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20 Dicembre 2014
Redazione YOUng
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La mia assenza non sembra esser stata notata, compensata dai 116 articoli di una delle blogger che seguo qui su You-ng.

La vita scorre, i soli e le lune si susseguono instancabilmente, fa incredibilmente caldo per essere in dicembre ma, si sa, le mezze stagioni non esistono più.

Che cosa ho fatto in questi giorni, settimane, mesi?

Parlando del mio percorso accademico

  • Ho dato 3 esami in 10 giorni,
  • visto un po’ di film tra cui “The tree of Life” e “Magic in the Moonlight” (sublimi);
  • Comperato regali (per me)
  • Cene a casa, ospiti, feste, compleanni,
  • Cercato di ingrassare in tutti i modi (ma il mio corpo non ne vuol sapere)
  • Aspettato invano l’alimentatore nuovo per il pc (arriverà mai???)
  • Iniziato a far parte della redazione di un nuovo giornale che uscirà a breve e sarà in vendita su Amazon.

Da quando scrivo qui su You-ng mi sono abituata alle liste.

Perché facciamo liste della spesa e scriviamo articoli “i dieci buoni motivi per…”?

Perché vogliamo sempre stilizzare, sintetizzare, cercare soluzioni rapide e veloci a tutto?

Primo Levi, una volta raccontò che, illustrata la struttura di un campo di concentramento in una scuola ebbe come risposta dal ragazzino di turno, un po’ più sveglio degli altri, uno schema in cui illustrava le possibili vie di fuga accompagnato da un modesto “Io avrei fatto così”.

Mi sento sconnessa dalla mia generazione, non uso intercalari come “a finale”, non parlo dialetto, mi tolgo il guanto prima di stringere la mano a qualcuno, i miei selfie sono rari perché mi sento stupida a sorridere da sola, non considero il mio smartphone l’appendice del mio braccio.

Parlando di “Magazine”, il giornale online in cui verrà pubblicato qualche mio articolo, si presenta in modo semplice.

L’eleganza non è sinonimo di semplicità? E questa è una frase già detta. Ha il pregio e il compito di analizzare la nostra società, d indagare quei temi detti e stradetti sotto una diversa luce. La luce dà colore, materia, forma, rende visibili le cose ai nostri occhi.

 

 

 

La sfera pubblica è per definizione un luogo non fisico in cui si forma un’opinione comune (quadretto di borghesi che discutono nella Tea room con 3 quotidiani davanti per illustrare mentalmente il tutto).

L’informazione è potere, ogni discorso è potere. L’abile oratore è colui che costruisce il proprio discorso in modo che esso non possa essere confutato o messo in discussione. Aver potere significa essere il detentore della verità.

Socrate, ti sei immolato inutilmente?

Fiduciosa in “Magazine” per destrutturare le nostre menti da una sfera pubblica elitaria e ben lontana dal vero.

Orizzonti segmentati e non lineari.

Compratelo, as you like it.

D.C.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L'AUTORE
La redazione di YOUng
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