Il DNA esclude ogni dubbio: ritrovato il cadavere di Elena Ceste

23 Ottobre 2014
Imma I.
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Non ci sono più dubbi, il DNA ha decretato che il corpo ritrovato sabato scorso in un canale di scolo nelle campagne dell’Astigliano è proprio quello di Elena Ceste, la donna 37enne, mamma di quattro bambini, scomparsa da casa il 24 Gennaio scorso.
Diverse piste sono state seguite in questi mesi, diverse segnalazioni.
Chi diceva che la donna era minacciata da due uomini a causa di una fotografia, chi diceva di averla vista in diverse parti d’Italia.
La donna invece giaceva morta a meno di 2 km da casa sua. Il cadavere in avanzato stato di decomposizione è stato rinvenuto nell’alveo di un canale delle campagne di Costigliole d’Asti, durante dei normali lavori di pulizia del condotto.
Il corpo è anche stato deturpato da una ruspa. Solo l’autopsia potrà accertare se la donna è stata uccisa o è morta accidentalmente, magari proprio facendo una passeggiata in quella zona e scivolando.
Il marito Michele più volte aveva ripetuto anche agli inquirenti di aver trovato i vestiti della moglie, dopo aver accompagnato i bambini a scuola, abbandonati dietro il cancello d’ingresso della loro casa. Facendo presupporre che Elena si fosse cambiata in giardino, quasi per strada, e che si fosse allontanata senza indumenti.
Una tragica notizia, quella che i familiari tutti, di sicuro non volevano per una donna e mamma così dolce.
Qualcuno in questi mesi aveva detto che Elena fosse stanca della sua vita familiare e che forse si era allontanata volontariamente, ma difficilmente una mamma lascia i suoi bambini.
Ennesima vittima di qualcuno?
Almeno in questo caso il cadavere è stato ritrovato e avrà degna sepoltura, i figli un sepolcro su cui piangere, ma di quante altre donne ormai si cerca il corpo o qualche notizia?
Donne scomparse nel nulla: Roberta Ragusa, Donatella Grosso, Guerrina Piscaglia e tante altre.
Familiari che aspettano ogni giorno con angoscia una notizia, anche brutta, per alcuni sono passati addirittura anni senza avere neanche la consolazione di un corpo su cui piangere. Genitori che nell’attesa sono morti.
Come si può convivere tutta una vita con questo dolore che si perpetua, che si rinnova giorno dopo giorno nell’attesa di un ritorno che non avviene mai?
Quando il destino è ‘clemente’ i corpi vengono ritrovati e almeno ci si rassegna, si cerca giustizia, ma quando il corpo non si ritrova si cade nell’oblio del ricordo, della speranza eterna e la vita rimane ferma a quella triste data.
Storie piene di dolore, vuoti che non si possono colmare.
La speranza è solo una: avere notizie e chi sa qualcosa comunichi anche il minimo dettaglio che possa aiutare gli inquirenti in queste difficili indagini.

Imma I.

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