La perfezione richiede tempo.

18 Settembre 2014
Redazione YOUng
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La perfezione richiede tempo.

Non ci crederete ma questa massima confuciana è presa dalla confezione del mio nuovo preparato per cappuccino. Questo spunto si è intrecciato con un altro, datomi inconsapevolmente da mia sorella a cena.O meglio, dal suo nuovo professore di Filosofia che ha avuto la grandiosa idea di non iniziare con interrogativi, classici e introduttivi e snervanti, come

  • Che cos’è la Filosofia?
  • Perché studiare Filosofia?
  • A che cosa serve la Filosofia?

Le domande in questione sono state:

  • Chi sono io?
  • Quali invenzioni hanno cambiato il mondo?
  • Dove inizia e dove finisce il mondo?

Proverò a dare le risposte, anche se, di risposte giuste o sbagliate a questi interrogativi non ne esistono.

[pausa cappuccino, adesso riprendo…davvero non male ma, manca il cacao ; ) ]

  1. Chi sono io?

 

Chi sono io? Chiamatemi Ismaele.

 

Una domanda che mi faccio spesso ultimamente. Vorrei riuscire a trovare una risposta organica, che mi identifichi ma la verità è che non riesco a trovarla. So chi sono davvero? So cosa so fare, so cosa mi piace fare, conosco le mie misure, le mie qualifiche, le mie medaglie ma tutto ciò basta ad identificarmi? Chi sono? Categorie analitiche? Donna, figlia, amica, studentessa. Sembra troppo semplice. Sto lavorando sulla mia sicurezza, sulla mia autostima, sul capire chi sono davvero. Una bella teoria è quella della profezia che si autoavvera: se penso di essere migliore e se mi comporto come tale, gli altri inizieranno a pensarlo e,paradossalmente, sarò davvero migliore. Conta davvero l’io in questa società? Non ho mai pensato a me in relazione a me prima d’ora, sempre pensato a me in relazione agli altri. Ma è giusto nei confronti del mio io non darmi peso? Non credo proprio. Io sono determinata, decentemente bella, so scrivere, so pensare e non sono per niente solare perché non sono una crema protettiva dai raggi UV. Sono troppo diplomatica, troppo seria e troppo responsabile per la mia età. Dovrei lasciarmi andare di più ma mi piace essere riservata, silenziosa, controllata e composta. Mi piace l’arte e ho un puzzle delle tre età della donna di Klimt in camera (no, non ha dipinto solo “Il bacio”). Sono stata una liceale, una di quelle brave e, all’epoca, avrei dato una risposta concisa, precisa, razionale a questa domanda. Adesso, non che io non sappia chi sia, ma quella che credevo di essere non ero io. Più vado avanti e più scopro di me, forse questa domanda è giusto farla in punto di morte, prima di quei 21 grammi d’aria. Forse tutti noi siamo quei 21 grammi d’aria, l’anima che trasmigra dal corpo. Siamo concentrati in 21 grammi, spero di pesare un po’ di più, almeno in anima. Cerco 21 qualità per 21 grammi e sarà difficile, probabilmente.

  1. Determinata (da un giorno)
  2. Perfezionista,
  3. so scrivere,
  4. salvo la gente che annega
  5. sono decentemente bella (dicono)
  6. Informata
  7. Ragiono
  8. Penso
  9. Felice
  10. Indipendente
  11. Fine
  12. Dolce
  13. Emotiva
  14. Intraprendente
  15. Ho una buona memoria
  16. Non mi piace perdere
  17. Esigente
  18. Tollerante
  19. Troppo altruista
  20. Poliglotta
  21. Originale

(Ce l’ho fatta!!! Penso di essere stata promossa)

 

2.Quali invenzioni hanno cambiato il mondo?

Quali invenzioni hanno cambiato il mondo? La psichiatria o i folli? Stay hungry,stay foolish

Rispondendo in modo affrettato direi la scrittura, forse anche per un valore affettivo con la stessa. Riflettendo dico : gli uomini. Non credo che l’uomo possa considerarsi al di fuori del mondo animale, per importanza, i nostri istinti animali permangono in noi (a te che leggi, se ti va, ascolta Animal instict dei Cranberries http://www.youtube.com/watch?v=ky4CdN0x58A , mi concedo 3 minuti e 50 di pausa, torno a scrivere tra poco ) però penso che noi DETERMINIAMO IL CAMBIAMENTO. Mi spiego meglio. Prima di tutto, prima dell’invenzione che è un oggetto o una costruzione di pensiero artificiale, si verifica un cambiamento all’interno di noi poiché decidiamo di approcciarci al mondo in maniera diversa. L’invenzione è solo un risultato, il risultato di aver inventato un IO diverso, originale. Dietro ogni invenzione c’è un uomo che l’ha sognata, l’ha sperimentata, che credeva in sè stesso e che voleva CAMBIARE LE COSE, CAMBIARE IL MONDO. Un uomo folle, che vedeva al di là del bigottismo, della mediocrità e che sfidava le convenzioni sociali perché credeva in ciò che faceva. Ritornando con i piedi per terra e ritornando alle cose, un’altra invenzione fondamentale è il diritto. Diritto romano, diritto contemporaneo, diritto internazionale. Io ho diritto di aver qualche garanzia, qualche libertà, qualche necessità, qualche servizio. Una forma di tutela per tutti. Riuscite ad immaginarvi vivere sotto la censura dell’ Inquisizione? Io non potrei scrivere, tu non potresti leggere (e probabilmente, non avresti nemmeno saputo farlo). Un’ulteriore invenzione è la pace. Pace vista come collaborazione dei popoli, come diplomazia, come Nazioni Unite. Pace in termini di lavorare per la pace, pace che garantisce diritti e libertà e cittadinanza. Immagina di vivere in un paese dilaniato dalla guerra (e purtroppo ce ne sono ancora troppi), tutti i giorni per un capriccio del tuo re che, non è stato salutato dalla dama di corte del re di Spagna. Le guerre nascono per sete di potere ed arroganza. Cercando un’altra invenzione direi Internet, una delle poche invenzioni dei nostri giorni in quanto i Romani avevano già scoperto tutto. Ti sorprenderesti nel vedere le piscine romane e nel confrontarle con quelle attuali. Piscine di 2000 anni fa senza una crepa, senza una perdita. Forse i tacchi alti, non perché io sia bassa ma, concedetemi una frivolezza, sono comunque una donna.

Ultima domanda !!! Ultima domanda !!!! Ultima domanda!!!!

3.Dove inizia e dove finisce il mondo?

Tutte le cose che devo ancora fare!!!! Zzzz

Il mio mondo inizia in me e finisce fuori di me se, considero, gli effetti e le conseguenze delle mie azioni. Sto ancora elaborando questo concetto. Fino a qualche settimana fa, il mio mondo era fuori di me, non pensavo a me stessa ma solo agli altri. Volevo sempre rendermi utile, mi concretizzavo nel mettermi a disposizione, nell’aiutare, nell’ascoltare. Non credevo di aver controllo sulla Fortuna e sugli eventi. Il mio mondo sono io. Io decido cosa fare, come agire, come scrivere. I problemi capitano, le incertezze ci sono ma io risolvo ed io argino il corso del fiume che sta per far cedere gli argini. Conoscere se stessi è forse la più difficile delle imprese ma, tu sei l’unico che può conoscere te stesso, l’unico che può cambiare, l’unico che può decidere, migliorare, peggiorare, star male, star bene. Premesso ciò, parlando del mondo geografico, mi sento cosmopolita, mi sento europea, mi sento italiana. Il mondo per me nasce in tanti punti diversi, simultaneamente. Nasce con i filosofi greci, con quelli indiani e quelli cinesi. Nasce con le credenze degli aborigeni australiani e dei nativi americani. Il mondo non parte da un punto e non finisce in un altro punto non a Greenwich e nemmeno all’Equatore. Il concetto stesso di mondo è riduttivo. Parlerei di Universi, Galassie, costellazioni, pianeti e meteoriti, non di mondo. Il mondo è ciò che sei, provi, vivi. Il mondo è ciò che miro a raccontare.

 

Forse non erano le risposte che vi aspettavate? Non va!!!

D.C.

L'AUTORE
La redazione di YOUng
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