L'ISIS ha girato video fake? Analisi delle decapitazioni di Sotloff e Foley

4 Settembre 2014
Maria Melania Barone
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Sotloff1Steven Sotloff compare in due video diversi: la prima volta nel video “Message to America” in cui viene decapitato il povero free lance americano James Foley, nel secondo video “A second message to America” in cui il giornalista da il suo messaggio contro Obama, costretto dagli jihadisti dell’Isis. In molti hanno ipotizzato che entrambi i video non fossero veritieri.

Per quanto riguarda il video relativo alla decapitazione di James Foley si è espresso in merito Christopher Davidson, esperto di Medio Oriente, ha fatto notare la “presenza di vento” sulla tuta arancione del reporter, che non si può vedere invece nell’erba. Inoltre la “pixellatura sul collo” del giornalista e “l’assenza di tensione” sono ulteriori elementi che fanno sorgere dubbi. Persino i media americani hanno espresso perlessità come sottolineato da Il Secolo XIX. I russi invece hanno pensato che il video fosse stato montato secondo modalità non usate dalll’Isis. E’ vero ma fino ad un certo punto: l’ISIS infatti, oltre ad essere ben finanziata ed armata, dispone di un centro di comunicazione professionale, la “Al Hayat Media center” di cui è possibile vedere il logo che compare anche in altri video dell’Isis. I russi dicono che il video è falso ed è un escamotage per creare il casus belli e invadere la Siria. Quello che, semmai, potrebbe generare sospetto è proprio l’improvvisa pietas dei miliziani che, se ieri giravano video cruenti, sbattendo l’orrore in faccia al mondo seminando per le strade la morte di centinaia di innocenti sotto choc, nei video anti-americani omettono l’atto della decapitazione e mostrano, nel caso di Foley, il corpo senza testa, nel caso di Sotloff invece non mostrano ne l’atto della decapitazione né il corpo senza testa. Perché?

Ma questa non è l’unica nota stonata in quella diabolica costruzione dell’Isis, c’è anche altro. Come è stato facile notare per tutti la persona identificata come Sotloff nei due video sembra essere diversa. Uno ha il volto allungato, l’altro invece ha una forma del viso molto più rotonda. Si potrebbe pensare ad una differenza di prospettive del cameraman, ma a ben guardare non è esattamente così. Il video del “secondo Sotloff” infatti, offre una maggiore varietà di prospettive di inquadrazione del soggetto ed è facile confrontarle con quelle del “primo Sotloff”. Il naso è simile ma non identico (eppure quello non dovrebbe cambiare troppo con le diverse smorfie del viso). Le sopracciglia sono simili, ma il primo Sotloff le corruccia in modo differente dal secondo Sotloff eppure entrambi hanno il sole negli occhi. Le orecchie sono uguali la forma della bocca sembra, apparentemente, quasi la stessa. La forma del viso proprio no. E, a dirla proprio tutta, non somiglia nemmeno al Sotloff di cui sono state diffuse le foto dalla famiglia. C’è di più: mentre il giornalista James Foley era stato rapito già da tempo e il suo rapimento era stato reso noto in America, per Sotloff la storia è, ancora una volta, differente: è stato rapito da tempo sì, ma la famiglia non ha voluto rendere nota la vicenda. Aveva la cittadinanza israeliana, ma anche questo è un dato da tenere segreto. E ancora, forse proprio per distogliere l’attenzione su Sotloff, il suo profilo facebook sembra non esistere mentre esiste quello di Foley. Sotloff ha solo un profilo twitter che è fermo dal 3 agosto 2013.

C’è chi quindi ipotizza che, almeno nel caso di Sotloff, sia stato usato un attore (nel primo video). Nel secondo video potrebbe essere lo stesso Sotloff ma nessuno assicura che sia comunque morto dato che non viene affatto mostrato nel video integrale l’atto dello sgozzamento. Nel video di Foley invece l’atto dello sgozzamento viene mostrato ma il suono emesso dalla vittima risulta essere stata montato in un secondo momento come riportano le analisi forensi. Nel caso di Foley non si esclude insomma che la morte per decapitazione sia avvenuta davvero e che quella testa sia la sua e non quella di un malcapitato o di un fantoccio, ma è avvenuta dopo e forse non per mano del boia che, per i servizi segreti è un rapper inglese.

Da chi vengono usati i sosia? Chi è davvero Steven Sotloff? Noi non possiamo di certo saperlo. L’unica cosa certa è che rimangono forti dubbi sul fatto che le persone che compaiono nei due video siano la stessa persona. Fino ad oggi solo i grandi dirigenti dei servizi segreti, capi di stato, hanno usato sosia per fare delle operazioni, ma nel caso di Sotloff la somiglianza è talmente sottile da non essere nemmeno notata.

Sotloff

L'AUTORE
Giornalista pubblicista nasce a nel cuore di Napoli ma vive in molte città italiane, dopo aver compiuto studi umanistici si interessa al mondo editoriale con particolare attenzione alla politica, ambiente e geopolitica.
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