11 Settembre – Gli aspetti più controversi

5 Gennaio 2015
Redazione YOUng
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Corsivo di Igor Carta; Editing e debunking di Giovanni Pili.

L’11 Settembre è uno dei momenti storici di maggiore impatto secondo la narrazione attuale, oltretutto è anche il più difficile da analizzare nella sua completezza all’interno dello spazio di un articolo. Abbiamo preferito soffermarci sui punti che ritenevamo maggiormente controversi, sui quali è più difficile documentarsi, riservandoci di analizzare altri aspetti in articoli successivi.

11-settembre_6Quel giorno erano in tutto 5 i velivoli previsti per il decollo in emergenza, due F15 dalla base di Otis e tre F16 da Langley. Certo che con tempi così stretti difficile che potessero fare qualcosa, e tantomeno abbattere aerei civili a pieno carico, però… mostrare un po’ più di reattività… Occorre spiegare il ruolo di Donald Rumsfeld su cui, dal giugno 2001, gravava la responsabilità delle azioni in caso di dirottamento, e quel giorno, invece, faceva il barelliere fuori dal  Pentagono.

La moltitudine di esercitazioni militari in corso quell’ 11/9: “Vigilant Guardian”, “Global Guardian”, “Amalgam Warrior”, “Northern Vigilant”, “Vigilant Warrior”, “Red Flight”. Solo la prima viene menzionata nel dossier ufficiale, e su sei due vennero anticipate di un mese. Sono state fornite almeno due diverse tempistiche in cui NORAD e FAA si rimpallano le responsabilità, secondo i critici più feroci é dai primi che arrivano le lacune più grandi; tutti i caccia sono decollati nel 6 minuti previsti come da procedura, vi sono buchi di tempo, tra l’allarme e l’ordine di decollo tra gli 8 volo AA11 e i 24 minuti, volo AA93. Al tutto occorre aggiungere i sospetti ordini che avrebbero dirottato gli F16 di Langley sul mare aperto invece che su Washington.

Il problema sulla reattività della difesa aerea sta nel fatto che l’amministrazione Bush non prestava ascolto agli allarmi di possibili attentati che gli arrivavano, da un lato, dall’altro è anche vero che la difesa aerea un attacco se lo aspetta al di là dei suoi confini; nessuno poteva immaginare quel giorno di doversi preparare per difendersi da aerei di linea nazionali dirottati verso obiettivi interni. Sulle competenze di Donald Rumsfeld sarebbe meglio stendere un velo pietoso.

Anche sul resto, a prescindere che i dati siano esatti o meno, ci vedo tanta confusione e inadeguatezza da parte dei vertici. Del resto se dovessi organizzare un attentato è proprio durante una esercitazione del genere che lo farei. C’è da dire un’altra cosa: I regolamenti seguiti allora erano del tutto inadeguati per un genere di attacco simile, tant’è vero che oggi sono totalmente diversi. Per esempio prima non era ritenuto necessario intervenire immediatamente allo spegnimento del transponder. Sulle competenze del FAA per esempio vigeva la FAA 7610.4K mentre dal febbraio 2006 ne esiste una diversa, il FAA Order 7110.65R.

Diverse fonti hanno parlato di particelle di nanotermite rinvenute a Ground Zero. Alcuni poi hanno obiettato che fu assai semplice “minare” le Torri, ovvero passando per i pozzi degli ascensori, zona “celata” al pubblico. A ciò si vanno ad aggiungere le evacuazioni degli edifici riportate da diversi testimoni e l’allontanamento dei cani antiesplosivo. Come spiegarlo?

La presenza di colonne tagliate in obliquo. Qualcuno ha obiettato che siano state tagliate in fase di rimozione, peccato che compaiano con attorno i pompieri all’opera e con peculiarità che non fanno pensare ad un taglio “convenzionale”. Come spiegarlo? Anche Danilo Coppe, collaboratore di Paolo Attivissimo, ha definito questo fatto inspiegabile.

Gli incendi, passi l’acciaio ammorbidito per il calore ed il conseguente crollo ma: il fumo molto nero già prima dei crolli faceva pensare ad un incendio in carenza di ossigeno ma: fiumi e pozze di acciaio fuso, eloquente la foto del 27/9 con una trave estratta dalle macerie ancora infuocata. L’incendio venne spento solo a dicembre, cosa ardeva sotto le macerie in probabile carenza di ossigeno?

Prima di rispondere vorrei chiarire un punto fondamentale: Danilo Coppe non è un collaboratore di Attivissimo, si tratta semplicemente di uno dei tanti esperti che ha consultato. Di ipotesi se ne possono fare tante, in assenza di prove. Il problema – tutto dei complottisti – è che di materiale che dimostra come le Torri siano cadute a causa dell’attentato ce n’è tanto, una montagna. Quindi piuttosto che formulare tesi alternative occorrerebbe presentare anche prove in grado non solo di dimostrare un complotto volto a minare le torri piano per piano, ma anche di smontare quelle che disponiamo oggi e che sono “ufficiali” quanto la forza di gravità e la costante della luce.

Velp-thermitewelding-1Veniamo alla cosiddetta nanotmermite. Esistono video dove viene dimostrata la sua effettiva utilità in una demolizione controllata del genere? Al momento no. Esistono invece dimostrazioni del contrario. La presenza di un materiale del genere non è affatto sorprendente considerando la chimica. Cito Wikipedia:

«La combinazione più comune è a base di polvere d’alluminio e triossido di ferro Fe2O3, che vengono mescolati assieme in rapporto stechiometrico. La reazione che ha luogo è la seguente: 2 Al + Fe2O3 → Al2O3 + 2 Fe +851,5 KJ (+204 Kcal)».

Indovina un po’ di che materiali è fatto un grattacielo.

Le colonne tagliate in obliquo sono una normale procedura. Nessuno di quei vigili del fuoco ne è estraneo. La dichiarazione che avrebbe dato Danilo Coppe è riportata solo nel forum di un noto sito che da tempo campa su tesi cospirazioniste tra le più disparate, come la teoria della terra cava e l’impiego del bicarbonato per curare il cancro, e tanto altro; parliamo di Luogo Comune, del regista Massimo Mazzucco. Si può verificare su Google riportando le relative parole chiave. Tornando a bomba (scusate l’infelice metafora) le travi sono invece una delle prove di quanto è accaduto davvero. Del resto, come al solito, si tratta di osservare TUTTE le foto, non solo quelle che avvallerebbero la tesi complottista:

Schermata 2015-01-05 alle 19.51.43

Veniamo adesso alle pozze di metallo fuso. Anche qui abbiamo una collezion e di foto suggestive, sostanza ZERO. Il caso è stato ampiamente studiato e smontato. Rimando ad un elenco di studi sull’argomento, di boiate attorno al tema ce ne sono a bizzeffe.

moltensteelenclose5mtVorrei soffermarvi adesso sulla foto di Frank Silecchia. Giusto a titolo di esempio. Se si tratta di metallo fuso, come mai rimane compatto quando lo stringe la morsa? Forse anche su questo dovremmo indagare? Il mistero del metallo fuso e “gommoso”? Si potrebbe fare una puntata della contesa (ma anche no!) solo per analizzare ogni singolo caso che dovrebbe dimostrare l’esistenza di queste pozze. In realtà tutto ciò che abbiamo è solo un mucchio di foto suggestive e parziali che se analizzate rivelano ben altro. Qui trovi un’altra collezione di batoste sull’argomento.

Che dire allora della velocità degli aerei al momento dell’impatto? La versione ufficiale parla di velocità d’impatto tra i 750 e i 900 km/h, ma i Boeing 767 possono raggiungere tali velocità sopra i 10000 metri di quota. Tenere tali velocità a 200 metri di quota nel caso delle Torri, e rasoterra nel caso del Pentagono, oltre a rendere quasi impossibile qualsiasi manovra poteva provocare il cedimento strutturale del velivolo.

Premetto innanzitutto ch’è fuorviante parlare di “versione ufficiale”; poco importa l’ufficialità, quanto la verifica dei fatti, ed è su questi che basiamo la nostra analisi. Altrimenti facciamo passare anche che Craxi era un grande statista o che in fondo anche gli imprenditori sono dei lavoratori e altre cose “ufficiali” su cui si può concordare – ma anche no – e non di meno, hanno poco di scientifico.

Sulla velocità degli aerei e relativa quota, cosa dovremmo dedurne? Che non erano aerei quelli che hanno colpito le Torri e il Pentagono? I passeggeri che fine hanno fatto? Sono risposte che spettano a chi sostiene la tesi complottista. Come spiegare per esempio le telefonate fatte da alcuni passeggeri durante i voli? Tuttavia, non c’è nessuna anomalia. Nessun pilota di linea nega queste capacità, semplicemente non vengono mai messe in atto durante i voli, in parte per le ragioni che hai esposto: a lungo andare si compromette la struttura; inoltre si spreca troppo carburante. Incorporiamo un video a titolo di esempio:

Si tratta di un Boeing 707 del 1955. Possiamo farci un’idea di cosa sono in grado di fare questi bestioni, nel video osserviamo il velivolo librarsi a 400 miglia orarie a soli 400 piedi dal livello del mare. Ed è solo uno degli esempi che si possono trovare in rete. Il pilota che esegue le manovre è Tex Johnston, non proprio un illustre sconosciuto nel mondo dei piloti. Ricordiamo infine che il volo a 900km/h dei velivoli che colpirono le Torri durò pochi secondi.


AA 11 era il volo rettilineo, aveva poco da manovrare, i dubbi sono su UA 175 e sul velivolo del Pentagono. Ok per le prestazioni di un Boeing se lo metti nelle mani di un asso come Tex Johnston, ma lì c’erano ai comandi “piloti pessimi” come più volte dichiarato da chi tentò di addestrarli. Guarda cosa può combinare anche un pilota ben addestrato se esagera:

https://www.youtube.com/watch?v=sjFIB1L3BPU

Per la verità non è esatto sostenere che fossero stati giudicati pessimi dai loro istruttori. Prendiamo per esempio Hani Hanjour, visto che ci riferiamo all’aereo che colpì il Pentagono, citiamo proprio uno degli attentatori che ne furono responsabili. Basta analizzare le documentazioni per verificare che effettivamente avesse le competenze minime per fare quel che ha fatto, per stessa ammissione degli istruttori di volo. Dire poi che centrare un edificio enorme come il Pentagono fosse impossibile a quella quota è come sostenere che l’atterraggio su una pista sia impossibile, dal momento che una pista d’atterraggio è molto meno evidente di un edificio del genere.

Si trovano su Youtube le simulazioni di volo, basta usare le parole chiave “9/11 Flight Simulator” ed è stato fatto un esperimento con un simulatore utilizzato per l’esame di licenza dei piloti, dove persone con la stessa preparazione di Hanjour riescono a replicare le manovre da lui eseguite, che sono “impossibili” solo agli occhi dei divulgatori complottisti, mentre nessun esperto le ritiene tali.

L'AUTORE
La redazione di YOUng
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