Questo triste mondo malato: quelli delle feste anti – Halloween

30 Ottobre 2014
Veronica Valli
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In principio fu Padre Amorth, secondo cui Halloween è la festa del diavolo. Poi giunsero coloro secondo cui questa festa è “un’americanata”, che niente ha a che fare con le tradizioni italiane e tante care cose. Infine, giunsero i cattolici più integralisti del West che, sempre a mezzo social-network, proponevano veglie di preghiera per salvare l’anima dei peccatori che la notte del 31 ottobre si sarebbero vestiti da streghe, zombie e vampiri e sarebbero andati a fare incetta di cicchetti in qualche baretto (i bambini, invece, di dolcetti comprati dalla Lidl a 1, 99 euro al kg).

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LA FESTA ANTI HALLOWEEN – Ma si sa che dal farsi capopopolo su Facebook proponendo una cosa al metterla in atto, il passo è breve. Così a Portici, in provincia di Napoli, una parrocchia ha deciso di organizzare la sua personalissima festa anti-Halloween dedicata ai più piccini. Niente dolcetto o scherzetto del Lidl ma tanti canti e giochi in puro stile cristiano per celebrare la festa di Ognissanti. Certo, ci sarebbe da obiettare che forse la Chiesa Cattolica non ha canzoni o giochi che vengono eseguiti per onorare tutti i Santi ma forse questo dettaglio rende la festa ancor più interessante. La brillante idea è venuta al parroco della parrocchia della Madonna della Salute (se siete di Portici, l’appuntamento è il 31 alle 16.40 in via Verdi!) perché, come spiega il viceparroco don Gianluca Coppola, bisogna richiamare l’attenzione della comunità sul vero senso della festa religiosa “che nulla ha a che vedere con tradizioni pagane mutuate da altre culture”. Pare che la stessa parrocchia nei mesi scorsi abbia già ideato un’altra encomiabile iniziativa, una veglia di preghiera il sabato sera in piazza Poli, centro della movida cittadina, nonché sede di un famoso e delizioso pitaro greco, probabilmente per pregare per le anime prave provenienti da tutta la provincia che andavano ad abbuffarsi di moussakà.

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E SE HALLOWEEN AVESSE ORIGINI ITALIANE? – Tralasciando l’idea della festa anti-Halloween in sé, giusto perché ognuno può fare ciò che gli pare, il punto è un altro. Il ricordare i morti non solo è una tradizione italianissima ma è anche qualcosa che si fa dai tempi dell’Impero Romano, cosa che forse don Coppola e i suoi parrocchiani ignorano. Senza scomodare saggi come “Sud e Magia” di De Martino e “Il Ponte di San Giacomo” di Satriani e Meligrana, cose troppo colte per una rubrica improntata sul trash, basta fare due chiacchiere coi nostri nonni o risalire alle antiche tradizioni contadine per capire che qualcosa di molto simile ad Halloween c’è sempre stato, altro che americanata. In molte regioni, soprattutto del centro-Sud della Penisola, era presente l’abitudine di intagliare zucche e farne delle lanterne ma anche di preparare dolci particolari, basti pensare ai biscotti “ossa di morto” e al torrone dei morti. Senza contare che il periodo in cui cade Halloween, fine ottobre e inizio novembre, è di fatto il termine dell’anno, almeno dal punto di vista agricolo, periodo dunque molto importante per la società rurale e non solo.

SATANA NON ABITA PIU’ QUI – In definitiva, chi ha paura di Halloween può dormire sogni tranquilli: esiste praticamente da sempre e soprattutto, Satana c’entra ben poco. E poi, con molta probabilità, i bambini del vicinato verranno a fare “Dolcetto o scherzetto”, quindi è meglio correre alla Lidl e comprare il famoso pacco di caramelle a 1,99 euro.

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