collegati alle prese della corrente, i materassi s’incendiano e la maggior parte di essi “bruciano solo dall’interno”.

In tutti questi anni c’è chi ha avanzato varie ipotesi: ufo, aerei e campi elettromagnetici. L’unica cosa certa è che a Caronia i campi elettromagnetici hanno numerosi sbalzi, ma comunque non si capisce come mai questi campi abbiano cominciato a causare danni solo dal 2004. Il numero degli sfollati o di persone che da anni si rifiuta di dormire in casa ha coinvolto anche le istituzioni che hanno speso numerosi fondi per la ricerca scientifica in quella zona. I dati delle ricerche però, sono fumosi almeno quanto gli incendi.

Ci ha pensato Milena Gabanelli a dare una “Goodnews“, così si chiama infatti la rubrica posta alla fine del programma d’inchiesta Report: nella puntata a cura di Giuliano Marrucci e intitolata “Investigatori del mistero” del 14 marzo 2010 (Guardala QUI ci si immerge nel mondo esilarante dei debunkers, cioè coloro che, per mestiere, fanno gli smascheratori di bufale. Il comitato interpellato dal giornalista è il CICAP, una vera e propria istituzione nel panorama della ricerca scientifica e che, come sottolinea Milena Gabanelli, aveva come soci alcuni scienziati del calibro di Margherita Hack, oggi deceduta. (Leggi il documento della puntata QUI)

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L’ASSURDA TESI DEL CICAP – Marco Morocutti, progettista elettronico e socio CICAP, ha fornito la sua soluzione che, senza girarci troppo intorno, descrive il problema in modo accattivante per poi darne la conclusione mostrando alcuni referti: “Vengono dalla frazione Canneto di Caronia. Sono un gruppo di piccole case dove nel gennaio, febbraio del 2004 improvvisamente hanno cominciato a prendere fuoco degli oggetti, oggetti elettrici, si sono bruciati fili elettrici, si sono bruciati degli interruttori come questo che abbiamo qui, come quelli che abbiamo rappresentato qua. Hanno preso fuoco in maniera inspiegabile, non si sa perché. Si fa trasparire l’idea che ci sia un qualche coinvolgimento dei militari, o addirittura degli alieni….gli alieni! Insomma hanno mosso i militari, la marina, l’esercito, tutti, per fare misure, misure, misure…spendendo soldi, utilizzando mezzi costosi, persone, chissà quante attrezzature. Che cos’hanno scoperto? Non hanno scoperto niente“. Subito dopo il progettista elettronico si da ad un semplicissimo esperimento, prendendo un filo e facendoci passare dentro una grande quantità di elettricità: “Questo è il filo di Caronia, vediamo che è completamente colorato, non è sciolto. Mentre questo è quello che succede quando il filo viene bruciato con la corrente elettrica, vedete, si rovina completamente tutta la guaina in questo modo si scioglie. Sono cose completamente diverse, a Caronia non è avvenuto nessun fenomeno elettrico, non sono microonde, non sono campi elettromagnetici, non è corrente elettrica, non è la ferrovia, è semplicemente la mano di qualcuno che per qualche motivo che noi non sappiamo ha dato fuoco agli impianti“.

In pratica, secondo Morocutti, gli abitanti di Caronia sarebbero dei piromani, talmente malati che dal 2004 si dilettano a bruciare e ricostruire le proprie stesse case. Un’ipotesi così strana che sembra, questa sì, paranormale, ma siccome a dirla è un “socio CICAP” dobbiamo crederci. Un’etichetta che gli abitanti di Caronia però non vogliono sentirsi appiccicata addosso. Il proprietario della palazzina che è bruciata interamente infatti, si è rivolto alla stampa e ha chiesto: “Perchè dovrei incendiare la mia stessa casa? Spendere soldi per ricostruirla? Che motivo avrei per farlo?“. Effettivamente non avrebbe alcun motivo, tanto più se si pensa che il turismo in quella zona è andato a farsi benedire ormai da qualche anno. Gli elettrodomesti inoltre, sono stati filmati mentre bruciavano da soli e senza essere collegati alla presa della corrente, un esperimento che sicuramente Marco Morocutti non riuscirà a replicare.

LA TEORIA DEGLI AEREI – In realtà le teorie aliene collegate agli incendi di Caronia, non sono state inventate di sana pianta dagli abitanti o da fantasiosi internauti curiosi, ma derivano da una conclusione scientifica dispensata da uno dei tanti pool di esperti che hanno fatto indagini nel piccolo borghetto siciliano e che hanno concluso così: “I fenomeni non sono provocati da tecnologie umane conosciute“. Ma gli abitanti di Caronia hanno tutta un’altra teoria: nonostante i rilevatori di campi elettromagnetici anomali continuino a suonare, a differenza di quanto detto dal CICAP dinanzi alle telecamere di Report che non ha affatto considerato la presenza di questo elettromagnetismo, gli abitanti hanno notato che gli incendi si sviluppano quando in cielo volano gli aerei, non navicelle spaziali, ma semplici aerei di linea. Cosa c’entrino gli aerei e gli elicotteri in cielo con gli incendi sulla terra questo non lo sappiamo, ma l’ipotesi più plausibile è che, per qualche ragione, questi aerei contribuiscono ad amplificare i campi elettromagnetici di quella zona. E così Antonio Pizzino ha dichiarato al TG2 del 22 Luglio, edizione delle 13: “Mia cognata mi disse che per 5 ore ci sarebbe stata una tregua con i voli degli aerei e noi effettivamente per 5 ore non abbiamo avuto fenomeni“. Forse l’ipotesi è un pò fantasiosa, poco plausibile ma, per adesso, è l’unico “sintomo” riconosciuto dagli abitanti.

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LA POSIZIONE DI REPORT – A chiarire i misteri di Caronia così come altri misteri giunge la trasmissione Report che, a parte qualche scivolone preso qua e la, si è sempre distinta per la produzione di inchieste di tipo politico ed economico. Durante la trasmissione del 14 marzo 2010 però, in un servizio di pochissimi minuti, si è fatta una “mischia francesca” di misteri internazionali: il chiodo nel naso, le scie chimiche e anche, purtroppo, i poveri abitanti di Caronia etichettati come piromani dal perito elettronico del Cicap. Inutile dire che la rete si è inalberata dopo questa “Goodnews” che lanciava un unico messaggio della serie: “sono tutte bufale”. Bufale talmente grosse da non meritare, forse, un approfondimento singolo e un contraddittorio. A dire il vero la puntata fu talmente discutibile che anche la sottoscritta inviò una lettera a Milena Gabanelli in cui esortavo ad affrontare queste tematiche con minor leggerezza e, magari, interpellando anche i testimoni, esaminando filmati, ascoltando le testimonianze dei militari che hanno assistito a fenomeni ambigui e perché no, mandando anche in onda filmati per poter dare così un’opinione imparziale. Oltre a questa pacifica lettera, la trasmissione di Report fu subissata di altre missive, alcune anche di un certo tenore. Milena Gabanelli dunque fu costretta a leggerle in diretta nella puntata del 18 aprile 2010 e a mostrare i numerosi rotoli di carta igienica che erano pervenuti in redazione assieme alle lettere tutte uguali, tutte firmate e recanti il seguente messaggio:

Illustrissima Dottoressa Gabanelli, a parziale commento della sua puntata dello scorso 14 marzo 2010, dedicata all’ignobile e screditata cricca del CICAP, sponsorizzata dai servizi segreti per coprire le infami operazioni globali di irrorazione clandestina di veleni mediante aerei, problema di cui sempre più persone stanno acquisendo consapevolezza, mi pregio di farle omaggio di questo utile accessorio. Consapevole che il mio modesto contributo non è peraltro sufficiente ad arginare tutta la merda cosparsa nell’etere da lei e dai suoi colleghi della Rai, mi auguro che molti altri italiani svegli e stanchi di farsi prendere per i fondelli da questo simulacro di servizio pubblico, contribuiscano anche loro con generosità allo stesso obiettivo.

Adesso è chiaro che se ai telespettatori si leggono queste poche righe deliranti, la pubblica opinione comincia a pendere verso le altrettante deliranti teorie del Cicap. Perchè invece non leggere le lettere più pacifiche come quelle dei telespettatori informati sui fatti? Una lancia in favore della trasmissione della stimabilissima Gabanelli, tuttavia, va spezzata: va detto che noi giornalisti siamo portati ad interrogare “fonti” pressoché “attendibili”, sia per non perdere credibilità, sia perché siamo direttamente responsabili di ciò che comunichiamo. Tuttavia ogni tanto bisognerebbe avere anche il coraggio “di andare oltre” e ammettere che non tutto è spiegabile, soprattutto un caso come Caronia su cui sono stati spesi tanti soldi, parole, servizi, riprese per ben 10 anni.

A sostegno della sua “buona fede”, la giornalista rimandò in onda il servizio di Marco Morocutti però, questa volta, opportunamente privo dei riferimenti ai roghi di Canneto di Caronia (puoi guardare l’estratto QUI). Va detto che è giusto che un giornalista, tanto più un giornalista d’inchiesta, prenda una posizione dopo aver esaminato delle carte, sarebbe stupido non farlo. Nonostante tutto, sarebbe bene precisare che mentre sugli alieni si può decidere se crederci o meno, non si può fare la stessa cosa per Canneto di Caronia dove intere palazzine, materassi ed elettrodomestici prendono fuoco anche senza un diretto collegamento ai generatori di corrente. Oggi i misteri di Caronia sono tutt’altro che risolti: sempre più sfollati e la stessa procura ha smentito questi ricercatori che hanno accusato qualche “ignoto” piromane che si aggira per le case e chissà come incendia qualsiasi cosa. Nel video riproposto in fondo all’articolo “Gli abitanti offesi di Caronia”, si spiega che è stata la stessa Procura a smentire gli scienziati scettici. Inoltre, oggi come allora, va ribadito che non si può affrontare con tanta leggerezza un argomento che balza continuamente alle cronache e non per “atti di fede” apertamente dichiarati dagli abitanti di un intero paese, quanto per danni economici veri e propri che avvengono così, inspiegabilmente, sotto gli occhi di tutti e anche sotto agli occhi delle telecamere. A quanto pare però, la cecità è una malattia che colpisce un pò tutti, anche le più moderne e sofisticate strumentazioni di registrazione utilizzate per il giornalismo d’inchiesta.

Caronia, incendio in diretta

I residenti offesi di Caronia

Intervista al Sindaco di Caronia

Caronia, servizio del TG5

L’incendio dell’11 luglio 2014

 

L'AUTORE
Giornalista pubblicista nasce a nel cuore di Napoli ma vive in molte città italiane, dopo aver compiuto studi umanistici si interessa al mondo editoriale con particolare attenzione alla politica, ambiente e geopolitica.
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