Alimenti salutari alternativi? Fanno davvero bene?
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Lo hai fatto perché la televisione ti ha convinto, te lo ha detto l’amica nutrizionista, lo hai letto nella rivista di salute & benessere alla quale ti sei abbonato. E poi di la verità: ordinare il tofu al ristorante fa cosi cosmopolitano, portare i biscottini fatti solo con latte di soia alla riunione con i tuoi colleghi fa da username e password per quel radical chic network tanto ambito.
Prenderà molti likes e comments.
Poi ti ritrovi al party del mese e incontri quell’intellettuale del cacchio che ti fa un sacco di domande e non sai cosa rispondere …
Ma davvero credi che le proteine estratte dal grano, super-processato e denaturato siano meglio di una fettina di carne e il discorso finisca li?
Il seitan, questo evocativo nome dato a un prodotto del quale gusto non vale parlare che vorebbe sostituire la texture della carne e anche il suo valore proteico.
Allora, la carne della filiera “ordinaria” (animali confinati, nutriti di graniglie e non di foraggio, bombardati da antibiotici etc) fa male, questo è un fatto. Di quella naturale parlerò in un altro post, ma mettiamo che questa faccia male uguale. Che faccio? La elimino del tutto e la sostituisco con una proteina raffinata, processata, denaturata e sto a posto?
Ma poi sto seitan lo sai che è puro glutine? Ta-dam! E non ti avevano detto che anche questo era out?
Sei sicuro che la soia sia un buon alimento e che i suoi derivati siano una alternativa salutare? No, perché ho letto che migliaia di studi connettono la soia (non fermentata) a malnutrizione, depressione del sistema immunitario, declino cognitivo, infertilità etc…
Come molti di voi dicono nei commenti ai miei post, non è tutto o bianco o nero. Verissimo.
Allora guardiamo un po’ alle sfumature di grigio tra il bianco e il nero.
-La soia insieme al mais e la colza è considerata una lost crop, perché la stragrande maggioranza delle coltivazioni nel mondo usano varietà Ogm e i pollini di queste hanno contaminato oramai con i loro geni persino le varietà selvatiche.
-La coltivazione “ordinaria” di soia prevede un uso massiccio di erbicidi chimici come il glifosato che è cancerogeno.
-Anche la soia coltivata biologicamente contiene alte concentrazioni di antinutrienti come saponine, isoflavoni, inibitori della proteasi e della tripsina. Tutte difese naturali che la pianta sviluppa per resistere ai parassiti e alle condizioni esterne. Vediamone alcuni:
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I fitati non sono digeribili per gli esseri umani, inoltre rendono inassorbili elementi come zinco, ferro, calcio e magnesio.
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I composti anti-tripsina inibiscono appunto la tripsina, uno dei pricipali enzimi che il corpo umano usa nella digestione delle proteine, causando il blocco della crescita.
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Goitrogeni, che inibiscono la funzione della tiroide interferendo con il metabolismo dello iodio.
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Fitoestrogeni, possono interferire con gli estrogeni e sbilanciare le funzioni endocrine, causano infertilità e aumentano il rischio di tumore al seno.