L’anonimo coniglio che tanto anonimo poi non è
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Ho scritto un articolo riportando quello che è avvenuto ieri sera sulla Home Page del Corriere della Sera che, verso le 22, ha aperto con un articolo sulla “triade nera” (Mori-Gelli-terroristi) in riferimento alla trattativa Stato-Mafia.
Tutto regolare se non fosse che, dopo un po’, cliccando sull’articolo in homepage si veniva dirottati sul sito di anonimoconiglio.blogspot.com. Un nome ridicolo quanto inquietante, lo ripeto con convinzione. E lo è soprattutto se ti accoglie dicendo che “ti ha dirottato appositamente”.
Poi però su Twitter, l’amministratore anonimo del blog che si guarda bene dal rivelare la propria identità, smentisce quanto pubblicato sul suo blog e getta tutto sull’ironia: quello che è accaduto non sarebbe altro che opera di “uno stagista pasticcione” del Corriere della Sera.
Per chi non conosce le dinamiche con cui si amministra una homepage quindi, è nostro dovere spiegare che è praticamente impossibile “sbagliarsi” nel posizionarlo in home e addirittura reindirizzarlo ad un sito esterno come il blog del coniglio anonimo. O meglio, è possibile farlo ma consapevolmente.
ECCO COME SONO ANDATI I FATTI – Un collega che ha dato delle informazioni sul suo lavoro in modo molto frettoloso, mi ha telefonato per segnalare il pezzo dell’anonimoconiglio mentre il sito del Corriere della Sera continuava a reindirizzare sul blog satirico di anonimoconiglio il quale (forse, in fondo, ironicamente) diceva di essersi preparato per accogliere i lettori del Corsera. Il giornalista ha inoltre sottolineato che il pezzo è senza firma. Da lì, sarà stata colpa mia, avevo frainteso quanto dichiaratomi telefonicamente: il collega mi aveva detto di “lavorare a Milano” e, dal momento che si parlava appunto del Corsera, ho dato per scontato che lavorasse a Via Solferino. Dato che la comunicazione telefonica è stata molto frettolosa a causa dell’ora tarda (erano le 00:30), con troppa leggerezza ho quindi dedotto un collegamento con l’azienda sbagliata, ma è stato, questo sì, un mio errore. E invece sono stata contattata in seguito dallo stesso giornalista che ci ha tenuto a specificare di non essere nemmeno iscritto all’albo, ma di definirsi comunque un collega in quanto “lavora a Milano” ma come fotografo per alcune piccole agenzie. Presupponendo quindi un errore nella comunicazione della sera prima ho eliminato il pezzo dal sito in attesa di poter fare una rettifica (che mi sembrava doverosa nei confronti dei colleghi ingiustamente coinvolti a causa di una informazione data da me in modo errato).
Il dirottamento sul sito dell’anonimo coniglio è stato prontamente segnalato sui social anche da numerosi altri colleghi che scrivono su testate nazionali. Insomma, a tutti è sembrato molto strano … Dopo la mezza però, qualcuno da Via Solferino ha rimediato re-linkando l’articolo del Corriere del Mezzogiorno su Licio Gelli.