Fasciatoi pubblici? Missione impossibile

21 Agosto 2014
Aurora Scudieri
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fasciatoio

Sei in autostrada, tuo figlio decide di lasciare nel suo pannolino la cacca arretrata di tre giorni. Niente paura, ti dici. Nel 2014 sarà sufficiente fermarsi al primo Autogrill per trovare un bagno con fasciatoio e cambiarlo.
Povera illusa.
Vi fermate e tu, mamma chioccia a cui tocca sempre il compito di pulisci popò, prendi tuo figlio che ormai è più marrone che rosa, e non perché suo padre è di colore o perché improvvisamente si è abbronzato, ma per via della cacca che si è impossessata di lui, e corri al bagno. La parte dedicata al cambio è nello stesso wc dei disabili, chiuso a chiave.

Con tuo figlio che lascia tracce tipo Pollicino nel bosco, corri alla cassa dell’Autogrill. “Le chiavi le posso dare solo se consuma qualcosa!“. Ti rifiuti di sottostare a quella condizione, risali in macchina e speri nella successiva aria di sosta. Dopo 20 chilometri finalmente ci siete. Tuo figlio oramai ha un odore indescrivibile ed è più in forma liquida che solida. Corri al bagno con l’intenzione di sfondare la porta a testate se la trovi chiusa. Questa volta però è aperta a tutti e proprio per quello davanti ci sono circa 12 mamme con rispettivi figli che, a fine agosto, nel mese del rientro dalle ferie, si trovano nella tua stessa situazione. Niente da fare, dovrai cambiarlo in auto nonostante il padre, terrorizzato che i sedili possano sporcarsi di popò, cerchi di impedirtelo da oltre 100 km.
Dopo lunghe discussioni ce la fai e il piccolo torna a riconquistare il suo colore originale.

Dopo una avventura del genere ti chiedi come sia possibile che l’aria per il cambio del piccolo venga riservata a chi consuma o sia accessibile solo dopo una fila lunga come quella alle Poste per pagare una bolletta. In un Paese dove, dicono, si fanno pochi figli.

Pochi giorni dopo, in città, tuo figlio ti regala di nuovo una popò da dinosauro mentre sei in giro. Entri nel primo bar e chiedi di cambiarlo “Signora deve consumare, e poi in bagno non abbiamo il fasciatoio” . Allora vai in un negozio “No, non c’é modo di cambiarlo qui, è un negozio signora!”. Come se la cosa implicherebbe il divieto di far entrare mamme con figlio che fa la cacca.
Guardi tuo figlio e ti dirigi verso casa. “Tesoro mio, in Italia la cacca la si può fare solo a casa propria!”.

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