Video cruento per frenare i viaggi della speranza nel Mediterraneo

23 Settembre 2014
Maria Melania Barone
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mediterraneo

LAMPEDUSA – Mentre Alfano prosegue la sua battaglia su Frontex e Mare Nostrum, qualcosa comincia a muoversi anche in Libia, Tunisia e nell’Africa nera, quella del deserto che è il primo cimitero da attraversare da coloro che, forse, un giorno riusciranno a raggiungere i confini Libici, attraversarli e, decimati, arriveranno a Tripoli dove verranno rinchiusi nelle carceri che sono delle gabbie legalizzate dall’occidente, dove non esistono diritti umani, dove le donne vengono violentate e gli uomini sottoposti a tortura. Da quella gabbia si esce solo se riesci a pagare le guardie, una volte che le hai pagate puoi andare da altri criminali e noleggiare le cosiddette “carrette del mare”. Sempre le stesse, imbarcazioni spesso difettose, rotte e riciclate più volte che hanno visto morire già tanti esseri umani. Anche qui c’è chi ci guadagna e le milizie libiche glielo hanno sempre permesso. Del resto l’estrazione sociale dei mercanti di morte è delle più nere che si possano immaginare: gente abituata alla violenza, allo sfruttamento che è compiacente di un sistema che viola i diritti umani ed è pronta a lucrarci sopra.

Intanto abbiamo Alfano che emana virilità al solo pronunciare la locuzione “Mare-nostrum” o “Frontex”. Lo vedi proprio che gli si illuminano gli occhi, ormai è quella la sua ragione di vita. Senza sapere però che il vero problema non sono i fondi per recuperare le carrette del mare, quanto una cooperazione internazionale per fermare queste mercanzie di morte. Soccorrere le navette del mare possiamo farlo benissimo, come dice l’Europa, anche coi fondi che abbiamo già adesso. In Africa si stanno già organizzando per “informarsi” attraverso i social network (per chi può leggerli ovviamente) sui rischi dei viaggi della speranza. Quei rischi che troppi esseri umani non conoscono.

L'AUTORE
Giornalista pubblicista nasce a nel cuore di Napoli ma vive in molte città italiane, dopo aver compiuto studi umanistici si interessa al mondo editoriale con particolare attenzione alla politica, ambiente e geopolitica.
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