Buon Compleanno, Grace!

23 Agosto 2014
Imma I.
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Compie 20 anni oggi Grace, l’unico album che ci rimane pubblicato di Jeff Buckley.
Uscì infatti il 23 Agosto del 1994, tre anni prima della tragica morte per annegamento nelle acque del Wolf River, un affluente del Mississippi, la notte del 29 Magio 1997.
Buckley era a Memphis da diversi mesi per registrare il suo nuovo disco, ma non riusciva ad ottenere quello che cercava, non si fidava più di Tom Verlaine. Cercava di allontanarsi da Grace che era stato un vero e proprio successo, ma voleva sperimentare nuovi colori e nuove musicalità.
La critica tutta e i fan lo avevano acclamato grandemente con l’uscita del primo album.
Figlio d’arte, di quel geniale Tim Buckley che tanta innovazione aveva portato per il suo folk cameristico ed il suo rock psichedelico, anche lui tragicamente scomparso prematuramente vittima di una overdose di eroina, Jeff era stato in grado di attirare l’attenzione del pubblico e delle grandi case discografiche su di sé.
Il mondo era rimasto estasiato ascoltando quella voce. Quel falsetto che Jeff aveva ereditato dal padre che lo aveva abbandonato ancor prima di conoscerlo, incapace di dargli quell’ amore che meritava.
La linea di sangue che nonostante tutto si trasmette da padre in figlio e si manifesta nella dolcezza della voce e nelle grandi capacità musicali.
Ecco cos’ è stato Grace per Jeff: un guardare al passato, rimanere seduti accanto al dolore, fare i conti con chi se n’era andato e quello che aveva lasciato, guardare in faccia il talento ricevuto e accettarlo per affrontare la vita. Ma come succede nei casi di abbandono nessuno paga i conti, se non coloro che subiscono e provocano l’allontanamento. Ed ecco allora da una parte Jeff con la sua malinconia, che ritroviamo tutta nel suo rock profondo e al contempo delicato, e dall’ altra parte un uomo, un padre incapace di amare la sua stessa vita al punto di distruggerla.
Eppure la sua eredità è incredibilmente fissata sulle corde vocali del ragazzo, giovane promettente.
Grace, il cui filo conduttore di tutte le tracce è Rebecca Moore (l’unico vero amore della sua vita), è un album unico, inserito nella 500 Greatest Albums Of All Time della rivista Rolling Stone, proprio nella canzone omonima all’ album Jeff spiega come la grazia sia quella cosa che “ti trattiene dal distruggere le cose troppo in fretta”, l’incredibile interpretazione di Hallelujah, cover di un brano di Leonard Cohen, eseguita con ardore in maniera delicata e sofisticata l’hanno resa intramontabile, la canzone dedicata a suo padre così lontano ma così presente nella sua vita, nella sua malinconia, Dreams Brother, fanno di questo disco un’opera ineguagliabile.
Per il suo nuovo album Jeff cercava qualcosa di più graffiante, di più vicino al rock alternativo ma al contempo caldo come la soul music, ma non fece in tempo a registrarlo. Le opere postume sono raccolte di lavori precedenti ma mai approvati totalmente dal giovane Buckley, che non ne voleva l’uscita.
Jeff era in compagnia di Keith Foti quella sera, lo stereo rimandava Whole Lotta Love dei Led Zeppelin, lui si immerse con anche gli stivali, cercava di rilassarsi, prima della sessione di registrazione del giorno dopo in una sala di Memphis. Il passaggio di un battello agitò le acque, un momento di distrazione dell’amico e Jeff non c’era più.

Il suo corpo venne ritrovato il 4 Giugno (le agenzie di stampa italiana lanciarono la notizia il 6 giugno, ndr) sotto uno dei ponti di Beale Street, la strada principale di Memphis.
Il caso fu archiviato come incidente.
Grace rimane un album unico, amara consolazione per i milioni di fan, anche giovanissimi, che ancora si perdono nella grazia e nella bellezza di un artista consacrato alla storia del rock.
L’album fu Disco D’Oro in Francia e in Australia, e in seguito anche negli Stati Uniti, Disco di Platino per sei volte nel 2006 in Australia.
David Bowie lo definì come uno dei dieci dischi che avrebbe voluto portare con sé su un’isola deserta, Jimmi Page “il suo disco preferito del decennio” e Bob Dylan indicò Jeff Buckley come “uno dei più grandi compositori del decennio”.

Per gli appassionati potrebbe essere interessante vedere “Amazing Grace” docubio su Buckley di Nyla Bialek Adams e Laurie Trombley (2007), ora acquistabile con il doppio CD “Grace Around The World”.

Imma I.

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