La ricetta medica elettronica entra in funzione da oggi

2 Settembre 2014
Imma I.
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ricettarossa

Inizia oggi l’introduzione della ‘ricetta elettronica’. La prima regione pronta all’adeguamento di dematerializzazione, che ormai dall’inizio dell’anno è in atto nel Servizio Sanitario Nazionale, è il Veneto e in particolare si parte dalla Federfarma di Verona. Poi la ricetta dematerializzata raggiungerà tutta l’Italia.

Saranno i cittadini veronesi a sperimentare il nuovo processo di digitalizzazione che vedrà direttamente collegati gli studi medici, le Asl e le farmacie.
Poco alla volta la ricetta cartacea scomparirà del tutto e a noi resteranno dei codici.

Praticamente come funziona?

I medici riceveranno i Numeri delle Ricette Elettroniche (niente più blocchi di carta insomma, ndr) i NRE, che sono gestiti da un sistema centrale gestito da SOGEI, questi codici verranno assegnati direttamente dalle Asl ad ogni medico. Il medico per prescrivere una ricetta indicherà uno dei codici a lui assegnati più il Codice Fiscale dell’assistito, il paziente una volta in farmacia dovrà esibire questo codice e gli verrà consegnato l’esatto farmaco di cui ha bisogno.

Niente più grafie difficili da decifrare.

In realtà questo processo permetterà alle Asl di tenere sotto controllo la validità delle prescrizioni, attribuzione e verifica del budget del distretto, farmacovigilanza e sorveglianza epidemiologica (cfr. comma 1 dell’art. 50 della legge 326/2003 “monitoraggio della spesa farmaceutica e specialistica a carico del SSN”). L’obiettivo originale però è ancora più ambizioso: riuscire a tenere sotto controllo in maniera sincrona tutte le attività mediche, farmaceutiche, analisi di laboratorio e tutto ciò che concerne la nostra sfera sanitaria.
Io vi do delle informazioni e mi informo con voi.

Sinceramente sono un po’ perplessa, tutto questo controllo in realtà serve? Quanto pagheranno in tempo speso i poveri cittadini che dovranno aspettare la praticità di medici e farmacisti nell’ affrontare questi processi così tecnologici?
In realtà il medico ci fornirà comunque un foglio su cui sarà leggibile ciò di cui abbiamo bisogno e se non c’è collegamento internet in quel momento in farmacia il dottore al banco ci fornirà lo stesso il medicinale.

Ma è necessario? Riusciranno a realizzare questa loro impresa o sarà una inutile perdita di tempo e di investimenti?

In realtà la speranza è di riuscire a risparmiare, si prevede un rientro economico di circa 3.244.901 euro l’anno questo solo per i dati della Regione Veneto e nel calcolo sono inclusi anche le spese di aggiornamento professionale dei farmacisti, più o meno il calcolo dovrebbe mantenersi su questa linea anche per le altre Regioni, sperando che sia davvero come ci dicono nei dati che ci forniscono.

Per il momento la bella, classica, ricetta ‘rossa’ è ancora in vigore e non ci lascia.
Di sicuro questo processo innovativo vede lavorare sinergicamente su fronti diversi farmacisti, medici, organizzazioni di categoria, ASL, INPS, Regioni, Guardia di Finanza, etc ed è un progetto molto ambizioso, che speriamo porti i suoi buoni frutti e non sia solo un ulteriore esperimento fatto ai danni dei poveri contribuenti.

Magari i Veneti ci faranno sapere come procedono le cose e se ne vale davvero la pena.
Confidiamo sempre in uno Stato più presente e più vicino al cittadino, speriamo appunto che queste innovazioni siano a nostro vantaggio e non uno stress in più.

Imma I.

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