"The Lady", l'universo trash di Lory Del Santo diventa una web series

14 Gennaio 2015
Redazione YOUng
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La sere televisiva è oramai considerata una solida realtà nella televisione. Fa parte delle vite di molte persone, talvolta diviene fenomeno sociale, a volte addirittura culturale, creando neologismi, mode e modi di pensare e di vivere.

Ecco, speriamo che tutto ciò non succeda con la serie di cui vi sto per parlare.

Recentemente sono entrata in contatto con un mondo nuovo. Si tratta di una serie televisiva che non entra nella vita umana con i suoi stereotipi; no: questa serie tv assorbe tutti gli stereotipi possibili già esistenti nella vita umana; raccoglie il trash del trash dell’umanità e del suo modus vivendi. Una summa di tutto ciò che lascia a bocca aperta una persona mentalmente normodotata

Parliamo di The Lady, serie televisiva creata, girata e prodotta da Lory Del Santo. Non la troverete nei normali canali generalisti, no; essendo un prodotto sopraffino, The Lady è una web serie, disponibile su You Tube. I primi episodi sono addirittura sottotitolati con grande maestria e garbo in inglese, da una ragazza che ha tradotto signorilmente termini altrimenti improponibili.
Lory Del Santo cura regia, sceneggiatura, soggetto, riprese, costumi, montaggio e addirittura fa da cameraman.

Con questi presupposti, due potevano essere le alternativa: o un prodotto di bassa lega, o un qualcosa di spettacolare. Nulla di tutto ciò.
Ne è uscito un soft porno in stile The O.C., che narra di una ricca ragazza (divenuta ricca non si sa in che modo), dal lavoro imprecisato, sempre nuda, che tutti gli uomini vogliono farsi. Stop.
La trama finisce qui. Cambiano le location, si spazia da Capri a Parigi a Milano, ma nulla viene detto.

Il mondo che circonda Lona, la protagonista (affettuosamente ribattezzata da me “Lona la battona”), vive una ricca esistenza tra servizi fotografici e party esclusivi; è una donna in carriera, ma non si sa di che carriera (anche se ad un certo punto procura un puttanone ad un amico a Londra, quindi si può intuire che carriera sia).
Ma è tormentata dall’amore per Luc, il nostro Costantino, unico a saper parlare in italiano; le loro telefonate sono memorabili:”Luc non mi ami abbastanza! Non riesci ad accettarmi per come sono: a me piace flirtare con gli uomini, giocare. Dovresti arrenderti se vuoi stare con me”.
No, scusa?! Di tanto in tanto, Luc le tira qualche ceffone per ricordarle chi è l’uomo, e lei ne esce ben contenta e soddisfatta di essere stata menata, alla faccia del femminismo e del “non mi servono gli uomini per essere felice”.

Ma è il contorno a destare meraviglia. L’assistente Doris, fedele al proprio ragazzo baffuto che la fa cornuta sotto i suoi occhi, dicendole “Ma sei solo tu la mia Venere”. Le amiche tutte rigorosamente provenienti dai Paesi dell’Est, tettone e disponibili. Una migliore amica che viaggia fino a Londra solo per incontrare un amico di Lona e dargli piacere (che io la chiamo prostituzione, ma vedete voi). Le guardie del corpo, professionali ma che “una botta gliela tirerebbero”. Uno stalker random.
E poi ci sono champagne, soldi, abiti firmati e cagnolini.

Un meraviglioso mondo irreale, in cui le donne dormono con la lingerie di pizzo. I dialoghi sono dichiaratamente inesistenti. Talvolta si lascia spazio a dei piccoli monologhi, flussi di coscienza della protagonista, paragonabili al “Il mio amore è come l’universo che spazia nell’infinito”, oppure “E’ così difficile essere amata?”. Monologhi che paiono scritti con Google Translate o con il generatore automatico di discorsi di Salvini.
Ovviamente tutti gli “attori” sono stati doppiati, in modo da rendere il dialogo ancora più robotico.
I manzi hanno l’espressività di un armadio a sei ante, e anche l’ampiezza. Devo ancora capire il perchè, ad un colloquio per fare la segretaria, una ragazza che ha studiato Lingue e giornalismo venga scartata a favore di una diciottenne vestita di rosa che vuole liberarsi dal fidanzato oppressivo. Uomini e Donne style.

Le inquadrature e le riprese…beh, sono da scoprire. Innanzitutto, da ignorante posso dire che la telecamera usata deve costare sì e no 200 euro.
I lunghi, lunghissimi silenzi, sono allietati da immagini di Lona che si scosta i capelli, come nei migliori fotoromanzi. Se lei si deve dirigere dalla stanza dell’albergo alla spiaggia, non lo farà in un giro di inquadratura, no. Lei verrà ripresa mentre chiude la porta, percorre il corridoio, prede l’ascensore, percorre la hall (inquadratura da dietro per far vedere il sedere nudo), esce dall’albergo (inquadratura frontale per riprendere le poppe nude), lunga camminata fino alla spiaggia.
Wes Anderson ne sarebbe deliziato.

Ma le inquadrature sono quelle perchè Lory è rimasta, diciamocelo, al fotoromanzo. Tutto riporta ai vecchi fotoromanzi erotici di una volta, in cui i dialoghi erano insignificanti e si voleva vedere solo un po’ di carne; un fotoromanzo in versione spot di biancheria intima.

E’ una web series surreale. Se non l’avete ancora visto, andate a guardarne almeno la prima puntata.
Contrariamente a ciò che si dice, non è un contenitore di trash, è il trash che si è impossessato della serie e l’ha resa un prodotto surreale e scosciato. E soprattutto divertente.
Non preoccupatevi, genitori, nessuno prenderà esempio da The Lady; è un altro mondo. Il machismo, la ricchezza, i doppi sensi, la volgarità, sono talmente assurdi che pare di stare in un film di Tarantino: dopo un po’ fai l’abitudine al sangue e non ci fai più caso.

Ma una cosa posso dirvi: dopo i flussi di coscienza di Lona, non sarete più gli stessi. E a voi, dico a voi, aspiranti registi o attori: se davvero volete intraprendere una carriera, guardatelo e prendetelo come un NOT to-do list; carriera assicurata.

L'AUTORE
La redazione di YOUng
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