Un figlio sano, e nient'altro…

15 Ottobre 2014
Aurora Scudieri
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figlio sanoLa salute prima di tutto. Ce lo siamo sentiti dire spesso ma ne capiamo davvero il senso solo quando abbiamo un figlio. Fin dall’inizio, dalle prime ore in cui scopri di averlo dentro di te, fino a quando non lo hai tra le tue braccia e poi per il resto della sua vita, l’ansia sul suo stato di salute ti perseguiterà. Sarai pronta a dare la vita per lui, a regalargli il tuo cuore, il tuo fegato, i tuoi polmoni se dovesse averne bisogno.

Oggi la scienza ci dà la possibilità di scoprire se nostro figlio sarà sano e io sono dell’idea che questa enorme opportunità vada sfruttata fino in fondo. Per questo, insieme a mio marito, abbiamo iniziato fin da subito ad assicurarci che il nostro piccolo fosse normale. Grazie all’analisi dell’embrione abbiamo saputo che il suo viaggio poteva proseguire, poi con il Bi Test, le ecografie di routine e quella morfologica, le numerose analisi del sangue, i tamponi, abbiamo verificato la sua salute. Ma mai, fino a quando non l’ho avuto tra le mie braccia e l’ostetrica mi ha detto che era sano, mi sono sentita tranquilla. E poi anche dopo, ogni giorni, ad ogni piccolo sintomo, ad ogni visita dal pediatra nello stomaco c’è sempre un’ansia che sale e ti lascia solo quando ti dicono “sta bene”. I fatti di cronaca poi non aiutano. Si sentono storie di piccoli che si ammalano e in pochi giorni muoiono. Ti dici sempre “non succede a me”, ma non è così. Io so cosa significa perdere un figlio e non ci sono parole per descrivere l’ingiustizia e l’atroce dolore di una madre che perde la parte più preziosa di sè. Dopo non c’è più vita, non c’è più attesa, non c’è più pace. C’è solo sofferenza. E’ di pochi giorni fa la storia di un bimbo dell’età di mio figlio, solo 8 mesi, che ha contratto al Nido una meningite e nel giro di pochi giorni è deceduto. Come si può vivere con un peso del genere, come può esistere un Dio che decide di togliere la vita ad un bimbo di pochi mesi? Sui giornali poi, soprattutto dopo che alcuni programmi hanno diffuso la notizia, impazzano storie di bambini malati di Sla che non possono muoversi, parlare, vivere. Ogni volta che vedo quei piccoli lo stomaco mi si chiude e gli occhi si bagnano. Quando sei madre questa ingiustizia la senti di più e vivi con la paura costante che tuo figlio possa non stare bene, possa non avere una vita normale.

Per fortuna mio figlio fino ad oggi non ha mai avuto una febbre, un raffreddore, ma ho alcune amiche, con figli dell’età di Riccardo, che si sono trovate a dover andare al pronto soccorso d’urgenza o a dover affrontare esami per verificare alcune complicazioni. In quei giorni, in quelle settimane, quelle magnifiche madri non hanno vissuto. Hanno solo aspettato di sapere se il proprio bambino era sano. In quei momenti vorresti tanto poter aiutare una madre, starle vicino, dirle che andrà tutto bene e che non è nulla di grave, ma sai che non serve a nulla. Solo i risultati clinici servono a dirle come dovrà affrontare la situazione.

C’è chi crede che chi “sceglie” di fare la fecondazione assistita perda tempo a decidere il colore degli occhi o dei capelli del proprio figlio. Queste persone forse non sono genitori o non hanno mai desiderato davvero di esserlo. Quelle coppie se possono, come fin’ora è successo all’estero e si spera presto succederà anche in Italia, decidono solo di mettere al mondo un figlio sano, che possa correre, giocare, ridere, riprodursi a sua volta. E non solo le donne costrette a ricorrere alla Fivet. Non c’è scelta più dura di quella di lasciare andare un bambino che hai tanto tanto desiderato per aver scoperto dopo una amniocentesi che sarebbe stato un piccolo non sano. Non c’è religione che tenga. L’aborto è un diritto e una donna e un uomo che decidono di abortire inseguito alla scoperta di una malformazione del feto lo fanno solo per amore di quel figlio che non avranno mai. E’ la cosa più naturale del mondo, perché se ami tuo figlio il regalo più grande che gli puoi fare è la salute.

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