Warka water: una torre di giunco la soluzione alla mancanza d'acqua in Africa

11 Agosto 2014
Redazione YOUng
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C'è una parola nella lingua Etiope, "Warka", è l'albero del fico e rappresenta la fecondità e la generosità. Nel deserto del Namib invece abita un coleottero, il quale per sopravvivere lascia che l'umidità si condensi sulla schiena e fa scivolare le goccioline d'acqua fino alla propria bocca.

E’ proprio al fico e al coleottero etiope che si è ispirato un architetto e designer italiano, Arturo Vittori, per provare a risolvere concretamente il problema dell’acqua in Africa.

Il progetto si chiama “Warka water“: una struttura reticolare a forma di torre, con all’interno una rete di un tessuto speciale (polietilene tessile) che permette di raccogliere l’acqua autoprodottasi attraverso la condensazione dell’aria dovuta all’alta escursione termica tra il giorno e la notte.

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Realizzata con giunco e nylon, materiali sostenibili e facili da reperire, è alta 9 metri e per montarla non servono ponteggi. Il peso è di soli 60 kg, il montaggio non è nè pericoloso nè difficile, potrà essere insegnato agli uomini del villaggio e servirà solo qualche giorno per completare l’opera. La speranza è quella di raccogliere 100 litri d’acqua potabile al giorno.

Si prevede che entro il 2015 sia già operativa nei territori rurali etiopi, dove un terzo delle persone non ha accesso all’acqua potabile e dove la restante parte non raggiunge il fabbisogno idrico necessario, sia a livello di quantità che di qualità.  Bastano150.000 dollari per trasformare il progetto da prototipo a progetto vero e il creatore spera di raccoglierli tramite crowdfunding. 

L'AUTORE
La redazione di YOUng
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