Cosa rispose Zuckerberg a Yahoo nel 2006

28 Novembre 2014
Redazione YOUng
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Peter Thiel, l’imprenditore co-fondatore di PayPal, e tra i primi investitori di Facebook, ha raccontato la storia del giorno in cui Mark Zuckerberg ha deciso di rifiutare la proposta da un miliardo di dollari fatta da Yahoo per comprare Facebook.

“Il momento più importante che io ricordi della storia di Facebook è avvenuto nel luglio 2006,” ha cominciato.

A quel tempo, Facebook era nato da soli due anni. Era un luogo di incontro virtuale con circa otto o nove milioni di persone collegate in tutto il mondo. E, anche se determinava delle entrate da 30 milioni di dollari, non era poi così redditizio. “E abbiamo ricevuto un’offerta di acquisizione di Yahoo per 1 miliardo di dollari” ha detto Thiel.

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“Sia Breyer che io tutto sommato avevamo pensato che probabilmente avrebbe dovuto prendere i i soldi”, ha ricordato Thiel. “Ma Zuckerberg ha iniziato l’incontro dicendo: ‘Questa è una specie di formalità, solo una rapida riunione del consiglio, non dovrebbe durare più di 10 minuti. Ovviamente noi non venderemo.'”

Nel 2006 Zuckerberg aveva solo 22 anni. Thiel ricorda di aver detto: “Probabilmente dovremmo parlarne. Un miliardo di dollari sono un sacco di soldi.”

Ha ricordato che Zuckerberg ha detto, in poche parole: “Non so cosa avrei potuto fare con i soldi ricavati se non avviare un altro sito di social networking che è un po’ quello che ho già fatto…”

L’imprenditore ha poi descritto l’argomento che Zuckerberg ha usato in questo modo: “[Yahoo] non aveva un’idea definitiva sul futuro che avrebbe avuto Facebook e dei suoi sviluppi.”

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Thiel ha raccontato questa storia per fare un punto più ampio su come operano gli imprenditori di maggior successo. Ha detto che i migliori imprenditori, come Zuckerberg, hanno una posizione definitiva sul futuro (in questo caso, un enorme e redditizio social network) ed un piano per esso. Volenti o nolenti tali imprenditori inseguono la fortuna – con statistiche, probabilità e processi iterativi.

“Tutti noi dobbiamo lavorare verso un futuro preciso … per motivare e ispirare le persone a cambiare il mondo,” ha detto. In questo scenario, “la fortuna è qualcosa che ci consente di determinare come andiamo lungo la strada, ma non qualcosa che diventa una forza dominante assoluta che blocca ogni pensiero.”

La decisione di non vendere Facebook aveva reso Thiel un “po’ preoccupato.”Tuttavia, rimase al fianco di Zuckerberg, anche perché questi rimaneva pur sempre il fondatore di Facebook.

Subito dopo il rifiuto dell’offerta di Yahoo, ci sono stati tante discussioni in merito. Thiel ha ricordato che gli oppositori ha detto cose come: “Come potete avere un CEO che non sa che dovrebbe vendere la società”Questo è quello che si ottiene quando si ha un amministratore delegato di soli 22 anni.”

Ora che il valore di Facebook supera i 170miliardi di dollari, Thiel sa che Zuckerberg ha fatto la cosa giusta e che i migliori sono quelli che allo stesso modo hanno un piano per il futuro – quelli che non vendono – come LinkedIn, Palantir, e SpaceX. “Le aziende di maggior successo hanno un’idea per il futuro, che è molto diversa da quella attuale – e che non è pienamente valorizzata” ha concluso.

L'AUTORE
La redazione di YOUng
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