Il potere dell'ignoranza

19 Agosto 2014
Redazione YOUng
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C’era una volta in un paese incantato una ragazzina ignorante, ma tanto ignorante, e uno scrittore messo al rogo dai baldi cavalieri della fanciulla, con le loro scintillanti armature di silicio. Come finisce la favola? Con lo scrittore licenziato in tronco e il suo direttore che lo mette alla gogna, mentre la fanciulla continua a bearsi nella propria ignoranza, rinvigorita dal traguardo raggiunto.

Di che cazzo stai parlando? Direte voi, giustamente. Parlo di una vicenda che vale la pena di essere raccontata.

Il blogger Nicolò Zuliani, in arte Nebo, lavorava fino a qualche giorno fa per la rivista GQ (gruppo Vanity Fair, una bazzecola). All’interno del suo spazio nella sezione Underground della rivista, dedicata a pezzi di satira e/o humor nero, Nebo ha parlato dell’aggressione della pornostar Christy Mack da parte del suo fidanzato, un atleta di MMA. L’ha fatto con il suo solito stile, grottesco, satirico, che può piacere o no ma che sicuramente non è offensivo per nessuno. Per nessuno, tranne per chi fraintende totalmente, volutamente o no, il contenuto dell’articolo. Infatti il pezzo non conteneva alcuna apologia della violenza domestica, né della misoginia, né insultava la ragazza per la sua professione. Tanto più che condannava esplicitamente il responsabile per il suo gesto.

Questo è uno spot a favore della violenza contro le donne. Ma come, non è chiaro?!

Però qualcuno, leggendolo, ha frainteso totalmente il contenuto del messaggio, o per ignoranza palese, oppure in cattiva fede, oppure semplicemente ha letto solo qualche frase dell’articolo decidendo – con negligenza mostruosa – di condannare qualcosa che non aveva neanche letto. La persona di cui parliamo è “Barbie Xanax“, youtuber estremamente seguita – con ogni probabilità – da ignoranti suoi pari. Per inciso, utilizzo la parola ignorante per il suo significato etimologico. Perché la signorina “Barbie Xanax” (evito battute facili sulla scelta di questo nome d’arte) è ignorante almeno su due livelli: 1. il contenuto dell’articolo, ovvero parla di qualcosa che palesemente non conosce (o non capisce). 2. la potenza del web e la sua responsabilità come opinion leader (e rabbrividisco per aver scritto questa frase).

Quando si ha un così cospicuo numero di seguaci è necessario pesare le proprie parole, sapere che effetto possono fare. E l’effetto in questo caso è stata una tempesta di commenti negativi e un vero e proprio cyberbullismo nei confronti dell’articolo pubblicato da GQ. Una tempesta che, con una reazione a catena, ha provocato la rimozione dell’articolo, le scuse ufficiali del blogger e il licenziamento di Nebo. Tralasciamo (anche se non dovremmo) il fatto che tecnicamente dal momento il cui un pezzo viene approvato e pubblicato la responsabilità passa dall’autore all’editore, quindi semmai dovevano licenziare il direttore responsabile, e non il blogger. Ma lo scarica-barile è religione di stato quindi non mi stupisce più di tanto. Quello su cui vorrei far riflettere è la potenza del web e dei suoi beceri opinion leaders.

Io so di non sapere… e pure che tu non capisci un cazzo.

Trovo sia il caso di farsi tutti un pesante esame di coscienza, di renderci conto che le parole – anche se dette ben protetti da uno schermo, spaparanzati in pantofole davanti al pc e rinchiusi nelle nostre casette dorate – sono azioni. E che le nostre azioni hanno delle conseguenze. E che se una persona ha un folto numero di seguaci che pendono dalle sue labbra ha tanto potere quanti sono i suoi fan. Questo dovrebbe scatenare un meccanismo di responsabilizzazione capace di evitare l’accadere di situazioni simili. Perché ciò che è tremendo in questa storia è che l’ignorante esercita un potere immenso, facendosi pubblicità e foraggiando il proprio ego, sulla pelle di uno scrittore che perde il lavoro per i cazzi suoi.

Potete leggere l’articolo di Nebo per intero qui.

L'AUTORE
La redazione di YOUng
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