Zucchero cocaina e foie gras

9 Novembre 2014
Redazione YOUng
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Foto credits: arte di Liz Del Pilar Muñoz

Foto credits: arte di Liz Del Pilar Muñoz

 Basta un poco di zucchero e la pillola va giù… cantava un adagio dell’epoca delle nonne. Ora pare che la comunità scientifica si sia messa d’accordo e sembra che questa pillola e lo zucchero siano una coppia che va a braccetto e a braccetto ti porta al creatore.

Negli ultimi 40 anni la scienza ha accusato i grassi di farci ammalare di cancro e di farci ingrassare, così abbiamo dovuto accettare come un dogma il cosiddetto “paradosso francese” e chiudere gli occhi sul fatto che nonostante il consumo di grassi nel mondo occidentale negli ultimi 30 anni fosse calato, le morti per cancro e la percentuale di persone obese sia cresciuta a livelli allarmanti.

Il paradosso francese è per l’appunto questa strana situazione nella quale un popolo che consuma molti formaggi dal contenuto di grassi intorno al 60% e mangia patè di fegato GRASSO e mette la panna dappertutto, si ammala molto meno di cardiopatie rispetto per esempio agli americani che ne consumano quantità molto inferiori (vero).

Ora il gregge medico si sposta verso un’altra conclusione, sempre ottusa e monoculare, ma questa volta un po’ più verosimile. Non è tanto il grasso a farci male ma lo Zucchero!
Addirittura l’autrice JJ Virgin, nel suo ultimo libro “The Sugar impact diet..” ci racconta che il corpo per funzionare bene ha bisogno di usare il grasso come carburante primario piuttosto che gli zuccheri (o i carboidrati).

 Lo stimatissimo Dr.Mercola sposa la sua teoria e la promulga.

Ci credo anch’io, ma amo fare delle distinzioni comunque.

Innanzitutto la qualità dei grassi, come tutto del resto. In un breve video  il Dr. Andrew Weil ci racconta un interessante studio di un team di ricercatori australiani. Questi misurarono il flusso sanguigno dell’arteria brachiale un ora dopo che tre gruppi di volontari avevano consumato tre tipi differenti di pasto: uno conteneva circa 50 grammi di grasso preso da una friggitrice di un ristorante, un altro conteneva la stessa quantità di grasso ma fresco, ed il terzo conteneva pochissimo grasso.
Solo il primo gruppo (grasso usato) mostrò una notevole riduzione del flusso sanguigno, e questo fu interpretato come una immediata disfunzione delle arterie dovuta al danno ossidativo del grasso tossico usato. Come conclude esso stesso non c’è bisogno di spiegare questa ricerca.

Poi la qualità dello zucchero, dato per fatto che lo zuccherò crei più dipendenza della cocaina (leggi lo studio accademico), c’è zucchero e zucchero.

Oggi il nostro amichevole mercato ci offre vari tipi di questa droga, dal minimamente processato Rapadura che contiene anche alcune vitamine e minerali importanti, passando per lo zucchero raffinato (lo zucchero di canna “grezzo” è ugualmente raffinato e spesso colorato con melasse per farlo sembrare più rustico) fino al velenosissimo sciroppo di glucosio-fruttosio (high-fructose corn syrup) il quale oltre ad essere più raffinato della benzina super, secondo uno studio dell’università di Princeton non viene nemmeno riconosciuto come alimento dal tuo fegato e il tuo cervello dopo che lo hai mangiato (o bevuto) non riceve nessun segnale che lo informi che hai appena assunto una importante quantità di calorie e non regola di conseguenza la diminuzione dell’appetito.

Capito? Allora, da domani bevi caffè amaro ed elimini i dolci e sei a posto.

Sbagliato!

Lo zucchero oggi è un componente di molti alimenti comuni oltre alle bevande, soprattutto lo sciroppo di glucosio-fruttosio, i piselli in scatola (raccolti solo un ora prima!) che hai comprato per mangiare più verdure ne contengono tanto e pure il buon ketchup che usi per inzupparci le patatine fritte (nell’olio fresco fresco).

Allora ti butti sui prodotti “senza zucchero” dolcificati con aspartame o saccarina e ti salvi.

Ancora peggio! Ma purtroppo queste sostanze non rientrano nella categoria degli alimenti e quindi non ne parleremo, così come non parleremo mai del olio che va nel motore della tua macchina.

Un ultima brutta notizia…
Quel frutto che coscienziosamente hai scelto come snack è troppo ricco di zuccheri…
Nei secoli l’uomo ha selezionato per il piacere del tuo palato varietà di frutta sempre più dolci, tanto che se prima si contavano centinaia di varietà di mele, oggi in commercio se ne trovano appena cinque (apparte nei mercatini hippies :)). Allora anche la frutta va mangiata con cautela (ecchec!) e per l’apporto di vitamine di cui hai bisogno dovresti rivolgerti più che altro alle verdure (bio!).

Dolce giornata,
G

per approfondire

https://www.youtube.com/watch?v=fQDA12ZV2nU
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1931610/
http://www.livestrong.com/article/524501-rapadura-sugar-and-its-health-benefits/
http://articles.mercola.com/sites/articles/archive/2014/11/02/high-sugar-impact-diet.aspx?e_cid=20141102Z2_SNL_art_1&utm_source=snl&utm_medium=email&utm_content=art1&utm_campaign=20141102Z2&et_cid=DM59429&et_rid=712871625
L'AUTORE
La redazione di YOUng
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