L'arte può salvarti l'anima

3 Gennaio 2015
Redazione YOUng
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ANIME - olio su tela con strass e cristalli, cm.120x100 [ 2008]

ANIME – olio su tela con strass e cristalli, cm.120×100 [ 2008]

Il ruolo dell'arte è dibattuto sin dagli albori dell'umanità . Per Tolstoj, lo scopo dell'arte era quello di fornire un ponte di empatia tra noi e gli altri, e per Anaïs Nin, un modo per esorcizzare i nostri eccessi emotivi. Ma è nel farsi terapia e nel riconciliare entrambi che l'arte ritrova la sua più alta realizzazione. Ben più che indulgenza estetica, è capace di mediare i nostri difetti e placare le nostre ansie da prestazione. Compensa le nostre innate debolezze e colma le nostre fragilità.

Nel libro di De Botton e Armstrong “ L’arte come terapia” si delineano le 7 funzioni principali psicologiche dell’arte:

MEMORIA

MAGRITTE, René. La perspectiva imprevista, 1933

MAGRITTE, René. La perspectiva imprevista, 1933

La memoria è preziosa e l’arte ci aiuta a non dimenticare. La scelta di un artista di comunicare certi contenuti piuttosto che altri diventa fondamentale in quest’opera di ricostruzione .Un modo per preservare le esperienze, mettendole in una cornice di bellezza.

SPERANZA

L’allegria è una conquista, e la speranza è qualcosa da celebrare. L’ottimismo è un ingrediente importante del successo. Se il talento è l’ingrediente di base, in molti casi è l’attitudine a fare la differenza. Nella vita potremmo essere “ condannati” non per mancanza di abilità ma per aver smesso di coltivare il dono della speranza.

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Matisse, con la sua opera “La danza” non nega le difficoltà dell’esistenza ma ci offre un incoraggiamento, mettendoci in contatto con la parte spensierata di noi stessi. L’immagine non ci racconta di un mondo perfetto ma di quanto raramente la vita soddisfi i nostri desideri e suggerisce quanto prezioso sia il sostegno reciproco tra donne.

DOLORE

L’arte può aiutare noi, creature dalle innumerevoli contraddizioni interne, ad ampliare la rosa delle emozioni positive e metabolizzare il negativo, ricordandoci quale sia il ruolo del dolore nel corso dell’esistenza.

Ophelia di John Everett Millais, 1852, conservato alla Tate Gallery di Londra.

Ophelia di John Everett Millais, 1852, conservato alla Tate Gallery di Londra.

Inaspettatamente l’arte può insegnarci come soffrire con successo. Le stesse opere artistiche offrono la visione sublimata del dolore dell’artista. Lo stesso termine “sublimazione”, preso in prestito dalla chimica, ci racconta di un processo di trasformazione nel quale le esperienze negative incontrano un più alto fine .

RIEQUILIBRIO

Quanti di noi possono vantare di condurre una vita emotivamente equilibrata? L’arte ci può mettere in contatto con le nostre attitudini mancate e aiutarci a ripristinare quel delicato equilibrio. Questo spiega anche il perchè siano così diverse le nostre preferenze artistiche, in sintonia con ciò di cui abbiamo realmente bisogno. Ogni opera d’arte è intrisa di una particolare atmosfera psicologica e morale: la nostra “fame” d’arte compensa le nostre che fragilità interiori e mantiene la promessa di pienezza interiore.

L’arte come una messa a punto e l’artista come colui che disvela ad occhi indiscreti qualcosa che in noi risuona familiare e fondamentale per le nostre vite.

Il Pensatore di Auguste Rodin

Il Pensatore di Auguste Rodin

CONSAPEVOLEZZA

L’arte mette in luce gli angoli inesplorati della nostra psiche e rende trasparente il sé. Scopriamo emozioni che nemmeno sapevamo di nutrire in noi davanti allo specchio dell’arte. L’arte esprime l’inesprimibile. Ciò che elude il nostro pensiero viene ripreso, modificato e ci viene restituito regalandoci nuova consapevolezza e nuovi strumenti per comunicare al’esterno il nostro “ movente psicologico”.

CRESCITA

L’arte ci fa superare la paura dell’ignoto e ci permette di ampliare i confini del nostro essere, mettendoci in contatto con interiorità a noi estranee e verso le quali proviamo disagio. Ci rende adusi ad esse, ci abitua allo “straniero” e ci consente di trovare punti di contatto fino a quel momento inconcepibili.

 Il pozzo di Cabal · Il Trittico del Giardino delle delizie - Hyeronimus Bosch

Il pozzo di Cabal · Il Trittico del Giardino delle delizie – Hyeronimus Bosch

APPREZZAMENTO

L’arte rimuove la lente con cui osserviamo il mondo, ci spoglia dei paraocchi con i quali pensiamo di difenderci. Ci fa vedere ciò che siamo e non quello che ci aspetteremmo di vedere. L’illusione, e le aspettative deluse, sono da sempre i sentieri che conducono all’infelicità. Interrompendo questa pericolosa abitudine, riprendiamo in mano l’esistenza per troppo tempo lasciata agli automatismi protettivi. L’arte rompe questa malata assuefazione e ci riconduce al vero valore dell’esistenza ricalibrando le nostre priorità.

Tale è il potere dell’arte: testimone del valore del “comune” da sostituire all’artificiale grandiosità auto-imposta, strumento di sensibilizzazione, sveglia interiore per il nostro quotidiano. Più che celebrare l’irraggiungibile, l’arte ci riconcilia al genuino quotidiano, rendendoci nuovamente “capitani della nostra anima“.

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La redazione di YOUng
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