Party Girl. Il film, da oggi nelle sale italiane

2 Ottobre 2014
Imma I.
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Un film di Marie Amachoukeli, Claire Burger e Samuel Theis, da oggi nelle sale e che alcuni hanno potuto vedere in anteprima su MyMovies.it
La protagonista è Angélique Litzneburger, nei panni di se stessa, diretta da suo figlio Samuel Theis. Anche lui recita nei panni di se stesso nel film.
È una storia complicata ma semplice, un copione che si muove tra realtà e finzione, tra vita vera e vita romanzata. Una vita al confine non solo geografico, la protagonista vive infatti tra la Francia e il Belgio in Lorena, dopo anni passati ad intrattenere clienti in un night club, la donna inizia a sentire l’età che avanza. Contatta uno dei suoi clienti affezionati che da un po’ non si fa più vedere e lui le chiede di sposarlo, l’uomo è da sempre innamorato di lei.
Angélique acconsente al matrimonio, più spinta dalla voglia di mettere la testa a posto che mossa da un vero sentimento.
Tutti sembrano aspettarsi qualcosa da questa donna, che ha incentrato tutta la sua vita su se stessa, mai davvero matura, mai davvero responsabile delle sue azioni. Un’eterna Peter Pan al femminile, neanche la maternità è riuscita a farla crescere, i figli la coccolano e la amano per quella che è, non le rimproverano nulla, accettano ben volentieri l’idea del matrimonio con Michel, pensando all’ormai non più giovane età della donna. Sono tutti sicuri che lei così stia bene.
In realtà la donna ha molti dubbi. Cerca ancora il vero grande Amore e rinunciare alla sua vita, a questo sogno che qualcosa prima o poi succederà, la fa entrare in una crisi profonda.
La sera prima del matrimonio chiede aiuto proprio al figlio Sam, a quello che sente più vicino per indole, per carattere, ma anche lui spinge la madre ad essere ragionevole.
In realtà la donna si impegna, ci prova, ma le riesce proprio difficile crescere, e forse qui crolla un po’ la figura di Michel Henrich, che si aspettava di essere ricambiato, pretendeva amore da una donna incapace di amarlo come lui si aspettava.
Ma è vero amore quando si carica l’altro di aspettative? Quando ci si aspetta che qualcuno ci ami in quel preciso modo?
Angélique potrebbe essere definita in tanti modi, ma la storia è diretta, la sceneggiatura non la salva. È lì, una donna fragile, senza schermaglie, senza neanche provarci ad apparire migliore di quello che è, anche di fronte alla figlia che non vede da dieci anni e che è diventata una splendida adolescente.
Consapevole di non essere stata una ‘classica madre modello’ non chiede perdono, non cerca nulla, sa di aver dato la possibilità ai figli mettendoli al mondo di vivere la loro vita e di fare le loro scelte, così come lei ancora a 60 anni continua a fare.
Potremmo dire che è solo un’egoista?
Party Girl racconta la storia di una donna libera da condizionamenti di ogni genere, che ha scelto giorno dopo giorno come condurre la sua vita e a chi accompagnarsi, ancora attratta dai giovani non accetta il decadimento del suo corpo e la fine dell’età della bellezza.
Bel film, belle scene. Vincitore al Festival di Cannes del Prix d’ensemble “Un certain regard” e del premio “Caméra d’or”.
Ci aspettiamo sempre che le donne siano responsabili, materne, assennate, trovarsi di fronte a un personaggio così fuori dai canoni consueti ci fa pensare, è una nonna come poche. A me ha fatto simpatia, una donna tendenzialmente sola nel profondo, incapace di instaurare legami veri, autentici, profondi, che si è mantenuta all’esterno di ogni coinvolgimento, scegliendo sempre se stessa prima di tutto e di tutti.
Angélique riesce a fare i conti con la sua solitudine, riesce a star bene solo con se stessa.
Bellissima la scena finale, che rivela tutta l’essenza della donna. Per nulla addolorata o pentita, per sempre uguale alla vera immagine di sé: una vera party girl.

Imma I.

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