Papa Francesco: "Far lavorare i dipendenti in nero? Un peccato gravissimo"

21 Febbraio 2015
Redazione YOUng
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papa-francesco-i-jorge-mario-bergoglioDurante l’omelia della messa celebrata a Casa Santa Marta, Papa Francesco ha dichiarato: “Non puoi fare offerte alla Chiesa sulle spalle dell’ingiustizia che fai con i tuoi dipendenti. E’ un peccato gravissimo: è usare Dio per coprire l’ingiustizia. Se uno va a messa la domenica e fa la comunione, gli si può chiedere: ‘Com’è il rapporto con i tuoi dipendenti? Li paghi in nero? Paghi il salario giusto? Versi i contributi per la pensione?“.

Come riportato dall’Ansa, il Papa ha puntato il dito contro coloro che mandano un assegno alla Chiesa e poi si comportano ingiustamente con i dipendenti.

 Secondo il Sommo Pontefice, è peccato gravissimo usare Dio per coprire l’ingiustizia. Se una persona si reca a Messa ogni domenica e fa la comunione, gli si può domandare: “E com’ è il tuo rapporto con i tuoi dipendenti? Li paghi in nero? Paghi loro il salario giusto? Anche versi i contributi per la pensione? Per assicurare la salute?. Quanti, quanti uomini e donne di fede, hanno fede ma dividono le tavole della legge: ‘Sì, sì io faccio questo’ – ‘Ma tu fai elemosina?’ – ‘Sì, sì, sempre io invio un assegno alla Chiesa’ – ‘Ah, beh, va bene. Ma alla tua Chiesa, a casa tua, con quelli che dipendono da te – siano i figli, siano i nonni, siano i dipendenti – sei generoso, sei giusto?’. Tu non puoi fare offerte alla Chiesa sulle spalle della ingiustizia che fai con i tuoi dipendenti. Questo è un peccato gravissimo: è usare Dio per coprire l’ingiustizia“.

Ed ancora: “Non è un buon cristiano quello che non fa giustizia con le persone che dipendono da lui. Non è un buon cristiano quello che non si spoglia di qualcosa necessaria a lui per dare a un altro che abbia bisogno. Il cammino della Quaresima è questo, è doppio, a Dio e al prossimo: cioè, è reale, non è meramente formale. Non è non mangiare carne solamente il venerdì, fare qualcosina, e poi fare crescere l’egoismo, lo sfruttamento del prossimo, l’ignoranza dei poveri“.


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L'AUTORE
La redazione di YOUng
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