MITOLOGIA GRECA: DEUCALIONE E PIRRA

25 Agosto 2014
Redazione YOUng
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Salvatore Rizzuti, bassorilievo-bronzo (1984) -fonte web-

Salvatore Rizzuti, bassorilievo-bronzo (1984) -fonte web-

In un tempo molto lontano, gli uomini erano arroganti e sprezzanti dell’autorità divina. Più di adesso, più di adesso, se è questa la domanda che vi frulla per la testa. Prometeo, il plasmatore dell’essere umano, li aveva dotati di ogni bene. Zeus, per punire l’atteggiamento odioso che via via il genere umano acquisiva, li aveva privati del fuoco ma il pietoso Prometeo ne rubò delle scintille per restituirlo loro. Muniti, quindi, di una seconda possibilità, ci si sarebbe aspettato da questi un cambiamento di rotta.

Invece, con buona pace di Prometeo, gli uomini continuavano imperterriti nella via dell’errore, sfidando di continuo la pazienza di Zeus. Questi non ne poté più e decise di azzerare la popolazione della terra e ricominciare daccapo. Aveva già minacciato un’azione del genere ma stavolta era intenzionato a fare sul serio. Per un repulisti di tutto rispetto, la soluzione migliore era un diluvio universale: avrebbe lavato via tutti i mali del mondo, uomini inclusi.

Sicuramente, agli albori delle civiltà, sarà davvero accaduta qualcosa del genere perché è curioso scoprire come in ogni cultura venga nominato un diluvio tanto potente da annientare la popolazione. Lasciando la verifica della veridicità ad archeologi, geologi ed antropologi, io vi voglio raccontare cosa successe sotto l’Olimpo, per volere di Zeus e per colpa degli uomini.

Il progetto di questo diluvio doveva essere sicuramente abbastanza accurato e dibattuto fra gli dei, tant’è che Prometeo venne a conoscenza dell’ennesimo tiro mancino di Zeus contro i capricci degli uomini. Stavolta non poté opporsi ma poté, quantomeno, mediare per la ricostruzione della popolazione umana. Prometeo aveva un figlio di nome Deucalione, sposato con Pirra, figlia di Epimeteo. i due, quindi, erano cugini dato che Prometeo ed Epimeteo erano fratelli. Fra tutti gli uomini sulla faccia della terra, questi due erano i migliori: re (della Tessaglia) virtuoso lui, donna onesta ed amorevole lei. Quale migliore coppia avrebbe potuto ripopolare il mondo? Così, con il consenso di Zeus, Prometeo istruì il figlio e gli consigliò di costruire un’arca con la quale lui e la moglie sarebbero sopravvissuti ai malvagi, ai superbi ed agli empi che rattristavano il padre celeste.

Deucalione e Pirra lavorarono per mesi e costruirono una solida imbarcazione che effettivamente li tenne al sicuro quando Zeus scatenò la sua furia di piogge ininterrotte.

Quando le tempeste si placarono, dopo nove giorni esatti, l’arca si incagliò sulla vetta del Parnaso e da lì la coppia assistette ad uno spettacolo davvero spettrale: tutti gli uomini erano morti e tutto pareva parlare di distruzione e rovina. L’umanità era stata cancellata; gli unici esseri umani ancora in vita erano solo loro due. Scesero timorosi e sconfortati dall’arca e si incamminarono alla ricerca di qualcosa; non sapevano nemmeno loro cosa. Ad un certo punto, riconobbero di essere davanti al tempio dell’oracolo di Temi, dea della giustizia, e, religiosi e pii com’erano, vi entrarono. Qui l’oracolo disse loro più o meno così: “Uscite dal tempio e gettate dietro le vostre spalle le ossa della Gran Madre”.

Facile a dirsi. Ma a farsi? Stettero molto tempo, i due, a cercare di capire cosa volessero dire quelle parole. Poi, illuminati da Prometeo, capirono: la Gran Madre era la terra e le sue ossa non potevano che essere delle pietre. Deucalione e sua moglie, quindi, rispettosi del volere degli dei che avevano parlato per mezzo dell’oracolo, raccolsero pazientemente un gran numero di pietre. Poi cominciarono a camminare, gettandosi le pietre alle proprie spalle: quelle lanciate da Deucalione divennero uomini, quelle da Pirra si trasformarono in donne.

Zeus, finalmente, aveva ottenuto il suo scopo: la mala umanità era scomparsa e una nuova generazione di uomini avrebbe abitato le meraviglie terrestri. Generati da una coppia virtuosa, potevano questi nuovi abitanti essere da meno? Certamente no.

Forse, però, qualcosa nel corso dei millenni non ha funzionato e l’umanità pare di nuovo incanalata in una via pericolosa.

Chissà che Zeus non si riprenda la briga di mettere ordine con un diluvio di mitologica memoria.

Sarebbe un disastro, tanto più che molti non sanno nuotare. Però galleggiano.

L'AUTORE
La redazione di YOUng
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