La Geena a lavoro #6 – EVVIVA L'OKTOBERFEST!

2 Ottobre 2014
Redazione YOUng
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Miei cari amici,
oggi ho raggiunto un gran risultato. Ho scoperto che c’è un lavoro che non fa per me e per cui io non faccio e cioè lavorare per qualsiasi organizzazione che raccolga fondi chiedendoli alla gente per strada.
La gentilissima Manuela mi ha spiegato come agiscono alla Fondazione Patrizio Paoletti:
– eyes breaking (creare contatto visivo); io conoscevo solo l’ice breaking ma fondazione che vai, breaker che trovi…
– fermare fisicamente la persona selezionata con una stretta di mano (a cui, per educazione, non si può rinunciare);
– fare una o due domande strategiche per spingere alla riflessione sull’importanza di aiutare i bambini in Africa; le domande in questione sono “Hai mangiato oggi?” e alla risposta ovviamente affermativa attaccare con “tanti bambini in Africa non possono assicurarsi neanche un pasto al giorno”. Oppure “Che lavoro fai? Hai studiato tanto per fare il tuo mestiere, vero?” e alla risposta anche stavolta affermativa si attacca con “tanti bambini in Africa non hanno la tua stessa possibilità”;
– al momento paranoia deve SUBITO seguire il momento in cui si diventa un pupazzetto morbido e sorridente “Ma per fortuna noi possiamo aiutarli! Abbiamo già fatto tanto ma col tuo aiuto possiamo fare ancora di più!”
– fermare gente tra i 35 e i 60 anni al massimo, italiani, soprattutto le donne con bambini.

Dopo questa piccola infarinatura generale ho chiesto e con grandi difficoltà avuto informazioni sul tipo e sull’entità delle donazioni. Dico con difficoltà perchè la gentilissima Manuela voleva farmi concentrare sull’approccio alla gente per vedere se ero adatta a fare la “dialogatrice” (come dicono loro) ma mi piace essere informata su quello che sto proponendo alla gente quindi ho dato un’occhiata al modulo di adesione alla Fondazione Patrizio Paoletti. La donazione può essere mensile (dai 20€ in su) oppure semestrale (dai 60€ in su) se si vuole spendere un po’ di meno. Il contributo viene prelevato direttamente dal conto di cui si lasciano gli estremi al momento dell’adesione.
E ci credo che non bisogna fermare gli over 60! Vi immaginate come può essere spiegare una procedura del genere a mio padre?
E ci credo anche che dobbiamo fermare gente oltre i 35! Chi ce l’ha un conto vero e proprio con qualche soldo dentro prima?! Io no di certo…

Dopo aver capito cosa stavamo vendendo (anche se ancora mi sfugge perchè non è possibile fare donazioni singole e/o saltuarie) mi sono messa in un angolino ad osservare come la gentilissima Manuela e gli altri due ragazzi (più giovani di me, ovviamente) operavano sul campo ed è stato allora che mi sono sentita in imbarazzo per loro.
Il più giovane era ancora in prova. Ma non la prova dei 27€ al giorno. La prova prima della prova. Cioè tre giorni in cui tu provi che puoi essere messo alla prova. Io invece ero lì per provare se potevo essere messa alla prova per fare poi la prova. Non so se mi seguite.
Insomma il più giovane era abbastanza impacciato ma molto volentoroso e imitava l’altro ragazzo, più grande di lui (ma sempre rigorosamente più giovane di me) che invece ci dava dentro forte.
Max ha una battuta pronta per tutta la gente che passa e fa molta presa sulle signore che, anche se non interessate, scambiano con lui qualche battuta. Mi ha detto che fa teatro e che nella vita di tutti i giorni è molto schivo e taciturno ma quando è per strada a lavorare tira fuori tutta la sua estroversione e vi posso assicurare che è simpatico vedere la scena dal di fuori ma se io fossi al posto di uno di quei passanti e tu, Max, provassi a toccarmi COMINCEREI A GRIDARE COME REGINA GEORGE. Non sapete chi è Regina? Non avete visto Mean Girls? Davvero??

Tornando ai piccoli Patrizi Paoletti… La capa, Manuela, è così dolce e carina che dal primo secondo in cui l’ho vista ho creduto fosse entrata un po’ troppo nel personaggio e invece, miei cari, ho avuto il sospetto che la gentilissima Manuela fosse proprio così. Sono molto affascinata dalla gente che parla sempre con un tono di voce pacato, che sorride a tutti, che è molto paziente e disponibile. Mi affascinano perchè comincio a immaginarli in situazioni di sesso estremo o in una rissa o il giorno che trovano il proprio partner a letto con qualcun’altro… e così mi diverto a immaginare le loro reazioni. Mi diverto con poco, tutto sommato…

Detta questa mia ennesima stranezza, procediamo con la storia. Manuela a un certo punto mi ha tirato una delle loro pettorine arancioni e mi ha chiesto di provare anche io a fermare qualcuno. E lì ho capito che forse non è così buona come sembra.
Ma vi pare che mi metto in mezzo a Piazza Fiume a fermare la gente gridando “Ei Mister!” oppure “Uomo dal cuore grande!! Ei sì, proprio tu!”?!
Volevo declinare per colpa di un imminente attacco di dissenteria ma poi lei con quegli occhioni castani tondi tondi… E va bene! Proviamo! Alla fine sono qui per provare lavori finchè non trovo quello della mia vita, giusto? E allora ci ho provato.
Ma io non riesco a molestare la gente. E quindi Manuela dispiaciutissima “Non sono sicura di farti tornare un’altra volta” e io ho risposto che non c’era assolutamente alcun tipo di problema per me. Non mi dispiaceva AFFATTO. Solo che volevo chiedere il numero di telefono di Max per fargli qualche domanda dato che tengo questo piccolo diario e mi interessa molto conoscere il punto di vista di una persona che ha SCELTO di fare questo lavoro e non lo fa solo per mera necessità (come avevo creduto facessero tutti fino a quel momento). Max infatti mi ha detto che a suo tempo aveva visto questi ragazzi lavorare per strada e ha chiesto espressamente di poter lavorare con loro. E questo ha suscitato molto la mia curiosità.
Inutile dirvi che la Manu lì ha un po’ cambiato espressione dicendomi che qualsiasi tipo di chiarimento poteva darmelo lei. Dopo che ho insisto un po’ ha detto a Max di darmi il suo numero (chissà se me l’ha dato corretto) e mi ha chiesto di non nominare la Fondazione. MA TI PARE?!? E come mi diverto io, scusa?!
Se non c’è nulla di male perchè non spiegare quale mansione e quale compenso offre la Fondazione Paoletti?!
Ah, ho dimenticato di dirvi che durante le due ore che ho passato con i ragazzi a Piazza Fiume solo una signora, già aderente alla Fondazione, ha rilanciato (si dice così) la sua offerta andando al gradino subito superiore. Professione?? DIRIGENTE.

Se vi state chiedendo invece perchè sono qui a scrivere invece di farmi fotografare dalla Mood Agency ho una piccola novità!
Pare che uno dei curriculum da me mandati abbia fatto breccia nel cuore di una certa Tiziana a cui servivano due ragazze bionde per promuovere una birra in occasione dell’Oktoberfest per ben 8 sere alla modica cifra di 380€ ^_^
Allora La Geena ha chiamato Laura della preziosissima Mood Agency (con due ore di anticipo) e ha detto che aveva un altro colloquio e doveva disdire. Ci siamo messe d’accordo per Lunedì, pare che non abbia rosicato. Io avrei rosicato. E ciò mi dà da pensare.

Mi sono recata alle 16 al colloquio presso il luogo in cui si svolgerà l’evento.
Gli organizzatori di “eventi” chiamano tutto “evento”. Nel dettaglio l’evento consiste nel far bere questa nuova birra Tucher ai clienti di un Irish Pub in viale Marco Polo. Un po’ lontanuccio da casa mia ma intanto mi hanno presa quindi ci vado. Avete capito bene, mi hanno presa!
ABBIAMO FINALMENTE UN LAVORO!!!
Ho fatto il colloquio con la mia referente dell’agenzia e col proprietario del locale. Sembrano molto tranquilli e disponibili, fortunatamente. Ho provato il vestito da tirolese che dovrò indossare per mortificarmi ben bene e in più, non propriamente entusiasti dell’altra ragazza selezionata, molto carina ma poco spigliata, mi hanno permesso di consigliare loro la mia amica Manuela (non quella della Fondazione!) per affiancarmi. Entusiasti anche di Manuela cominceremo a lavorare Venerdì e oggi ci premiamo con l’esclusivissima festa di Diesel all’Archivio Centrale dello Stato. Rock on! 🙂

L'AUTORE
La redazione di YOUng
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