Foto false per provare schiavitù e mutilazione genitale sotto l'ISIS

30 Agosto 2014
Redazione YOUng
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donne Isis rapiteSecondo quanto riportato da Tunisia Daily, a Parigi, di fronte ai giornalisti francesi e stranieri, una famiglia di cinque membri, proveniente dalla zona di Mosul, ha testimoniato ieri in una sala del municipio del 16° distretto delle atrocità commesse dai jihadisti dello Stato islamico (ISIS) nella pianura di Ninive sai danni di centinaia di cristiani.

Lo stato islamico ha ordinato la circoncisione, senza anestesia, di bambini ed adulti cristiani rimasti a Mosul.

Il capo della famiglia, Nabil Younan, ha detto che, tra le altre barbarie, i terroristi dello Stato islamico hanno messo all’asta in una piazza pubblica a Mosul 700 donne yazidi per 150 dollari. “Questo sta accadendo sotto gli occhi della comunità internazionale“, ha detto.

La medesima circostanza è stata riportata anche dal sito Assyrian International News Agency. La foto, postata su Twitter da Brigitte Gabriel, attivista araba libanese, che raffigura alcune donne coperte da un abito bianche e rinchiuse in una gabbia, sta dilagando sul web.

Secondo le fonti succitate, si tratterebbe di cristiane nigeriane rapite dai fondamentalisti islamici e la loro età non supererebbe i 35 anni.

Aggiornamento 31/08/2014

Secondo Observers.france24, le atrocità commesse dallo stato islamico sarebbero presunte.
Invero, false immagini sarebbero state usate per provare gli atti di schiavitù e di mutilazione commessi sotto l’ISIS.

Dozzine di foto, raffiguranti atti di violenza da parte del gruppo islamico, sono circolate sui social network e sono state diffuse dai media più importanti al mondo ma molte di queste sarebbero false o comunque prese fuori dal contesto.

L'AUTORE
La redazione di YOUng
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