L’importanza delle associazioni nelle zone a rischio

6 Novembre 2014
Imma I.
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openspaziogiovani

Quante volte sentiamo di persone che decidono di cambiare totalmente la loro vita e andare in paesi poveri, disagiati, ad offrire il loro aiuto, provando a migliorare la vita di chi vive di stenti?
Quante volte facciamo del bene donando soldi, oggetti, prendendo parte ad iniziative di solidarietà?
Troppo spesso però pensiamo che la povertà, il disagio, siano cose che succedono lontano da casa nostra, in altri posti, altrove… Eppure basterebbe affacciarsi di notte per scorgere persone che cercano nei cassonetti dei panni usati, o semplicemente vedere le realtà delle nostre periferie.
Persone che vivono ai margini e che la crisi degli ultimi anni non ha di certo aiutato ad emergere, genitori che non riescono neanche a comprare il minimo indispensabile per mandare i bambini a scuola, e sappiamo quanto costa un corredo scolastico completo oggi.
Non bisogna cercare lontano se si vuole davvero fare qualcosa per gli altri, a volte c’è bisogno più vicino di quanto crediamo.
Fortunatamente oltre al lavoro delle parrocchie, dobbiamo riconoscere che molto è stato fatto in questo ambito dalle chiese locali, negli ultimi anni sono nate anche associazioni laiche che si prefiggono come obiettivo principale la cura e l’ascolto dei meno fortunati.
È anche vero che nelle piccole cittadine non si trovano grandi strutture come può capitare nelle grandi città e molto spesso i ragazzi non sanno cosa fare, dove andare e finiscono per passare il loro tempo a ‘ciondolarsi’, senza realizzare mai seriamente qualcosa di buono, senza avere una guida e un obiettivo. La scuola negli ultimi anni non è stata brava a comprendere queste realtà e le famiglie in alcuni casi non hanno neanche gli strumenti per capire cosa davvero vogliono i più giovani.
Capita allora che ragazzi un po’ più grandi, più intraprendenti e sensibili decidano di avviare dei progetti in grado di essere un punto di riferimento sia per i ragazzi che per le loro famiglie.
È il caso di “Open- Spazio Giovani” una realtà che si trova a Villa di Briano, in una di quelle zone al confine, in quelle terre sempre troppo spesso ormai denigrate dai mass media. È il prezzo che devono pagare i piccoli centri, soprattutto se si trovano stretti nella morsa della criminalità, in quelle terre che ormai per tutti sono la ‘terra dei fuochi’.
Ebbene non solo rifiuti, non solo roghi, non solo indifferenza e ignoranza, questa terra produce anche bellissimi frutti e “Open- Spazio Giovani” ne è la prova, fortemente voluta da un gruppo di giovani sotto la supervisione dello psicologo Fabio Ianniello, i ragazzi ogni giorno si impegnano a garantire ad adolescenti e non solo moltissimi servizi, dedicando all’associazione molto del loro tempo libero.
Presso la struttura si svolgono attività pomeridiane che cercano di interessare sia ragazzi che ragazze. Si tengono corsi di musica, incontri su vari temi, c’è un punto d’ascolto psicologico e tutto viene offerto gratuitamente.
Nei prossimi giorni, dal 18 Novembre alle ore 18,00 presso la sede di Via Leopoldo Santagata a Villa di Briano, inizierà anche un corso di Training Autogeno, per imparare a gestire l’ansia, lo stress, l’insonnia, disturbi psicosomatici, attraverso le tecniche di rilassamento e la respirazione.
Un’altra lodevole iniziativa promossa da Open è la Biblioteca Sociale, diecimila libri raccolti nel tempo, libri maltrattati, che dovevano andare al macero o che semplicemente nessuno voleva più, libri che prendevano polvere in vecchi scatoloni in soffitta, sono stati riportati alla vita, ripuliti e messi a disposizione di chiunque avesse voglia di leggere. In un primo momento furono contattate anche le biblioteche comunali di alcune città della zona, ma nessuno ha voluto il prezioso malloppo e allora i ragazzi dell’associazione hanno deciso di tenerli per sé, di non abbandonare il progetto, anzi di farlo crescere ancora di più e oggi infatti chiedono l’aiuto di tutti per contribuire ad aumentare il loro catalogo con la donazione di libri.
Ovviamente tutto quello che i ragazzi fanno è frutto del loro lavoro gratuito e non sarebbe male neanche contribuire sostenendo economicamente questa bella realtà.
Chiunque volesse farlo può rispondere a questo messaggio, aggiungere la pagina Facebook dell’associazione (li trovate come “Open- Spazio Giovani”).
Realtà come queste vanno preservate e sono motivo di orgoglio per tutti quanti noi, permettere a un ragazzo di ‘studiare’, di crescere mentalmente, significa dargli un’alternativa, permettergli di essere libero.
Sono sempre stata convinta di questo, insegna ad un bambino a leggere, a scrivere, a pensare, e avrai fatto davvero tanto per il suo futuro, perché avrà davvero in quel caso un’alternativa valida alla strada.
Sono sicura che in tutta Italia ci sono molte altre realtà così, raccontatemi le vostre storie, mandateci i vostri lavori, fateci sentire quanto ancora è bello questo Paese, soprattutto grazie a voi.

Imma I.

L'AUTORE
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