Gli antiabortisti ai tempi dell'Internet

5 Febbraio 2015
Veronica Valli
Per leggere questo articolo ti servono: 3minuti

01-Aborto-clandestino

Una delle cose più belle di Internet è che chiunque può dire la sua, sostanzialmente senza alcuna remora. Prima che qualcuno si offenda, tra questi “chiunque” ci infilo ovviamente anche la sottoscritta, anche perché non ho nessuna presunzione o pretesa di sentirmi/dimostrare di essere migliore degli altri ma solo limitarmi a raccontare ciò che mi è successo. E’ cosa nota che i social network siano nati per mettere in relazione le persone, che sia per fare due chiacchiere con l’amico che non si vede da anni, rimorchiare qualcuno ma anche discutere di questa o quell’altra tematica. L’altro giorno ero su Facebook, sempre foriero di grosse soddisfazioni, nonché sfogatoio di ogni male dell’umanità e mi sono imbattuta in un articolo antiabortista postato da uno dei miei contatti, il quale ne condivideva pienamente il pensiero.

Faccio una piccola premessa: pur non accettando tutti i dettami della Chiesa Cattolica, ho una grande fede, credo in Dio, vado in Chiesa e adoro i bambini. Personalmente non credo abortirei mai ma nonostante questo, credo che ognuno debba scegliere per sé, in totale libertà, senza per questo sentirsi un assassino o peggio. Scegliere è un diritto inalienabile e questa cosa, anche in riferimento all’aborto, mi è sempre stata insegnata sin da quando ero piccola proprio da mia madre che ne è sempre stata a favore, pur essendo una fervente cattolica. Insomma, qui non si inneggia alla morte di nessuno, nè ad intolleranze religiose varie.

ANTIABORTO – NAZI – Peccato però che, nonostante siamo nel 2015, l’oscurantismo non ci abbandona ancora, paradossalmente proprio su un mezzo moderno come internet. Per questo motivo, quando si prova ad esprimere civilmente ma anche timidamente il proprio parere sull’aborto, si viene quasi sempre sommersi da commenti di individui che gridano all’assassinio, alla brutalità, all’ingiustizia e a tante care cose. Ad esempio, per quale motivo una donna che è rimasta incinta in seguito ad una violenza sessuale, dovrebbe tenere tassativamente il bambino? Con il rischio di rivedere nei suoi occhi quelli del proprio carnefice o di odiarlo a vita? I casi che potremmo riportare sono tanti ma il succo è sempre quello, ognuno deve essere libero di fare ciò che vuole. Senza che ci sia chi, magari ben protetto da uno schermo, dica frasi tipo “nessuno può decidere della vita o della morte di qualcuno”, la supercazzola “non sei madre, non puoi dirlo” o l’apocalittico “le colpe dei padri non devono ricadere sui figli”. Se così fosse, non si dovrebbero neppure uccidere gli animali per nutrirsi o le fastidiose zanzare in estate, perché sono esseri viventi pure loro, quindi da giugno in poi buttate gli zampironi e non vi lamentate se vi vengono i ponfi, non avete il diritto di ammazzare questi poveri insettini.

abortodue

NON FARLO, IN NOME DI DIO – Immancabili sono anche gli antiabortisti che si riparano sotto il vessillo del cattolicesimo, alcuni dei quali sono evidentemente rimasti al Medioevo ma proprio al livello temporale, poiché ignorano anche che giusto qualche annetto fa, è stata istituita addirittura una legge sull’aborto. Nella famosa discussione di cui sopra, da una di questi simpatici individui mi ha prima intimato di dover ringraziare mia madre per non aver fatto ricorso alla suddetta legge e poi ha anche aggiunto che chi la pensa come me “fa schifo” e sta facendo andare il mondo a rotoli, come ha fatto notare un altro illuminato, il vescovo di Ferrara. La cosa più simpatica è che quando le ho fatto notare che anche in teologia esiste una cosa che si chiama “Libero arbitrio”, non ho avuto risposta, segno che probabilmente questa qui sta a biascicare preghiere quotidianamente, per dirla con S. Francesco di Sales (guarda un po’, un santo della Chiesa Cattolica) ma in realtà non ha ben capito cosa sia effettivamente il credo che dice di professare. Qualcuno potrebbe obiettare che certe cose che fanno accapponare la pelle provengono da persone ignoranti, che non hanno mai aperto un libro ma la verità è che la cultura c’entra fino ad un certo punto, perché è la mentalità a rovinare tutto. Che poi questa gente probabilmente sia estimatrice di Giuliano Ferrara e Mario Adinolfi, questo è un altro discorso.

LIBERTA’ DI PENSIERO – Mi direte voi “ma dove vuoi andare a parare con tutto questo”? Il discorso è molto semplice. Mi piacerebbe che almeno sui social, ognuno potesse dire la sua, chiaramente discutendo, esprimendo il proprio dissenso ma senza scadere in facili e grevi offese, prendendo le cose con la dovuta serenità e comprendendo che non tutti possono essere in accordo con noi. E ricordando che la libertà di pensiero è fondamentale. Sempre.

L'AUTORE
SOSTIENI IL PROGETTO!
Sostienici
Quanto vale per te l’informazione indipendente e di qualità?
SOSTIENICI